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16 Agosto 2022 15:00

Tutte le differenze tra vanillina e vaniglia e perché quest’ultima costa così tanto

Vaniglia e vanillina sono due cose molto diverse: una è naturale, l'altra è chimica. Vediamo tutte le differenza tra i due ingredienti e perché la vaniglia costa così tanto.

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Nel mondo dei dolci, soprattutto casalinghi, c'è da sempre un dubbio amletico su un ingrediente molto specifico: uso la vaniglia o la vanillina? Che differenza c'è tra i due prodotti? Se fino a 10 anni fa le persone preferivano sempre e comunque andare sulla seconda, a causa del prezzo incredibilmente più basso, ci poniamo sempre più spesso queste domande sugli ingredienti perché facciamo maggior attenzione a ciò che mangiamo. Ovviamente il costo proibitivo della bacca di vaniglia mette questo prodotto fuori portata per tante persone che quindi ripiegano sulla versione artificiale. Questa è la principale differenza tra vaniglia e vanillina (o vaniglina), due prodotti molto diversi. Vediamo nel dettaglio tutte le diversità e perché la vaniglia è così costosa.

Differenze tra vaniglia e vaniglina

La prima e più importante dissonanza tra i due ingredienti sta nella loro origine: la vaniglia è una bacca naturale, la vaniglina è pura chimica. Questo incide molto sul sapore ma dobbiamo comunque specificare che l'equivalenza del "prodotto di sintesi = pericoloso" o "cattivo" non ha nessun fondamento. Il principio attivo dei due prodotti è lo stesso e le tecniche di sintesi contemporanee sono avanzate; spesso questo tipo di prodotti ha standard igienici superiori a quelli di origine naturale. Se dobbiamo dare un consiglio, la scelta ricade senza dubbio sulla vaniglia ma non perché la vanillina sia pericolosa o artificiale, ma solo per un profilo aromatico e organolettico.

Cos'è la vanillina

La vanillina altro non è che la molecola che dà alla vaniglia il suo tipico profumo. La versione sintetica viene usata in sostituzione della vaniglia naturale come aromatizzante in alimenti, bevande e prodotti farmaceutici. Anche se sembra una "diavoleria" moderna, in realtà la vanillina è antichissima: la vaniglia è sempre stata costosa e le industrie hanno da sempre provato a ricavare un estratto più economico. Ci riesce un chimico che, nel 1858, individua la vanillina come sostanza a sé; la scoperta sarà poi perfezionata una ventina d'anni più tardi dei chimici tedeschi che ottengono la prima sintesi di laboratorio producendola a partire dalla coniferina, presto sostituita dal più economico eugenolo, e poi dal guaiacolo. Per diverso tempo la vanillina è stata semisintetica perché proveniente dai chiodi di garofano, da quasi 100 anni invece si sintetizza grazie a un processo a due fasi dai precursori del guaiacolo e acido gliossilico.

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Esiste anche una vanillina naturale, estratta dai baccelli dei semi di Vanilla planifolia, un'orchidea originaria del Messico che oggi è coltivata in tutte le zone tropicali del pianeta, in particolare nel Madagascar. In questo caso il sapore si ottiene grazie a un processo di stagionatura, abbastanza lungo anche, in cui i baccelli vengono essiccati e invecchiati affinché i sapori della vaniglia si sviluppino ulteriormente. In pratica è una sorta di "affinamento", come nel vino: con quest'ultimo è il succo ad assorbire gli aromi del legno, nel caso dei baccelli invece sono gli enzimi a rilasciare la vanillina come molecola libera. Si tratta di un processo affascinante ma che non va a sostituire in alcun modo il prodotto sintetico. La richiesta mondiale di vaniglia e derivati è troppo alta quindi l'estrazione chimica è inevitabile. Secondo le stime si producono circa 15.000 tonnellate di "aromi", divisi tra sintetici, estratti e baccelli veri e propri di vaniglia: 13.000 tonnellate l'anno sono di vanillina sintetica, 2.000 sono di origine naturale e solo 35-40 tonnellate ogni anno sono di vaniglia vera e propria. Una sproporzione impressionante che ci porta direttamente al prossimo punto.

Come si ottengono i baccelli di vaniglia

Le bacche di vaniglia sono tra i prodotti più costosi nel mondo della pasticceria: il prezzo elevato è inevitabile perché il fiore è piuttosto raro e perché si tratta di un prodotto molto difficile da gestire. I fiori di questa orchidea vanno impollinati a mano, di buon mattino, quando non c'è umidità, perché la pioggia non permette la formazione dei fiori. L'impollinazione è piuttosto difficile: bisogna tenere il fiore in una mano, strappare il cappuccio e raddrizzare la "linguetta" dell'orchidea che separa gli organi femminili da quelli maschili per poi avvicinare questi ultimi alla parte in cui si trova il polline. La lavorazione è lunghissima perché bisogna fare questo processo per ogni singolo fiore e, fatto ciò, il frutto della pianta impiega ben 9 mesi a maturare trasformandosi in una bacca verde e dall'odore puzzolente. Può sembrare incredibile ma sì, uno degli aromi più piacevoli che conosciamo nasce in realtà da una bacca puzzolente.

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Una volta che il baccello viene alla luce ci sono ancora quattro fasi che serviranno a donare aromi, profumi e colore alla vaniglia:

  • La prima fase è quella dell'uccisione del fiore, con immersione in acqua calda. A differenza di molti baccelli, la vaniglia continua a vivere anche dopo essere stata raccolta. Con "l'annegamento" si attivano tutte quelle molecole che portano al profumo tipico della vaniglia;
  • i baccelli devono poi perdere tutta l'acqua. Si lasciano "sudare" per circa una settimana;
  • si passa poi all'essiccazione, detta anche "asciugatura";
  • infine il "condizionamento", una fase molto lunga di riposo in cui i baccelli formano gli aromi che noi tutti conosciamo.

Perché la vaniglia costa così tanto

La vaniglia è la seconda spezia più costosa al mondo, dietro allo zafferano. I motivi di questo prezzo sono diversi: sicuramente la manodopera e la lunghezza della lavorazione appena descritta influiscono tantissimo ma non sono i soli.

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Di tutte le specie di Vanilla nel mondo, solo tre di queste danno frutti aromatici. La coltivazione della vaniglia comincia a essere remunerativa dopo 4 anni perché tanto impiega un fiore a offrire i propri baccelli. Le piante fioriscono per un solo giorno ogni anno e il frutto impiega 9 mesi per arrivare alla lavorazione. Dopo i 9 mesi c'è comunque bisogno di tutto il processo che abbiamo descritto sopra.

C'è da dire una cosa ancora: la vaniglia è sempre stata costosa ma nell'ultimo decennio ha avuto un'ulteriore impennata di prezzo a causa del cambiamento climatico e dalla speculazione della criminalità organizzata. Spesso i coltivatori sono costretti a raccogliere le bacche non ancora mature per paura delle scorribande dei ladri che la vendono a un prezzo inferiore sul mercato nero. Può sembrare assurdo per una spezia, ma non dobbiamo vederla come tale: la vaniglia, a conti fatti, vale molto più dell'argento e quest'anno ha avuto dei picchi da 4.000 euro al kg. Una cifra enorme per un fiorellino minuscolo.

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