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20 Gennaio 2025 11:05

Troppa carne rossa aumenta il rischio di demenza: ecco cosa dice un recente studio

Una ricerca americana pubblicata su Neurology, una delle più autorevoli riviste al mondo, ci mette in guardia dal consumo di carne rossa: sostituiscila con noci, legumi, pesce o carni bianche per preservare la longevità delle tue cellule cerebrali.

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Non ti senti proprio brillante mentalmente? Forse stai mangiando troppa carne rossa. Le diete ricche di carne rossa sono da tempo associate a rischi per la salute cardiovascolare e metabolica, ma l’impatto sulla salute del cervello sta emergendo come un tema cruciale. Un recente studio pubblicato sulla rivista Neurology ha esplorato il legame tra consumo di carne rossa e rischio di declino cognitivo, portando nuove evidenze su come le abitudini alimentari possano influenzare la probabilità di sviluppare demenza, incluso l'Alzheimer. Vediamo insieme i dati dello studio.

Consumare troppa carne rossa può essere pericoloso per la salute

L’indagine, una delle più ampie mai condotte sul tema, ha seguito oltre 133.000 persone per un periodo di 40 anni. I partecipanti hanno riportato regolarmente le proprie abitudini alimentari e sono stati monitorati per sintomi di declino cognitivo e diagnosi di demenza.

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Durante il periodo di studio, 11.173 partecipanti hanno ricevuto una diagnosi di demenza. Analizzando i dati, i ricercatori hanno scoperto che il consumo di carne rossa, in particolare quella lavorata, era strettamente correlato a un aumento del rischio di declino cognitivo. I risultati ci portano a due tipologie di prodotto:

  • La carne rossa lavorata: mangiare due o più porzioni settimanali di hot dog e carne in scatola (ad esempio) ha aumentato del 13% il rischio di demenza e del 14% la probabilità di sintomi cognitivi, come perdita di memoria e difficoltà di pensiero, rispetto a chi ne consumava meno di tre porzioni al mese. Ogni porzione giornaliera aggiuntiva di carne rossa lavorata è stata associata a un invecchiamento cerebrale accelerato di 1,61 anni in termini di capacità cognitive e di 1,69 anni nella memoria verbale.
  • La carne rossa non lavorata, come la bistecca, ha mostrato altri impatti negativi. Mangiare una porzione o più al giorno (circa 85 grammi al giorno) aumentava del 16% il rischio di sintomi di declino cognitivo, rispetto a chi consumava meno di quattro porzioni settimanali.

Il suggerimento degli autori dell’articolo "Long-Term Intake of Red Meat in Relation to Dementia Risk and Cognitive Function in Us Adults" è quello di sostituire una porzione giornaliera di carne rossa lavorata con noci o legumi per ridurre il rischio di demenza del 19%; sostituirla col pesce per una riduzione del 28% o con carni bianche per una riduzione di rischio del 16%. Questi alimenti sono più poveri di grassi saturi, associati a malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2, condizioni che aumentano il rischio di declino cognitivo.

I risultati sottolineano l’importanza di rivedere le linee guida dietetiche per promuovere la salute cognitiva, incoraggiando una riduzione del consumo di carne rossa, soprattutto quella lavorata, a favore di proteine alternative più sane. Gli autori dello studio hanno infine concluso: "La sostituzione della carne rossa lavorata con alternative come noci, pesce e pollame potrebbe rappresentare una strategia efficace per ridurre il rischio di demenza. Queste scelte alimentari potrebbero essere integrate nelle raccomandazioni nutrizionali per migliorare la salute cerebrale e generale".

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