Decenni di ricerca hanno portato alla selezione di cinque Zone Blu sparse per il mondo. Qui l'aspettativa di vita è maggiore ed i centenari sono in costante aumento. Qual è il segreto per vivere più a lungo?
Cosa hanno in comune Sardegna, Ikaria, Okinawa, Nicoya e Loma Linda? Sono tutti luoghi sparsi per il mondo i cui gli abitanti hanno la possibilità di vivere fino o anche oltre i cento anni. Uno studio le ha classificate come Blue Zones (Zone Blu) e differiscono da qualsiasi altro luogo per la prospettiva di vita migliore e longeva. Sono tantissimi gli scienziati che hanno studiato quali fossero i segreti e gli stili di vita delle persone che abitano nelle Zone Blu e in questo articolo te li spieghiamo uno per uno.
Le Zone Blu, nel corso dell'ultimo decennio, sono state oggetto di numerosissimi studi. Per anni si è cercato di capire quali fossero i fattori che portano le persone che le abitano a vivere così a lungo e se, anche noi, avessimo potuto adattare questi stili di vita al nostro. Il primo che ha coniato il termine "Blue Zones" è stato Dan Buettner, un giornalista americano che, in collaborazione con National Geographic, ha lavorato per identificare quali fossero queste particolari aree del mondo. Il reporter ha viaggiato a lungo e ha individuato le cinque zone riconosciute come "Zone Blu"del mondo.
Ci sono voluti anni di ricerca per capire che cosa ci fosse in comune tra queste zone e quali fossero i fattori preponderanti che avrebbero fatto aumentare l'aspettativa di vita. Queste componenti non si limitano solo alle singole motivazioni di longevità e salute ma, piuttosto, sono l'esito di uno stile di vita complesso, integrato e ricercato. Nel suo trattato "Ingegneria inversa della longevità", Dan Buettner esplora il segreto della longevità umana, non attraverso la genetica ma secondo i modi di fare delle persone considerate longeve. Dopo un'attenta analisi multidisciplinare, gli esperti hanno individuato nove fattori comuni tra gli abitanti delle Zone Blu, tutti con un forte legame tra abitudini alimentari e stile di vita, ecco quali sono.
Da recenti studi condotti dall'Università di Harvard, è emerso che l'importanza dei rapporti sociali è un toccasana per la longevità. Gli abitanti delle Blue Zones coltivano legami profondi e integrano gli anziani in maniera attiva nella società. Questo tipo di coinvolgimento è cruciale per ridurre il rischio di malattie neuro-degenerative. L'isolamento e la solitudine possono accelerare il processo di invecchiamento fisico e cognitivo.
Il progetto di Dan Buettner ha condotto determinate indagini sul campo scoprendo che i centenari delle Zone Blu, non solo vivevano più a lungo, ma erano anche meno soggetti a malattie come il diabete o l'Alzheimer.
Un importante studio su Okinawa condotto dal NIA (National Institute on Aging) ha seguito i residenti dell'isola per oltre trent'anni rivelando la bassa incidenza di malattie cardiovascolari sugli anziani. Le ricerche hanno messo in mostra come la loro dieta a base di verdure, tofu, pesce povero di grassi, possa essere responsabile della loro salute a lungo termine.
Anche il nostro Paese rientra tra le cinque zone blu selezionate da Dan Buettner. Per quanto riguarda la Sardegna è stato condotto uno studio tra l'Università di Sassari e la Scuola Superiore di Sant'Anna di Pisa. Qui è stata evidenziata come la longevità dei sardi sia un connubio tra il loro stile di vita che include una dieta variegata e un basso consumo di vino rosso e la ridotta incidenza di malattie cardiovascolari.
Passando in California, a Loma Linda, gli avventisti del settimo giorno della cittadina sono oggetto di ricerche da parte della Loma Linda University che ha scoperto che questa popolazione ha un'aspettativa di vita più alta rispetto a tutto il Paese. Qui inoltre il rischio di malattie cardiovascolari, in confronto con la media statunitense, è decisamente più basso. Questo perché il loro stile di vita include una dieta vegetariana, astensione dal fumo e una forte comunità di supporto.
In conclusione, le scoperte fatte nelle Zone Blu offrono importanti lezioni che possono essere applicate per migliorare nettamente il nostro stile di vita. Tra queste l'importanza di una dieta equilibrata è al primo posto seguita da una costante attività fisica quotidiana, cura delle relazioni sociali e gestione sistematica dello stress. In sostanza le Zone Blu ci insegnano che la chiave per vivere a lungo non risiede solo in un singolo comportamento, ma in un equilibrio complesso di abitudini che man mano vanno a incoraggiare il benessere psicologico, fisico e sociale.