video suggerito
video suggerito
30 Maggio 2024 15:00

Tutte le differenze fra tapas, pinchos, montaditos e bocadillos

Queste specialità gastronomiche spagnole si gustano con vino, birra o sangria come stuzzichini caldi e freddi. Sono tartine, crocchette, spiedini o veri e propri panini imbottiti, un po' come i cicchetti veneziani. Andiamo alla loro scoperta.

A cura di Federica Palladini
102
Immagine

Bere un buon bicchiere di vino o sorseggiare un drink accompagnato da stuzzichini è un modo per vivere un’esperienza con protagonista il cibo in modo allegro e conviviale, che può anche arrivare a sostituire un pasto, che sia il pranzo o la cena. Rispetto a questa modalità di condivisione informale, gli spagnoli ne possono vantare una lunga tradizione, fatta di assaggini sfiziosi che, generalizzando, vengono inclusi dagli stranieri (italiani compresi) nella grande categoria delle tapas. In realtà, in Spagna sono diverse le specialità che possiamo sbocconcellare con soddisfazione, tra cui pinchos, montaditos e bocadillos, di cui si conosce il termine, ma probabilmente si ignorano le differenze.

Prima di scoprirle nel dettaglio, così da arrivare preparati (anche in vista di una vacanza) c’è da dire che in Italia esiste una modalità molto simile di associare cibo e bevande alcoliche, che vede i suoi natali nella Venezia del XVI secolo: i cicheti o cicchetti, piccole porzioni tra tartine, frittatine, paninetti, polpettine, sono il simbolo dell’”andar per bacari” veneziano, ovvero girare le caratteristiche osterie degustando ombre di vino, Spritz e manicaretti, dai grandi classici con polenta, baccalà, sarde in saor, salumi a quelli gourmet, vegetariani e vegani.

1. Tapas

Immagine

L’equivalente del tour enogastronomico veneto è l’ir de tapas spagnolo, detto anche tapèar: semplicemente “andare per tapas”, fermandosi di bar in bar per gustare appunto le tapas, icone dell’aperitivo (il range orario va dalle 18 alle 22). Si tratta di bocconcini appetitosi caldi o freddi, dalla fettina di pane arricchita con affettati, come il jamón serrano, alle croquetas, crocchette di carne e pesce, passando per piatti tipo le patatas bravas, che vengono serviti insieme a un calice di vino, della sangria o una birra fresca. Si possono ordinare singolarmente, oppure miste, in porzioni da spartire nei platos combinados, così da avere più varietà di scelta. Qual è la loro origine? Il nome deriverebbe dal verbo tapar, che significa tappare, in seguito all’usanza ottocentesca di portare in tavola nelle locande lo sherry (celebre vino liquoroso andaluso che si abbina alla perfezione con le tapas) coperto da fettine di prosciutto, al fine di non far “tuffare” nel bicchiere insetti e moscerini. La leggenda, invece, vuole che la prima tapas della storia sia stata mangiata da Re Alfonso XIII (1886-1941) durante una sosta al ristorante Ventorillo El Chato, a Cadice, con l’oste che per evitare che il vino del sovrano potesse essere rovinato dalla sabbia della spiaggia lo presentò coperto con del prosciutto.

leggi anche
Bocadillos

2. Pinchos

Immagine
I pinchos "Gilda"

Quando ci si riferisce ai pinchos, si parla in senso lato sempre di stuzzichini che hanno come caratteristica quella di avere i diversi ingredienti che li compongono tenuti insieme tra loro (pinchar vuole dire infilzare) da uno stuzzicadente: esistono in chiave tartina, spiedino, polpetta e tante altre tipologie. Non sono gratuiti come succede per la tapas, che possono essere incluse con la bevanda, ma si pagano, tanto che è ancora abitudine ricavare la spesa finale facendo il conto degli stecchini rimasti. La versione di pinchos originale è quella dei Paesi Baschi (in basco pintxos), la loro patria insieme alle regioni del Centro-nord di Castiglia y Léon, Cantabria, Navarra e La Roja, in particolare delle città di San Sebastian e Bilbao, dove il termine oggi si è ampliato a tutta la categoria degli spuntini da consumare con vino e altri alcolici. Qui i pintxos sono delle vere e proprie ricette in miniatura, esposti in modo goloso sul bancone delle taverne (i pintxos bar) oppure realizzati al momento. I sapori sono ricercati, in modo tale che ogni morso sia un’esplosione di gusto: la combinazione più nota è quella del Gilda, uno dei più famosi pintxos di San Sebastian, uno stecchino con olive, acciughe del Cantabrico e peperoncini verdi sott’aceto creato nel 1946 e dedicato a Rita Hayworth, la grande attrice protagonista dell'omonimo film.

3. Montaditos

Immagine

Con i montaditos entriamo nel mondo dei paninetti. L’origine di consumare del pane assemblato o “montato” da qualche ingrediente risale ai secoli passati, quando questo era uno dei cibi alla base dell’alimentazione quotidiana contadina che veniva abbinato con quello che si aveva a disposizione. Oggi i montaditos si possono trovare farciti in molteplici varianti: da quelle più semplici come il prosciutto, il chorizo o la tortilla di patate, alle più iconiche, come il sivigliano Piripi, istituzione della Bodeguita Antonio Romero, realizzato con filetto e pancetta di maiale, formaggio, pomodoro e maionese all’aglio (ma solo un pochino, per dare l'aroma, non è una salsa aioli).

4. Bocadillos

Immagine

Tecnicamente il bocadillo è uno spuntino, ma si riferisce a un classico panino imbottito a tutti gli effetti, solitamente di forma allungata, tipo francesini o sfilatini, di dimensioni spesso maggiori dei montaditos. Lo si trova nella vasta scelta di accompagnamento a vino e birra con le tapas, oppure si può gustare anche da solo, in versione street food. Una delle città dove goderne appieno è Madrid, con i suoi celebri bocadillos de calamares: panini ripieni con calamari fritti, ideali da abbinare a una rinfrescante birra ghiacciata.

Immagine
Quello che i piatti non dicono
Segui i canali social di Cookist
api url views