Il vin brulé è una bevanda alcolica a base di vino rosso, spezie e agrumi, ideale da sorseggiare calda e fumante nelle rigide giornate invernali. Diffuso in particolare nelle regioni dell'Italia settentrionale e nei paesi dell'Europa centrale, si può trovare anche in Inghilterra con il nome di mulled wine.
Oggi ti presentiamo la ricetta per fare il vin brulé in casa proprio come quello che si può trovare nei tipici mercatini di Natale. Si parte dalla scelta del vino, che dovrà essere corposo, strutturato e dalle note fruttate: tra i migliori ci sono il Lambrusco, il Sangiovese, il Barolo e il Pinot nero.
Basterà farlo sobbollire in pentola insieme al resto degli ingredienti per circa 15 minuti: grazie alla cottura lenta, il vino perderà parte della sua componente alcolica, ma se desideri una bevanda dal gusto più intenso e con una gradazione più bassa puoi tenerlo sui fornelli per almeno una mezz'ora. Per eliminare ancora un po' di alcol, alcuni usano "bruciare" il vin brulé, avvicinando una fiammella alla superficie del vino.
Anticamente considerato un rimedio naturale contro raffreddore e sintomi influenzali, il vin brulé è ottimo come digestivo ma anche per una pausa rinvigorente, magari accompagnato da frollini al burro, biscotti al vino o strudel di mele. Una volta pronto può essere conservato in frigorifero per 2-3 giorni: basterà scaldarlo subito prima di servirlo.
Scopri come preparare il vin brulé seguendo passo passo il procedimento e i consigli della nostra Melissa Dolci.
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Per prima cosa, con l'aiuto di un pelapatate ricava la scorza del limone, dell'arancia e la buccia della mela rossa 1. È importante che siano sottilissime e, nel caso degli agrumi, che non presentino anche la parte bianca, che conferirebbe alla bevanda un gusto amarognolo.
Per prima cosa, con l'aiuto di un pelapatate ricava la scorza del limone, dell'arancia e la buccia della mela rossa 1. È importante che siano sottilissime e, nel caso degli agrumi, che non presentino anche la parte bianca, che conferirebbe alla bevanda un gusto amarognolo.
Raccogli in una pentola, preferibilmente d'acciaio, lo zucchero, le stecche di cannella, l'anice stellato, i chiodi di garofano e la noce moscata grattugiata 2.
Raccogli in una pentola, preferibilmente d'acciaio, lo zucchero, le stecche di cannella, l'anice stellato, i chiodi di garofano e la noce moscata grattugiata 2.
Unisci anche le scorze degli agrumi e la buccia di mela, poi versa il vino 3.
Unisci anche le scorze degli agrumi e la buccia di mela, poi versa il vino 3.
A questo punto porta sul fuoco e lascia cuocere a fiamma bassa per 15 minuti 4. Se preferisci abbassare ancora di più la gradazione alcolica e ottenere un sapore più intenso, puoi prolungare la cottura fino a 30 minuti.
A questo punto porta sul fuoco e lascia cuocere a fiamma bassa per 15 minuti 4. Se preferisci abbassare ancora di più la gradazione alcolica e ottenere un sapore più intenso, puoi prolungare la cottura fino a 30 minuti.
Versa il vin brulé nei bicchieri individuali, guarnisci con una fettina di limone, un pezzo di anice stellato e una stecca di cannella, poi gustalo ancora caldo 5.
Versa il vin brulé nei bicchieri individuali, guarnisci con una fettina di limone, un pezzo di anice stellato e una stecca di cannella, poi gustalo ancora caldo 5.
Il termine "vin brulé" viene dal francese valdostano e significa "vino bruciato". Le origini della bevanda risalgono probabilmente all'antica Grecia, dato che ai tempi dei Romani si beveva il conditium paradoxum, descritto dal gastronomo Apicio nel De re coquinaria come una bevanda a base di vino dolcificato con il miele, scaldato a più riprese e aromatizzato con zafferano, pepe, foglie di nardo e datteri; una volta pronto, era tradizione offrirlo agli ospiti al termine del pranzo.
Le varianti del vin brulé sono numerosissime, così come gli accompagnamenti: in Germania, ad esempio, viene consumato insieme ai biscotti di pan di zenzero speziati, mentre in Francia (dove la ricetta prevede anche l'aggiunta di un goccio di cognac) è solitamente sorseggiato insieme ai bredele, pasticcini di pasta frolla alsaziani. In Italia e in particolare in Veneto viene realizzato soprattutto durante il panevin, ovvero il falò di inizio anno, insieme alla pinza, una focaccia dolce preparata con farina di polenta. Proprio in Veneto è diffusa anche una variante bianca del vin brulé, preparata con il vino bianco.