Tra la fine di giugno e il primo luglio attesa una risposta dell'Unesco alla candidatura d'urgenza del Borscht come patrimonio immateriale dell'umanità. Responso anticipato di almeno un anno: c'è la reazione della Russia.
Procedura d’urgenza per salvaguardare il Borscht, il piatto simbolo dell’Ucraina la cui identità è messa a rischio dalla guerra. È stato richiesto l’inserimento di una delle ricette più tipiche di Kiev nella lista di Patrimoni culturali immateriali del Paese dell’est Europa: la candidatura era stata avviata già tre anni fa, con il responso dell’Organizzazioni delle Nazioni Unite atteso non prima del 2023. Date le ormai note vicissitudini belliche invece la risposta verrà anticipata e potrebbe arrivare già nelle prossime settimane, entro il 29 di giugno o, al massimo, il primo luglio, bruciando i più lunghi tempi tecnici solitamente richiesti per questo tipo di procedure.
La candidatura, avviata nel 2019 dall’Ucraina, in un primo momento era stata contestata dalla Russia, con Mosca a rivendicare la paternità della specialità gastronomica a base di barbabietole, diventata simbolo di lotta e di resistenza da parte di Kiev. Per la prima volta nella storia, a seguito della delicata situazione in Ucraina, il Comitato Unesco per il patrimonio culturale immateriale ha deciso di anticipare con procedura d’urgenza la valutazione sulla candidatura del Borscht. “La lista a salvaguardia urgente riguarda gli elementi in pericolo. E l'Ucraina chiede all'Unesco di proteggere questo piatto, questa tradizione gastronomica, dalla guerra – le parole di Pier Luigi Petrillo, riportate da Il Gusto, presidente dell'Evaluation Body, il comitato di esperti chiamato a valutare la candidatura entro la fine di giugno. Una mossa che non ha lasciato indifferente Mosca, con la delegazione russa a protestare contro questa decisione presa dall’Unesco.
Il piatto la cui identità gastronomica è messa in crisi dal conflitto tra Ucraina e Russia è una zuppa a base di barbabietole, cavolo, brodo, carne di manzo e maiale. Al tutto viene aggiunta della panna acida. La ricetta è tipica tradizionale dell’Ucraina e di altri Paesi dell’Europa orientale, ma anche la Russia ne rivendica la paternità. A maggior ragione ora di fronte a una situazione politica e sociale così controversa e complicata. Il riconoscimento della ricetta come patrimonio mondiale immateriale, tuttavia, non assegna anche un “bollino” di paternità a una Nazione a scapito di altri. “…anzi per l'Unesco vanno privilegiate le candidature di tradizioni che legano più Paesi tra di loro – ha detto Petrillo – come successo per la Dieta mediterranea”.