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1 Agosto 2024 13:00

Tutte le differenze tra caponata e ratatouille

Uno è un saporito e profumatissimo piatto siciliano, l’altro è una sfiziosa e invitante ricetta francese: caponata e ratatouille sono molto simili, ma a differenziarle c’è altro oltre alla provenienza geografica. Ecco tutte le differenze tra le due gustose specialità a base di verdure e ortaggi.

A cura di Martina De Angelis
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Caponata e ratatouille: siamo sicuri che ti è capitato di confonderle almeno una volta. È un errore molto più comune di quanto immagini, perché in effetti sono due preparazioni davvero molto affini, entrambe a base di verdure e ortaggi e tutte e due da cucinare con un metodo di cottura simile.

Tutte e due possono essere piatti serviti come antipasto o come contorno di altre pietanze. Ma allora, caponata e ratatouille sono davvero la stessa cosa? No, le differenze ci sono e vanno da alcuni ingredienti presenti in una e assenti nell’altra che donano alle ricette dei sapori diversi fino al tipo di cottura.

Inoltre cambia anche la provenienza geografica. Ecco tutto quello che devi sapere per distinguere caponata e ratatouille e gustare entrambe le ricette al meglio.

Tutte le differenze tra caponata e ratatouille

La prima differenza più evidente, come accennato, è la provenienza geografica delle due ricette:  la caponata è un piatto tipico della Sicilia ed è capostipite di tutta una serie di varianti (regionali e non solo, come nel caso della versione light con le zucchine) mentre la ratatouille è originaria invece della Francia, precisamente di Nizza.

Entrambe le ricette hanno come protagonisti tre ingredienti principali che sono melanzane, pomodori e cipolle, ed entrambe vengono cotte con l’olio extravergine di oliva. La caponata però non sarebbe tale senza l’aggiunta di altri tre ingredienti fondamentali: le olive, i capperi e l’aceto, che invece sono assenti nella ratatouille.

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Questa differenza di ingredienti comporta anche un sapore diverso tra le due preparazioni, dovuto anche al tipo di cottura. La caponata richiede che, per un risultato perfetto, le verdure (tagliate a tocchetti) rispettino un preciso ordine di cottura che parte dalla frittura delle melanzane fino all’aggiunta in padella di tutti gli altri ingredienti.

Nella ratatouille invece le verdure, che in questo caso sono a rondelle, devono essere stufate a fuoco lento in modo da avere una cottura uniforme e nessuna di esse viene fritta. Secondo la ricetta originale si usa la padella, ma è accettata anche la cottura in forno.

Caponata, la ricetta Siciliana che esiste in 37 versioni

Contorno saporito, ma anche antipasto o piatto unico per quanto è ricco e corposo, la caponata è una vera star della cucina siciliana. Le protagoniste assolute di questa ricetta gustosissima sono le melanzane, rigorosamente fritte, che nella versione classica si uniscono a cipolla, sedano, pomodoro, olive verdi e capperi.

La vera caratteristica del piatto, però, è il suo inconfondibile sapore agrodolce, ottenuto dalla miscela di aceto vino bianco e zucchero in cui vengono ripassate le verdure. La caponata rappresenta anche un caso unico a livello di varianti. Tutte le ricette tradizionali hanno delle versioni alternative, ma la caponata ne vanta un numero incredibile, circa 37: ogni provincia ha la propria, persino ogni famiglia ha la sua versione.

Per fare qualche esempio, Trapani si aggiungono i peperoni, a Catania le patate, mentre ad Agrigento si utilizzano olive nere e peperoncini verdi. In famiglia poi le varianti sono ancora più particolari: c’è chi aggiunge l'uvetta, chi usa il concentrato di pomodoro, chi conferisce al piatto una nota croccante unendo a fine cottura pinoli o mandorle.

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Insomma, un piatto ricco, vario e sfaccettato che racconta la sua terra e che in qualsiasi versione venga proposta rimane una ricetta squisita. Una curiosità: il nome caponata deriverebbe da "capone", termine dialettale per indicare la lampuga, un pesce che abbondava sulle tavole degli aristocratici e che veniva servito con la salsa in agrodolce tipica della caponata.

Sembrerebbe che i popolani, non potendo permettersi un ingrediente così costoso, lo abbiano sostituito con le più economiche melanzane, mantenendo però il nome dialettale; non è però l’unica versione esistente dell’origine del nome di questo piatto dalle radici antiche e non del tutto chiare.

Ratatouille, la specialità di Nizza che ha conquistato anche la Disney

Lasciamo la Sicilia per raggiungere il sud della Francia, in particolare la città di Nizza, terra dove nasce la ratatouille. È una preparazione a base di verdure tipico della cucina provenzale, chiamata così dall’unione di due parole, il francese touiller e l’occitano ratatolha, due termini che rievocano il gesto di rimestare le verdure.

Le protagoniste della ratatouille sono verdure estive che potresti raccogliere dal tuo orto: zucchine, melanzane, pomodori, peperoni e cipolle, che in questo caso però vengono tagliate a rondelle e profumate con erbe aromatiche. Secondo la ricetta originale la ratatouille va cotta in padella in modo che le verdure siano stufare a fuoco lento, ma oggi è accettata anche la cottura in forno, come ti spieghiamo nella nostra ricetta.

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Esistono anche in questo caso diverse varianti di ratatouille, tra cui una versione particolarmente simile alla caponata in cui le verdure vengono fritte nell’olio prima di essere stufate nel tegame. Una ricetta davvero iconica, la ratatouille, tanto da avere conquistato anche il mondo del cinema: la Disney Pixar, infatti, l’ha resa protagonista di un film d’animazione chiamato proprio Ratatouille, con protagonisti lo chef Thomas Keller e il topolino Remy, che sogna di diventare cuoco a Parigi.

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