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26 Dicembre 2022 13:00

Tutto sulla caffettiera napoletana: com’è fatta e come usare al meglio la cuccumella

Come funziona la caffettiera napoletana: storia e curiosità sulla cuccumella, la prima macchina del caffè che, a distanza di due secoli, non passa mai di moda.

A cura di Rossella Croce
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caffettiera tradizionale Ilsa

La "napoletana" è un'antica caffettiera tradizionale conosciuta anche come "cuccumella". Inventata dal francese Morize nel lontano 1819 e giunta in Italia appena qualche anno dopo, la caffettiera napoletana ha rappresentato fino all'arrivo della moka, l'unico strumento con cui poter preparare un caffè espresso in casa, tanto da essere celebrata nei dipinti di Henrì Matisse e nelle indimenticabili commedie di Edoardo De Filippo. A differenza della più comune moka, la cuccumella non sfrutta il potere del vapore bensì la forza di gravità, motivo per cui ci permette di sorseggiare un caffè dal sapore più intenso e dall'aroma più deciso a patto di pazientare qualche minuto in più, motivo per cui è amatissima dai cultori e dagli appassionati di caffè. Come si compone e come funziona la caffettiera napoletana? Perché si chiama "cuccumella" e a cosa deve la sua fama? Scopriamo tutto quello che c'è da sapere su questa antica e intramontabile macchinetta.

Cuccuma napoletana: perché si chiama così

Passata alla storia come caffettiera napoletana, la cuccumella ha in realtà origini francesi: fu infatti inventata nel 1819 dallo stagnino parigino Jean-Louis Morize che, a partire da un suo precedente brevetto, costruì un modello di caffettiera "a inversione" prima in rame e, successivamente, in alluminio. Il nome, assai curioso, "cuccumella" deriva dal diminutivo del termine napoletano "cuccuma" e fa riferimento al vaso di terracotta (o rame) utilizzato anticamente per far bollire l'acqua in cucina.

Caffettiera napoletana: come è fatta

La napoletana è una caffettiera "a inversione" composta da quattro pezzi (a cui si aggiunge il coperchio) che vengono incastrati senza l'aiuto di guarnizioni. Nel dettaglio:

  • Contenitore per il caffè: di forma cilindrica, è il serbatoio in cui viene inserita la polvere di caffè e che a sua volta sarà infilato e incastrato nel serbatoio dell'acqua.
  • Serbatoio dell'acqua: spazio in cui viene raccolta l'acqua che sarà portata a bollore, il serbatoio è munito di un piccolo foro che permette di capire il momento in cui l'acqua raggiunge il bollore.
  • Filtro: da agganciare e avvitare alla parte superiore del filtro cavo, serve per trattenere la polvere di caffè filtrata dall'acqua.
  • Caffettiera: serbatoio in cui si raccoglie il caffè pronto, munito di maniglia e beccuccio, viene avvitato sopra il serbatoio dell'acqua.
caffettiera tradizionale

Caffettiera napoletana: come funziona

Dato il suo funzionamento, la cuccumella permette di servire un caffè dal sapore e dall'aroma intensi ma, rispetto alla più comune moka, necessita di più tempo e di un pizzico di manualità. Come funziona la caffettiera napoletana? Vediamo nel dettaglio come preparare il caffè con questa antica macchinetta:

  • Riempiamo il serbatoio con acqua fredda fino a circa cinque millimetri dal foro posto nella parte superiore.
  • Inseriamo la polvere di caffè nell'apposito contenitore facendo attenzione a non fare pressione e formare una piccola montagnella.
  • Avvitiamo il filtro sul serbatoio della polvere di caffè e infiliamo quest'ultimo nel serbatoio dell'acqua.
  • Avvitiamo la caffettiera: agganciamo il serbatoio vuoto che andrà a contenere il caffè pronto al serbatoio dell'acqua.
  • Posiamo la macchinetta (nella parte piena) sul fuoco e aspettiamo che l'acqua inizi a bollire.
  • Quando il vapore inizia a fuoriuscire dal forellino, tenendola dai due manici laterali, capovolgiamo la macchinetta con un movimento secco e veloce.
  • Una volta spenta la fiamma, attendiamo che l'acqua scenda lentamente dal serbatoio alla caffettiera, passando per il filtro e diventando caffè. Quest'operazione ha una durata di circa dieci minuti.

E il cuppetiello? Il segreto della macchinetta napoletana ce lo spiega Eduardo de Filippo nella sua commedia "Questi fantasmi": per preservare l'aroma e il fumo del caffè bollente, copriamo il beccuccio con il cuppettiello, un piccolo cono di carta che andremo a togliere quando il caffè sarà pronto per essere versato.

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