L'azienda americana chiude le proprie attività in Italia. La decisione è stata presa perché non sarebbero cresciuti in linea con le proprie aspettative.
Una notizia che sconvolgerà moltissime persone: Uber Eats lascia l'Italia. Il colosso americano pensato per il delivery, nato come costola di Uber, è arrivato al capolinea nel nostro Paese perché "non siamo cresciuti in linea con le nostre aspettative", dicono in un comunicato stampa. Arrivata a Milano nel 2016, ha conquistato il mercato molto rapidamente arrivando in oltre sessanta città italiane, mettendo in rete oltre seimila ristoranti e migliaia di rider. Il mercato tricolore non ha soddisfatto la multinazionale delle consegne a domicilio che decide di tirare i remi in barca ma solo di questo comparto: il servizio di trasporto resta attivo nelle città in cui è disponibile.
Negli ultimi anni il mercato del delivery ha fatto balzi in avanti impressionanti e inattesi. Sospinto anche dalla tragedia del Covid, che ci ha rintanati tutti in casa, abbiamo visto nelle aziende di consegna cibo una sorta di valvola di sfogo. Tutto ciò però non è bastato a Uber: "In questi anni, purtroppo, non siamo cresciuti in linea con le nostre aspettative per garantire un business sostenibile nel lungo periodo. Ecco perché oggi siamo tristi di annunciare che abbiamo preso la difficile decisione di interrompere le nostre operazioni di consegna di cibo in Italia tramite l’app Uber Eats" dice in un comunicato.
L'azienda di San Francisco ci tiene a precisare che chiude i battenti per la sezione di consegna del cibo ma prosegue il proprio lavoro sui servizi di mobilità, il vero core business della compagnia. Uber si pone sempre più come alternativa al taxi e all'NCC dunque, abbandonando definitivamente il comparto della ristorazione. L'obiettivo ora è "fare il possibile per i nostri dipendenti, in conformità con le leggi vigenti, assicurando al contempo una transizione senza problemi per tutti i nostri ristoranti ed i corrieri che utilizzano la nostra piattaforma". Resterà da vedere cosa faranno a questo punto Glovo, Deliveroo e Just Eat, i principali antagonisti mondiali di Uber Eats alla luce di questa decisione. È possibile che si andrà verso un accordo tra le parti per "spartirsi" i ristoranti associati alla multinazionale neroverde.