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7 Marzo 2025 11:00

Zone Blu, le aree dove le persone vivono oltre i cento anni grazie al cibo (e non solo)

Decenni di ricerca hanno portato alla selezione di cinque Zone Blu sparse per il mondo. Qui l'aspettativa di vita è maggiore ed i centenari sono in costante aumento. Qual è il segreto per vivere più a lungo?

A cura di Enrico Esente
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Cosa hanno in comune Sardegna, Ikaria, Okinawa, Nicoya e Loma Linda? Sono tutti luoghi sparsi per il mondo i cui gli abitanti hanno la possibilità di vivere fino o anche oltre i cento anni. Uno studio le ha classificate come Blue Zones (Zone Blu) e differiscono da qualsiasi altro luogo per la prospettiva di vita migliore e longeva. Sono tantissimi gli scienziati che hanno studiato quali fossero i segreti e gli stili di vita delle persone che abitano nelle Zone Blu e in questo articolo te li spieghiamo uno per uno.

Blue Zones, che cosa sono e dove si trovano

Le Zone Blu, nel corso dell'ultimo decennio, sono state oggetto di numerosissimi studi. Per anni si è cercato di capire quali fossero i fattori che portano le persone che le abitano a vivere così a lungo e se, anche noi, avessimo potuto adattare questi stili di vita al nostro. Il primo che ha coniato il termine "Blue Zones" è stato Dan Buettner, un giornalista americano che, in collaborazione con National Geographic, ha lavorato per identificare quali fossero queste particolari aree del mondo. Il reporter ha viaggiato a lungo e ha individuato le cinque zone riconosciute come "Zone Blu"del mondo.

  • Sardegna (Italia): più nello specifico nella regione della Barbagia che è costituita dall'areale del Gennergentu e dell'Ogliastra dove si registra un'alta concentrazione di centenari maschi.
  • Okinawa (Giappone): nell'isola più a sud dell'arcipelago nipponico è molto famosa una dieta sana e un forte senso di comunità. Qui le donne che superano i 70 anni, sono le più longeve del mondo.
  • Nicoya (Costa Rica): questo luogo è noto per una popolazione sana e attiva che, inoltre, gode di un'aspettativa di vita molto più alta rispetto al resto del Paese.
  • Ikaria (Grecia): una piccola isola del Mar Egeo dove le persone vivono in media dieci anni in più rispetto ai coetanei in altre parti del mondo.
  • Loma Linda (California, Usa): rispetto alla media di tutti gli Stati Uniti d'America, qui l'aspettativa di vita è molto più alta grazie ad una dieta vegetariana e ad uno stile di vita sano e regolare.
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Cos'è che fa aumentare l'aspettativa di vita nelle Blue Zones

Ci sono voluti anni di ricerca per capire che cosa ci fosse in comune tra queste zone e quali fossero i fattori preponderanti che avrebbero fatto aumentare l'aspettativa di vita. Queste componenti non si limitano solo alle singole motivazioni di longevità e salute ma, piuttosto, sono l'esito di uno stile di vita complesso, integrato e ricercato. Nel suo trattato "Ingegneria inversa della longevità", Dan Buettner esplora il segreto della longevità umana, non attraverso la genetica ma secondo i modi di fare delle persone considerate longeve. Dopo un'attenta analisi multidisciplinare, gli esperti hanno individuato nove fattori comuni tra gli abitanti delle Zone Blu, tutti con un forte legame tra abitudini alimentari e stile di vita, ecco quali sono.

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  1. Movimento naturale. Piuttosto che servirsi dell'ausilio di comodità meccaniche, l'attività fisica è un toccasana per la longevità. Bisogna quindi includere, quotidianamente, attività come camminare, ballare o fare giardinaggio e lavori domestici, azioni che quindi promuovono un movimento costante.
  2. Scopo. In Giappone lo chiamano "Ikigai", in America Latina "Plan de vida": avere quindi una motivazione per alzarsi al mattino.
  3. Downshifting. Letteralmente significa "scalare la marcia", Dan Buettner e il suo team di esperti, con questo parametro, intendono che praticare downshifting significa imparare a gestire lo stress, rallentare il ritmo della vita. Queste pratiche apportano numerosi benefici tra cui la riduzione del rischio di malattie cardiovascolari e altri problemi di salute legati allo stress.
  4. Regola dell'80%. Un mantra confuciano, Hara hachi bu, tramandato da oltre 2500 anni tra gli abitanti di Okinawa per cui, dopo i pasti, bisogna alzarsi da tavola con una sazietà pari all'80% evitando un sovraccarico dello stomaco. Le persone nelle zone blu mangiano il pasto più piccolo nel tardo pomeriggio o all'inizio della sera e poi non mangiano più per il resto della giornata.
  5. Dieta a base di piante. Aumentare costantemente la propria alimentazione a base di frutta, verdura, cereali e legumi e diminuire i pasti a base di prodotti caseari e carne.
  6. Consumo moderato di alcol. Consumare alcol con moderazione se non escluderlo del tutto.
  7. Comunità religiosa. Quasi tutte le persone delle Zone Blu intervistate hanno detto di appartenere a diverse comunità basate sulla fede. La ricerca dimostra che partecipare a servizi religiosi almeno quattro volte al mese, aumenta la prospettiva di vita aggiungendo dai 4 ai 14 anni.
  8. La famiglia al primo posto. Prendersi cura dei propri familiari, dai genitori passando per i figli fino ad arrivare al proprio partner, aumenta la prospettiva di vita.
  9. Cerchia sociale. Essere parte di una forte comunità sociale, vivere in stretta connessione con amici, familiari e vicini, creando un senso di appartenenza che promuove il benessere psicologico.

Da recenti studi condotti dall'Università di Harvard, è emerso che l'importanza dei rapporti sociali è un toccasana per la longevità. Gli abitanti delle Blue Zones coltivano legami profondi e integrano gli anziani in maniera attiva nella società. Questo tipo di coinvolgimento è cruciale per ridurre il rischio di malattie neuro-degenerative. L'isolamento e la solitudine possono accelerare il processo di invecchiamento fisico e cognitivo.

Decenni di studi e ricerche

Il progetto di Dan Buettner ha condotto determinate indagini sul campo scoprendo che i centenari delle Zone Blu, non solo vivevano più a lungo, ma erano anche meno soggetti a malattie come il diabete o l'Alzheimer.

Un importante studio su Okinawa condotto dal NIA (National Institute on Aging) ha seguito i residenti dell'isola per oltre trent'anni rivelando la bassa incidenza di malattie cardiovascolari sugli anziani. Le ricerche hanno messo in mostra come la loro dieta a base di verdure, tofu, pesce povero di grassi, possa essere responsabile della loro salute a lungo termine.

Studi su Loma Linda e Sardegna

Anche il nostro Paese rientra tra le cinque zone blu selezionate da Dan Buettner. Per quanto riguarda la Sardegna è stato condotto uno studio tra l'Università di Sassari e la Scuola Superiore di Sant'Anna di Pisa. Qui è stata evidenziata come la longevità dei sardi sia un connubio tra il loro stile di vita che include una dieta variegata e un basso consumo di vino rosso e la ridotta incidenza di malattie cardiovascolari.

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Passando in California, a Loma Linda, gli avventisti del settimo giorno della cittadina sono oggetto di ricerche da parte della Loma Linda University che ha scoperto che questa popolazione ha un'aspettativa di vita più alta rispetto a tutto il Paese. Qui inoltre il rischio di malattie cardiovascolari, in confronto con la media statunitense, è decisamente più basso. Questo perché il loro stile di vita include una dieta vegetariana, astensione dal fumo e una forte comunità di supporto.

In conclusione, le scoperte fatte nelle Zone Blu offrono importanti lezioni che possono essere applicate per migliorare nettamente il nostro stile di vita. Tra queste l'importanza di una dieta equilibrata è al primo posto seguita da una costante attività fisica quotidiana, cura delle relazioni sociali e gestione sistematica dello stress. In sostanza le Zone Blu ci insegnano che la chiave per vivere a lungo non risiede solo in un singolo comportamento, ma in un equilibrio complesso di abitudini che man mano vanno a incoraggiare il benessere psicologico, fisico e sociale.

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