Un gruppo di ricercatori in Cile ha sfruttato i cesti di frutta al supermercato per studiare le frane, le valanghe e come prevenirle per evitare disastri.
È possibile studiare il fenomeno delle valanghe partendo da eventi quotidiani? Questo si sono chiesti degli scienziati in Cile che hanno studiato le "valanghe" di frutta al supermercato per arrivare a prevedere e prevenire eventi naturali catastrofici. La ricerca, pubblicata sul prestigioso New Scientist, è redatta da Pablo Gutierrez, dell'Università O'Higgins di Rancagua, e si concentra sui cesti di arance negli espositori di frutta. Vediamo di che si tratta.
Se anche a te è capitato di prendere un'arancia al supermercato e provocare una reazione a catena in grado di metterti in imbarazzo davanti a tutti, questa ricerca si rivolge proprio a te. Gli espositori di frutta e verdura sono disposti su un piano inclinato così da sfruttare tutto lo spazio a disposizione e aiutare i clienti a prendere le cose che più gli piacciono.
Il problema nasce quando l'inclinazione è eccessiva o l'espositore è troppo pieno, a questo punto la gravità prende il sopravvento e scopri che quel maledetto paio di arance che hai preso sostiene tutto il peso della "montagna". Il professor Gutierrez usa questo inconveniente come esempio di valanga granulare, la tipologia più comune, come quelle nevose. Questi eventi geologici nascono da una piccola cosa accaduta a una piccola parte della struttura che si scatena però su larga scala creando, nel caso delle valanghe, distruzione e morte. Il docente cileno ha testato a computer diversi gruppi di oggetti da frenare con una barriera: il computer finge di essere il cliente ed estrae casualmente palline da ping pong, arance, mandarini e oggetti sferici simili dalla pila per vedere come, quando e in che modo si innesca la valanga.
Le ricerche si fanno su larga scala perché per essere affidabili servono numeri grandi, quindi non ti servirà a evitare le valanghe di frutta al supermercato ma Gutierrez ha dimostrato che con un'inclinazione compresa tra i 18 e i 20 gradi bisogna estrarre 190 arance prima di far crollare una piramide da 2.370 pezzi. Ovviamente nessun supermercato ha una tale mole di frutta a disposizione ma questa scoperta sarà molto importante agli ingegneri del futuro, per studiare le frane o i crolli degli edifici e come proteggere le comunità montane dalle valanghe.