Permettere ai consumatori di valutare in autonomia lo stato di conservazione di frutta e verdura, senza il condizionamento della dicitura riferita alla scadenza. È la nuova politica intrapresa dai supermercati inglesi.
Svolta in alcuni supermercati della Gran Bretagna. La catena Waitrose dal prossimo settembre, al fine di ridurre gli sprechi alimentari, abolirà la data di scadenza da alcuni dei suoi prodotti. Niente più dicitura “da consumare entro” su centinaia di alimenti freschi, tra tutti frutta e verdura preconfezionata. Questo per permettere ai propri clienti di valutare in autonomia lo stato dei prodotti acquistati, senza alcun condizionamento indotto da date e indicazioni temporali varie.
Una lotta allo spreco alimentare resasi ancor più una necessità specialmente di fronte a numeri impietosi: si è calcolato che le famiglie britanniche in un anno sprechino quasi 4,5 milioni di tonnellate di cibo ancora commestibile, rendendo così vana tutta l’energia utilizzata per la produzione di questi alimenti. E proprio le diciture indicanti le date di scadenza, in questo senso, sarebbero tra le prime cause di questo spreco, considerate un limite da rispettare in maniera tassativa e non una soglia indicativa.
Molta gente infatti, oltre a non acquistare confezioni di cibo in cui la data di scadenza è temporalmente considerata troppo prossima, getta alimenti ancora buoni da mangiare per il solo fatto di essere troppo a ridosso, o aver superato da poco, la data indicata sul packaging.
Il riferimento legato alla scadenza, come abbiamo già specificato, è solamente un’indicazione generica e non categorica. La lotta allo spreco alimentare, in sostanza, passa anche attraverso la buona conservazione del cibo e la consapevolezza sul suo mantenimento. Per quanto riguarda i prodotti freschi, infatti, se preservati correttamente il consumo può avvenire anche qualche giorno dopo la data di scadenza suggerita.
Con la sua nuova politica la catena britannica di supermercati indirizza in consumatori verso una maggiore consapevolezza sul mantenimento del cibo, portandoli a valutare in autonomia lo stato e le condizioni dei prodotti acquistati. Che questa iniziativa possa essere presto adottata anche in altri Paesi?