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6 Giugno 2022 17:03

Un micro chip nel Parmigiano Reggiano: il provvedimento anti contraffazione

Un microchip nelle forme di Parmigiano Reggiano per garantire tracciabilità, monitoraggio e autenticità del prodotto. La lotta alle contraffazioni passa anche attraverso la tecnologia.

A cura di Alessandro Creta
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Uno strumento tecnologico per la salvaguardia e tutela del Parmigiano Reggiano Dop, e per combattere i falsi e le imitazioni sempre più diffuse nel mondo. Già da un paio di anni è stata avviata la fase di sperimentazione dell’etichetta digitale: a tutti gli effetti un microchip inserito nella placca di caseina (pur edibile, che tuttavia non si mangia) in 100 mila forme. Ora, dopo questa sorta di fase beta, si è giunti al momento delle valutazioni: già questo mese si deciderà se estendere questa tecnologia all’intera produzione.

Un provvedimento, quello preso dal Consorzio del Parmigiano Reggiano in collaborazione con con Kaasmerk Matec e p-Chip Corporation, a garanzia dell’autenticità di uno dei prodotti d’eccellenza della gastronomia e dell'agroalimentare di casa nostra. Uno strumento nell’interesse dei produttori, della filiera distributiva e del consumatore finale, che in questo modo potrà avere la certezza di aver di fronte dell’autentico Parmigiano Reggiano.

Cos’è il chip che tutela il Parmigiano Reggiano

Ma che cos’è questa etichetta digitale? Si tratta, utilizzando una terminologia tecnica, di un micro transponder p-chip, della grandezza inferiore a un granello di sale, altamente resistente e scannerizzabile. Viene inserito nella placca di caseina e rappresenterà una garanzia in più sull’autenticità del prodotto. Uno strumento per combattere e contrastare i falsi, l’Italian sounding e le contraffazioni di uno degli alimenti più famosi, ma anche più imitati, in tutto il mondo.

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Già la placca di caseina, introdotta dal Consorzio nel 2002 e particolarmente resistente alle manomissioni, rappresentava una prima forma di tutela del Parmigiano. Una sorta di carta d’identità, composta da un codice alfanumerico e, più di recente, da un Qr Code a tutela del prodotto. Ora questo “documento” di riconoscibilità viene portato a un livello superiore, grazie a un microchip innovativo e sicuro che garantisce le forme autentiche di Parmigiano, assicurando anche la loro tracciabilità. In questa prima fase di test sono stati impiantanti chip a circa 100 mila forme, entro giugno si valuterà se estendere questo processo all’intera produzione di Parmigiano Reggiano.

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