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4 Giugno 2024 15:00

Tutte le differenze fra bulgur e cous cous

Anche se possono sembrare simili, il bulgur e il cous cous non sono la stessa cosa. A differenziarle, prima di tutto, è la lavorazione: se il primo è composto da chicchi di grano duro cotti al vapore, il secondo richiede un processo più lento che richiede l’uso dell’acqua. Ma sono solo alcune delle molte differenze tra due vere eccellenze della cucina medio orientale.

A cura di Martina De Angelis
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Bulgur e cous cous: due prodotti rappresentativi di due zone diverse dell'Oriente, entrambi amatissimi per il loro gusto e per la loro versatilità in cucina. Ti potrebbe essere capitato di confonderli, perché hanno un aspetto simile, ma in realtà non si assomigliano così tanto. Anche se tutti e due sono cereali che hanno a che fare con il grano duro, infatti, sono prodotti molto diversi che provengono da parti diverse del grano, che vengono lavorati in modo diverso e vengono anche tagliati in dimensioni differenti.

Con la nostra guida non confonderai più bulgur e cous cous, saprai distinguerli e potrai usare entrambi in cucina nel modo giusto per preparare le ricette più invitanti e sfiziose.

Bulgur e cous cous: le differenze principali

La primissima caratteristica che distingue il bulgur e il cous cous è il fatto che il primo viene prodotto direttamente dal chicco di grano duro, motivo per cui viene considerato un cereale integrale, mentre il secondo proviene dalla semola di grano duro. La differenza principale tra i due alimenti, però, è il loro processo di lavorazione.

  • Per ottenere il bulgur, infatti, i chicchi integrali di frumento germogliato vengono cotti al vapore e in seguito prima essiccati e poi tritati in grani di diverse dimensioni.
  • Il cous cous richiede una lavorazione molto più lunga: si produce partendo dalla semola, ovvero il grano duro macinato grossolanamente, e si lavora a mano bagnandola. Con le mani si creano palline mischiate a semola asciutta che poi verranno passate al setaccio; le palline troppo piccole che fuoriescono vengono mescolate di nuovo con la semola asciutta e di nuovo lavorate a mano finché raggiungono la dimensione giusta. A quel punto vengono cotte al vapore e poi essiccate.

Altra differenza è la zona di origine dei due prodotti. Il bulgur è una preparazione originaria del Medio Oriente, dove già in antichità veniva consumato regolarmente da Babilonesi, Ittiti ed Ebrei. Il cous cous, invece, è nato ed è maggiormente diffuso nella zona compresa tra l’Africa subsahariana e le coste magrebine, ha una storia molto antica ed era il cibo tradizionale dei nomadi berberi. È anche diffuso in molti Paesi mediterranei, in particolare in Sicilia dove è entrato a far parte della tradizione culinaria locale.

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Che cos'è il cous cous e come si utilizza

Il cous cous è un preparato composto da piccoli granelli creati con farina di semola di grano duro e acqua, che durante la cottura si gonfiano e si ammorbidiscono. È un prodotto ormai diffuso e amato a livello globale ma ancora strettamente legato alla sua cultura di provenienza, tanto che nel 2020 è stato inserito nella lista UNESCO dei Patrimoni Immateriali dell’umanità. Puoi trovare facilmente il cous cous nei nostri supermercati, anche se si tratta di una versione precotta che non richiede la lavorazione manuale: si cucina per assorbimento e ha un tempo di cottura molto breve, all’incirca dieci minuti.

Il cous cous originale, invece, richiede la preparazione a mano dell’impasto e una lunga cottura a vapore all’interno dell’apposita cuscussiera. In entrambi i casi, una volta pronto, il cous cous va sgranato con l’olio per evitare la formazione di grumi.

A livello di ricette, il cous cous è molto versatile e può essere utilizzato nei modi più vari. La ricetta tradizionale magrebina richiede che sia servito con carne di agnello e le verdure stufate e e speziate, ma la sua grande diffusione ha visto nascere moltissime versioni diverse: puoi dunque usarlo in ricche insalate estive come quella che ti proponiamo con il tonno, puoi condirlo con il pesce, puoi usarlo per farcire i pomodori o per preparare delle polpette alternative.

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Ne esiste addirittura una versione dolce, una specialità siciliana tipica della zona trapanese e nata nel monastero del Santo Spirito di Agrigento. Diffusosi in tante varianti diverse in tutta l’Isola, si prepara solitamente durante le festività natalizie e prevede l'utilizzo di  ingredienti locali; nella nostra versione il cous cous dolce viene condito con miele, zucchero a velo, uvetta, canditi, gocce di cioccolato, e mandorle e pinoli tostati.

Che cos'è il bulgur e come impiegarlo nelle ricette

Il bulgur, conosciuto anche come “grano spezzato” è invece un alimento tipico della cucina mediorientale e particolarmente diffuso nella gastronomia turca, palestinese e libanese. La sua caratteristica è di essere prodotto dal chicco germogliato e cotto a vapore prima di essere essiccato e spezzato. La dimensione finale può essere diversa, fino a quattro gradi di dimensioni, e in generale più la grana è grossa più il tempo di cottura è lungo.

Proprio per il modo in cui viene lavorato il bulgur è considerato generalmente più molto più leggero e digeribile rispetto di altri cereali. Inoltre è un’ottima fonte di fibre e di sali minerali, ed è poverissimo di grassi.

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In cucina può essere utilizzato in modo simile al cous cous: è ottimo, infatti, in ricche insalate fredde perfette per il periodo estivo, come quella proposta dalla nostra ricetta insaporita con feta e spinacini. Oppure lo puoi utilizzare per preparare la versione vegana dell'hamburger, usando una base di bulger cotto da insaporire con aglio, cipolla, noci, spezie e salsa di soia.

Se invece vuoi sperimentare con i sapori della tradizione puoi cimentarti nel tabbouleh, o tabulè, piatto libanese fresco e fragrante, tipico dei paesi mediorientali: un'insalata a base di bulgur, verdure ed erbe aromatiche semplice, veloce da preparare seguendo le nostre indicazioni.

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