Secondo uno studio della Shanghai Jiao Tong University, il consumo di bevande con zuccheri aggiunti anche se dietetiche può essere collegato a maggiori possibilità di sviluppare fibrillazione atriale e le conseguenti patologie cardiache.
Attenzione alle bevande dietetiche, perché non sono quello che sembrano: questa informazione non è nuova, ma ogni giorno si aggiungono studi e ricerche che confermano come siano più dannone che altro. L'ultima ricerca, Circulation: Arrhythmia and Electrophysiology della Shanghai Jiao Tong University, in Cina, spiega come bere in una settimana due litri o più di bevande zuccherate o dietetiche zuccherate con dolcificanti artificiali, esponga a un maggior rischio di fibrillazione atriale e quindi allo sviluppo di patologie cardiache. Al contrario, la ricerca sottolinea come bere circa un litro a settimana di succo puro e non zuccherato di arancia, o di verdure, si associ a un riduzione del rischio di fibrillazione.
Il lavoro, coordinato da Ningjian Wang della Shanghai Jiao Tong University, ha preso in considerazione i dati genetici relativi a 200 mila adulti inseriti nel database della UK Biobank, senza diagnosi di fibrillazione atriale, che hanno risposto a questionari relativi alla dieta. Nel corso del periodo di follow-up sono stati registrati 9.362 casi di fibrillazione: proprio nel gruppo dei consumatori di questi prodotti gli studiosi hanno rilevato un aumento del 20% del rischio di fibrillazione atriale rispetto al gruppo di coloro che non consumavano i prodotti dietetici. Al contrario, coloro che consumano circa un litro di succo o frullato di frutta puro a settimana mostrano una riduzione del rischio di fibrillazione dell’8%. Non solo: i consumatori di bevande dietetiche o zuccherate artificialmente che erano anche fumatori hanno fatto registrare un aumento del rischio di fibrillazione atriale maggiore del 31%.
Si tratta però di uno studio di associazione che non può individuare dei rapporti diretti di causa-effetto: tuttavia i ricercatori hanno sottolineato che la correlazione fra consumo di bevande dolcificate e fibrillazione atriale è rimasta identica anche in considerazione dei parametri genetici. In poche parole, non dipende da una predisposizione genetica, ma da altri fattori: il consumo di questo tipo di bevande può essere considerata una causa o una con-causa.
"Sulla base di questi risultati – ha spiegato il professor Wang, a capo del team – raccomandiamo alle persone di ridurre o addirittura evitare le bevande zuccherate e zuccherate artificialmente quando possibile. Non dare per scontato che bere bevande zuccherate artificialmente a basso contenuto di zuccheri e a basso contenuto calorico sia salutare, potrebbe comportare potenziali rischi per la salute”.