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15 Giugno 2023 13:44

“Usate prodotti del territorio”, a Portofino l’ordinanza del sindaco per i ristoratori

Il sindaco di Portofino ha emanato un'ordinanza secondo cui i ristoratori della zona sono obbligati a inserire, in menu e nella carta dei vini, prodotti regionali. Decisione presa per la promozione delle eccellenze locali.

A cura di Alessandro Creta
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Sta facendo discutere, e ha spaccato in due l'opinione pubblica, una recente ordinanza del sindaco di Portofino indirizzata a chef e ristoratori della nota località turistica ligure. Il primo cittadino ha infatti approvato una nuova legge, volta alla promozione delle eccellenze enogastronomiche del territorio. Ogni ristorante è obbligato a inserire nei propri menu un numero minimo di prodotti regionali, inclusi almeno tre vini liguri all'interno dell'apposita carta.

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Nello specifico nell'offerta dei locali di Portofino dovranno comparire etichette vinicole di origine controllata e nel menù inclusi minimo tre prodotti certificati Dop o Igp. Come, solo per fare un esempio, il basilico genovese, l’olio extravergine di oliva Riviera Ligure e la focaccia di Recco.

Portofino: l'ordinanza per la promozione delle eccellenze liguri

"L'obiettivo è quello di rafforzare la presenza dei prodotti liguri nei nostri ristoranti, proteggerli e innalzare il loro livello – ha detto il sindaco del piccolo comune ligure, Matteo Viacava – credo sia una grande una promozione per il luogo". Un'ordinanza volta alla valorizzazione dei prodotti liguri con target un tipo di clientela per la maggior parte proveniente dall'estero.

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Quasi l'85% dei turisti che giungono a Portofino non è italiano, e il sindaco con questa legge vuole favorire, e comunicare, la conoscenza delle eccellenze regionali attraverso i ristoranti locali, veicolo di prodotti e tradizioni culinarie tipiche. Un'ordinanza che, comunque sia, ha comprensibilmente suscitato qualche lamentela. La promozione delle tipicità regionali può passare attraverso un'imposizione del genere? O devono essere ristoratori e chef, spontaneamente, a utilizzare ingredienti adatti e coerenti con la propria idea di cucina? L'opinione pubblica sembra essere divisa a metà anche se, a quanto pare, non pochi ristoratori hanno accolto con favore tale ordinanza. Sarà un po' più complicato, eventualmente, per ristoranti che non propongono cucina locale, ma più esotica. Al problema c'è già chi ha trovato la soluzione: sushi con pesto ligure e gambero rosso di Santa Margherita.

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Quello che i piatti non dicono
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