Nella città polacca a valutare la qualità dell'acqua potabile sono le cozze: tre mesi "al servizio" della popolazione prima di tornare nel proprio habitat sane e salve.
Sappiamo da anni che i gusci dei molluschi sono utilissimi nel depurare l'acqua e solitamente si usano per ripulire i fiumi (come a New York con le ostriche) e i fondali dei mari a ridosso delle città. In Polonia già da tempo invece hanno pensato di applicare questa peculiarità all'uso "umano": un "team" di cozze fluviali è stato arruolato per la salvaguardia della qualità dell'acqua e contribuire a renderla potabile. Le cozze a Varsavia servono come sentinelle d'eccezione ed è un bellissimo modo di pensare a questo modello, soprattutto in una città in cui storia e modernità si fondono in un mosaico affascinante. Un prodotto ittico povero che va in sostituzione (o meglio, va a integrare) le moderne tecnologie.
Solitamente il monitoraggio dell'acqua viene affidato a sofisticate apparecchiature tecnologiche ma le cozze sono alleati preziosi. La loro sensibilità ai contaminanti chimici e alle impurità le rende indicatori naturali di eventuali minacce alla purezza dell'acqua.
L'azienda idrica Wodociągi Warszawskie, consapevole dell'importanza di questo contributo naturale, ha implementato un sistema di biomonitoraggio all'avanguardia. Le cozze, appartenenti alla specie Mytilus trossulus, vengono prelevate dal loro habitat naturale, selezionate con cura e "addestrate" per il loro compito. Il processo è tanto semplice quanto efficace: le cozze vengono fissate a un supporto collegato a una sonda immersa nell'acqua. Un sensore monitora costantemente l'apertura delle loro valve, un indicatore prezioso della qualità dell'acqua. Se le cozze percepiscono la presenza di sostanze nocive, chiudono le valve per proteggersi, inviando un segnale d'allarme al team di controllo.
Questo sistema ingegnoso, oltre a garantire un monitoraggio accurato e costante, è completamente indolore per gli animali. Dopo tre mesi di servizio, le cozze vengono rilasciate nel loro habitat naturale, pronte a continuare il loro ciclo di vita. È come se facessero un servizio di leva: vengono arruolate, svolgono il proprio dovere al fronte e poi tornano a casa con una licenza onorevole.
Questa tecnica viene usata anche in altre parti del mondo ma solitamente lo si fa per salvaguardare l'ambiente in toto. Anche in Italia è previsto il campionamento di acqua e di molluschi bivalvi presenti naturalmente nelle postazioni di rilevamento, con successive analisi batteriologiche e chimiche dei campioni prelevati. Questo sistema però lo usiamo proprio per salvaguardare l'ambiente dei molluschi e non l'acqua che arriva a noi.