Il mal secco è una grave malattia fungina che colpisce diverse specie di agrumi: lo Sfusato amalfitano, varietà Igp campana unica al mondo, è particolarmente sensibile a questo fungo.
Continua la crisi dei limoni in Costiera amalfitana: già lo scorso anno ne abbiamo parlato, con delle foto davvero tragiche di diversi limoneti morti o morenti. Nel 2024 le cose, purtroppo, non sono cambiate. Il problema è dato sia dal cambiamento climatico sia da una grave malattia fungina che sta mettendo a repentaglio la vita di queste piante ad Amalfi e dintorni. Proprio per questo motivo i sindaci della zona stanno chiedendo di "adottare tempestivamente misure destinate all’espianto e al reimpianto dei limoneti compromessi, unitamente a un piano di monitoraggio epidemiologico e all’adozione di pratiche agronomiche utili a limitare l’ulteriore diffusione del patogeno". Vediamo nel dettaglio di che si tratta.
Il mal secco è una grave malattia fungina che colpisce diverse specie di agrumi, tra cui limoni, aranci, cedri e bergamotti. È causata dal fungo Phoma tracheiphila, che attacca i vasi legnosi della pianta, causando il disseccamento dei rami e, nei casi più gravi, la morte della pianta stessa. Il fungo prospera in climi con temperature miti e alta umidità, condizioni tipiche della Costiera amalfitana, soprattutto durante i periodi autunnali e primaverili. Anche la pioggia favorisce la diffusione delle spore e i terreni pesanti.
Purtroppo non esiste una cura definitiva per il mal secco, ma è possibile adottare diverse misure preventive e curative per contenere la diffusione della malattia come una potatura corretta, l'utilizzo dei fungicidi specifici e la scelta di varietà più resistenti. Quest'ultima cosa è però inattuabile ad Amalfi perché lo Sfusato amalfitano, quel gigantesco limone campano così famoso sui social, è una varietà unica al mondo e purtroppo è anche molto sensibile a questa malattia.
Secondo quanto riferisce quotidianocostiera.it servono misure urgenti di contrasto e contenimento della diffusione della malattia perché "sinora ha compromesso il 25% della superficie dei limoneti". Fortunato Della Monica, Presidente della Conferenza dei Sindaci della Costa d’Amalfi, spera in un interessamento nazionale perché "il limone Igp della Costiera Amalfitana non solo è il simbolo dell’agricoltura eroica del nostro territorio ma è un’eccellenza mondiale e va salvaguardato. La diffusione di Plenodomus tracheiphilus va assolutamente arginata anche per evitare di sfiduciare ulteriormente gli agricoltori il cui disincanto comporterebbe nuovi abbandoni dei terrazzamenti con conseguenze devastanti per la tenuta idrogeologica. Per questo a nome dei colleghi sindaci abbiamo convocato per il prossimo 30 luglio, presso la villa comunale di Maiori una riunione con tutti gli enti preposti alla tutela e alla valorizzazione del limone Igp Costa d’Amalfi".