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22 Novembre 2024 13:00

Tutte le differenze fra mandarini, mandaranci e clementine

I mandarini hanno più semi e presentano note più acide, le clementine sono più dolci ed equilibrate, con pochissimi semi: e i mandaranci? Ecco tutte le differenze da conoscere fra mandarini, mandaranci e clementine-

A cura di Redazione Cucina
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Spesso confusi tra loro, mandarini, mandaranci e clementine sono tre agrumi che, pur appartenendo alla stessa famiglia, presentano caratteristiche distintive che li rendono unici. Si tratta di tre agrumi accomunati da un sapore intenso e rinfrescante: la scelta dipende dai gusti personali e dall'utilizzo che se ne vuole fare. Andiamo a scoprire insieme tutte le differenze tra questi frutti così amati, soprattutto durante la stagione invernale.

1. Differenze botaniche

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Dal punto di vista botanico, mandarini, mandaranci e clementine appartengono al genere Citrus: tuttavia, si distinguono per le loro caratteristiche genetiche, frutto di secoli di selezione e ibridazione.

I mandarini sono considerati gli agrumi più antichi e sono stati a lungo coltivati in Asia: la loro classificazione botanica è complessa e comprende numerose varietà. Il termine "mandarancio", invece, è spesso usato in modo generico per indicare un'ampia categoria di agrumi ibridi, ottenuti dall'incrocio di mandarini con altre specie di agrumi. Le clementine, infine, sono un ibrido naturale tra un mandarino e un'arancia amara: la loro origine è relativamente recente e si deve a un frate francese che le scoprì in Algeria alla fine del XIX secolo.

2. Differenze estetiche e di forma

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I mandarini hanno una buccia generalmente più spessa e di colore giallo-arancio chiaro, mentre la forma è spesso più schiacciata ai poli e possono presentare una leggera peluria sulla buccia: sono ricchi di semi, il cui numero può variare a seconda delle tipologie specifiche. Le caratteristiche estetiche dei mandaranci, al contrario, possono variare molto a seconda della varietà, ma in generale hanno una buccia di colore arancione più intenso e una forma più rotonda rispetto ai mandarini. Le clementine si distinguono per una buccia sottile, liscia e di un colore arancione brillante: sono quasi privi di semi, la forma è generalmente più rotonda e regolare rispetto agli altri due agrumi.

2. Differenze di gusto e usi in cucina

Ricetta della marmellata di mandarini

I mandarini hanno un sapore più acido rispetto alle clementine, con note leggermente amare: vengono utilizzati sia freschi che per preparare marmellate, succhi e liquori, ma sono usati anche nelle ricette salate, proprio per il loro sapore non eccessivamente dolce. Il sapore dei mandaranci è intermedio tra quello dei mandarini e delle clementine, con un equilibrio tra dolce e acido: il contenuto di semi varia a seconda della varietà. Sono utilizzati sia freschi sia per preparare dolci e confetture. Le clementine sono caratterizzate da un sapore dolce e bilanciato, con pochissimi semi o addirittura senza semi. La buccia è generalmente dolce e profumata e viene spesso utilizzata per aromatizzare dolci e bevande: sono ideali per i dolci che hanno bisogno di un profilo particolarmente zuccherino.

A tavola: quale scegliere?

La scelta del mandarino al posto delle clementine, o del mandarancio, dipende dai gusti personali e dagli usi che ne vuoi fare in cucina. Ecco qualche consiglio per orientarti nella scelta dell'agrume più adatto.

  • Mandarini. Ideali per chi ama un sapore più deciso e non ha problemi con i semi. Sono ottimi per preparare marmellate e succhi.
  • Mandaranci. Offrono un buon compromesso tra il sapore intenso dei mandarini e la dolcezza delle clementine. Sono versatili in cucina e possono essere utilizzati sia freschi che per preparare dolci e confetture.
  • Clementine. Sono perfette per chi preferisce un sapore dolce e non ama i semi. Sono ideali per uno spuntino veloce o per preparare macedonie e dolci.
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