È ufficialmente legge l'etichetta sanitaria sul vino e alcolici. In Irlanda entrerà in vigore dal 2026, in Italia comunicato di protesta della Coldiretti: "A rischio 7,9 miliardi di euro".
Se ne parlava da tempo, con annesse discussioni e polemiche in allegato, e ora il provvedimento è ufficialmente diventato legge. In Irlanda il ministro della Salute Stephen Donnelly ha definitivamente approvato le etichette sanitarie apposte sulle bottiglie di vino. Dei messaggi simili a quelli che già si trovano sui pacchetti di sigarette, a informare acquirenti e wine lovers sul rischio di incorrere in gravi problemi di salute legati al consumo di alcol. Il tutto entrerà in vigore dopo un periodo di transizione di 3 anni: le nuove etichette vedranno insomma la luce a partire dal maggio 2026.
"Sono lieto che siamo il primo Paese al mondo a compiere questo passo e introdurre un’etichettatura sanitaria completa dei prodotti alcolici – ha dichiarato il ministro irlandese tramite un comunicato ufficiale –. Non vedo l’ora che altri Paesi seguano il nostro esempio".
Un provvedimento che a livello comunitario è stato adottato solamente dal governo irlandese ma non è escluso come, nei prossimi mesi, anche altri Paesi dell'Unione Europea possano fare altrettanto. Un provvedimento comunque contro il quale già si è schierata l'Italia, con Governo e Coldiretti alle prese con un'altra aspra battaglia dopo quelle avviate da tempo contro il cibo a base di insetti e carne prodotta in laboratorio. Si teme una forte ripercussione sulle vendite e sull'export, con la stessa Coldiretti che afferma come l’entrata in vigore della legge sulle etichette allarmistiche del vino in Irlanda rappresenti: "… un precedente pericoloso che mette a rischio il record nelle esportazioni di vino Made in Italy di 7,9 miliardi realizzati lo scorso anno".
Fatto sta, in Irlanda la legge approvata negli ultimi giorni prevede come sulle etichette del vino (così come di altri alcolici) vengano riportati il contenuto calorico e i grammi di alcol nel prodotto, così come avvertimenti sul rischio di incorrere in tumori, malattie al fegato e avvertenze sul pericolo di consumare alcolici in gravidanza.
"Una decisione che si auspica – continua la Coldiretti nella sua nota – possa essere ridiscussa nel comitato barriere tecniche in sede Wto il 21 giugno dove verranno presentate ufficialmente le obiezioni già anticipate da diversi Paesi a partire dagli Usa, che sono il principale consumatore di vino. Ma è anche importante – precisa – che la Commissione Europea monitori gli effetti sul mercato interno per valutare la possibilità di aprire una procedura di infrazione".