Storico record per quanto riguarda l'export della pasta italiana. Registrato un promettente +33%: tedeschi e statunitensi tra i maggiori estimatori. Tutti i dati in una nota Coldiretti.
In occasione del World Pasta Day di quest'anno non si poteva non celebrare degnamente uno degli alimenti simbolo della nostra tradizione gastronomica. E, infatti, in questo 2022 la pasta italiana firma un importante record, fissando un nuovo primato per quanto riguarda l'export. Ad annunciarlo è Coldiretti in una nota in cui comunica che il "… +33% è record storico per le vendite di pasta dall’Italia all’estero, dove con le difficoltà economiche si riscoprono le qualità del piatto base della dieta mediterranea".
La pasta italiana è quindi tra i cibi preferiti a livello mondiale e l'impennata della percentuale di esportazioni conferma questa tendenza al rialzo. Dopotutto l'Italia da sola produce oltre 3 milioni e mezzo di tonnellate di pasta all'anno, pari a un quarto di quella realizzata a livello mondiale. L'indotto è pari a circa 5 miliardi di euro per un comparto che conta 360 imprese e circa 7500 addetti. E il Made in Italy sembra convincere sempre di più, in particolar modo tedeschi e statunitensi.
Sono i tedeschi – continua Coldiretti nel suo comunicato – a spendere di più in assoluto per acquistare pasta dall'Italia, con un incremento del 31% nell’ultimo anno. Sul secondo gradino del podio si sistemano gli Stati Uniti dove l’incremento è stato addirittura del +45% (anche sotto la spinta dell’euro debole nei confronti del dollaro) mentre al terzo posto figura la Francia con un aumento del 25%.
Chi sono invece i maggiori mangiatori di pasta a livello mondiale? L'Italia si piazza davanti a tutti con il più elevato consumo di pasta per un quantitativo di 23,5 chilogrammi a testa contro i 17 chili della Tunisia. Al terzo posto si sistema il Venezuela (15 kg), poi Grecia (12 kg), Cile (9,4 kg), Stati Uniti (8,8 kg), Argentina e Turchia a pari merito (8,7 kg). Dati che "… testimoniano come questo tipo di prodotto abbia estimatori ad ogni latitudine" conclude Coldiretti nella sua nota.