Tonno rosso e tonno pinna gialla sono fra le tipologie di tonno più usate in cucina: ecco come fare a sceglierli da pesca sostenibile, quali sono le differenze fra i due e in quali piatti utilizzare l'uno o l'altro.
Fra le diverse varietà di tonno, il tonno rosso e il tonno a pinna gialla sono sicuramente fra i più utilizzati e amati, tanto da essere considerate specie protette o da monitorare. Entrambe le specie, tonno rosso e tonno pinna gialla, hanno subito negli anni una pesca intensiva che le ha portate ai margini dell'estinzione. Per questo motivo, sono state introdotte diverse norme per proteggerle e garantire la loro sopravvivenza.
In ogni caso, si tratta di due specie che dobbiamo consumare con moderazione, ma che possiamo comprare dalla filiera della pesca sostenibile, come ti spiegheremo a breve. Due varietà che si distinguono non solo per sapore e consistenza, ma anche per tipologia di pesca e impieghi in cucina. Ecco quali sono tutte le differenze fra tonno rosso e tonno a pinna gialla e quando preferire l'uno o l'altro per le tue ricette.
Il tonno rosso (Thunnus thynnus Linnaeus) è un grande pesce pelagico appartenente alla famiglia degli Scombridae ed è una delle tipologie di tonno considerate più pregiate: è il tipico tonno da sashimi giapponese. Ha una carne dal colore rosso intenso, con una consistenza più compatta e una fibra più corta rispetto al pinna gialla. Può raggiungere dimensioni notevoli, superando i 3 metri di lunghezza e i 600 kg di peso e vive principalmente nelle acque fredde dell'Atlantico e del Mediterraneo.
La parte più pregiata è la ventresca, caratterizzata da una marezzatura simile al marmo e da un sapore intenso. Il sapore è deciso, leggermente dolce e con una nota sapida sul finale: è ideale per preparazioni crude, come il sushi e il carpaccio, ma è ottimo anche per essere cotto alla griglia o al forno. La ventresca, in particolare, è perfetta per essere consumata cruda.
Il tonno rosso, in particolare, è stato a lungo oggetto di una pesca eccessiva, tanto da essere considerato una specie a rischio di estinzione. Negli ultimi anni, grazie a misure di gestione più rigorose e a una maggiore consapevolezza dell'importanza di questa specie, la situazione è migliorata, ma il tonno rosso rimane comunque sotto stretto controllo.
Il tonno pinna gialla (Thunnus albacares) è conosciuto anche come tonno albacora o tonno monaco e appartiene sempre alla famiglia degli Scombridae. A differenza del tonno rosso, ha una carne rosa chiaro, più tenera e meno compatta. Ha dimensioni più contenute rispetto al tonno rosso, raggiungendo al massimo i 2 metri di lunghezza e i 150 kg di peso: vive principalmente nelle acque tropicali e subtropicali. Il suo sapore è più delicato e meno intenso rispetto al tonno rosso: in cucina si usa spesso per preparazioni cotte, come il tonno alla griglia, in umido o in padella. È ideale anche per insalate e pinzimoni.
Anche il tonno pinna gialla ha subito una forte pressione da parte della pesca industriale, ma la sua situazione è leggermente migliore rispetto al tonno rosso. In ogni caso, per queste specie sono necessarie misure di gestione sostenibile della pesca così da garantire la sua sopravvivenza a lungo termine.
Entrambe le specie vengono pescate con diverse tecniche, tra cui la pesca con il palamito e la pesca con reti a circuizione: tuttavia, il tonno rosso è una specie più vulnerabile alla sovrapesca e sono in atto diverse regolamentazioni per proteggerlo. Entrambi i tipi di tonno possono essere allevati, ma il tonno rosso allevato ha spesso una qualità inferiore rispetto a quello selvatico: inoltre, anche in questo caso, è importante evitare gli allevamenti intensivi. Il tonno pinna gialla, invece, viene allevato meno: è importante controllare attentamente l'etichetta del prodotto per verificare la specie di tonno, la zona di pesca e il metodo di allevamento.
La scelta tra tonno rosso e tonno pinna gialla dipende molto dal piatto che vuoi preparare e dalle tue preferenze personali: come già detto, le due tipologie differiscono sia per sapore sia per consistenza.
Il tonno rosso, dal sapore deciso, si usa soprattutto per i piatti crudi: è intenso, leggermente dolce e con una nota sapida. Grazie alla sua carne compatta, è perfetto per preparazioni crude come il carpaccio, il sushie il sashimi. La parte più pregiata, la ventresca, è quella particolarmente indicata per queste preparazioni. Anche le cotture rapide valorizzano il tonno rosso, come la grigliatura o la scottatura in padella, tipo tataki giapponese, che ne esaltano la tenerezza e il sapore. Generalmente il tonno rosso è più costoso rispetto al tonno pinna gialla.
Il tonno pinna gialla, tendenzialmente meno costoso, ha un sapore meno deciso, più delicato, e la sua carne è più tenera: si presta bene alle cotture più lunghe, per esempio le cotture al forno o in umido. È perfetto per preparare insalate, panini e altre ricette più leggere. Si sposa bene con sapori esotici e spezie, rendendolo ideale per piatti fusion.
Tonno rosso e tonno pinna gialla sono entrambe specie protette, da tenere sotto controllo: questo non vuol dire che sia vietato acquistarle, ma che servono alcune accortezze per evitare di aggravare ulteriormente la situazione della specie. A livello internazionale, per proteggere queste specie sono state introdotte diverse misure, tra cui:
Cosa possiamo fare per essere sicuri di scegliere del tonno da pesca sostenibile? Per prima cosa puoi verificare l'etichetta, che ti fornisce una serie di informazioni utili come taglia e zone di pesca, e le certificazioni, come quella di MSC, che ti garantiscono dei metodi non invasivi. Scegli pescherie di fiducia, che vendono prodotti di qualità e che possono fornirti informazioni sulla provenienza del pesce. Ove possibile, preferisci il tonno fresco o surgelato a quello in scatola, perché quest'ultimo spesso proviene da pesche intensive e non sostenibili.