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23 Gennaio 2025 11:00

Tisane particolari: le idee più originali per le tue tazze fumanti

Dal Lapacho del Centro-Sud America al Bissap del Senegal, passando per l'infuso ai fiori di crisantemo cinese e il basilico santo indiano, ecco un viaggio tra bevande particolari e colorate, ricche di tradizione e benefici.

A cura di Federica Palladini
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Una tazza fumante di tisana tra le mani e sorseggiarla lentamente: un rituale che, soprattutto in inverno, è una coccola che piace concedersi. Il bello è che il ventaglio di possibilità a riguardo è amplissimo: in questi infusi si possono trovare benefici per il corpo e per la mente, tra piante, fiori e radici che favoriscono, per esempio, la digestione, il rilassamento, la concentrazione, la depurazione. Conosciamo le proprietà di finocchi, menta, frutti rossi, camomilla, zenzero, ma in giro per il mondo sono tantissime le materie prime che custodiscono virtù tradizionali, con bevande che al loro interno contengono un intero microcosmo. Andiamo alla scoperta di alcune tisane originali, in un viaggio tra Africa, America Latina e Asia

Bissap: l’essenza del Senegal

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Dal colore rosso rubino, il Bissap, noto anche come tè all’ibisco o karkadè, è un infuso iconico dell’Africa occidentale,  apprezzato soprattutto in paesi come Mali, Burkina Faso e Senegal: in quest’ultimo è considerato una vera e propria bevanda nazionale, che simboleggia ospitalità e condivisione. Si ottiene dai calici essiccati dei fiori di Hibiscus sabdariffa, una pianta perenne che fiorisce generosamente nei climi tropicali: viene apprezzato per il suo sapore fresco e leggermente acidulo, spesso arricchito con zucchero, menta e spezie come lo zenzero. Oltre al gusto rinfrescante, al Bissap si riconoscono diverse proprietà benefiche: è ricco di vitamina C e antiossidanti e può aiutare a ridurre la pressione sanguigna, mentre è sconsigliato in gravidanza e a chi soffre di diabete.

Lapacho: la corteccia sacra dell’America Latina

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Il Lapacho è un infuso che nasce dall’antica tradizione delle popolazioni indigene dell’America Latina, in particolare degli Inca, tanto che lo si può trovare anche con il nome di “Tè degli Inca”. Si ricava dalla corteccia dell’albero di Tabebuia, una pianta che cresce nelle foreste tropicali del Centro-Sud America: venerato per le sue proprietà curative, è chiamato anche “l’albero della vita”. Come si presenta? Colore rosso-ambrato, gusto legnoso con note di vaniglia: il Lapacho trova un uso frequente in fitoterapia, in veste di rimedio naturale contro infiammazioni e infezioni (una su tutte la candida) e come rafforzativo del sistema immunitario, magari in situazioni di convalescenza.

Tè tulsi: un elisir dall’India

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Cambiamo continente, spostandoci in Asia. Partiamo dall’India, dov’è nota una tisana realizzata con il tulsi, il termine hindu per definire il basilico santo (Ocimum tenuiflorumun), una pianta erbacea annuale considerata sacra nella medicina ayurvedica, venerata per le sue diverse proprietà officinali, da quelle analgesiche e digestive, passando per quelle antistress ed energizzanti. La bevanda ha un sapore erbaceo, tendente al dolce, e viene consumata per far ritrovare equilibrio al corpo: non è un caso che sia popolare anche con l’appellativo di “yoga liquido”, da assaporare durante la meditazione.

Tisana ai fiori di crisantemo: dalla tradizione cinese

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Nella cultura cinese queste piante non sono dedicate ai defunti, ma un simbolo di nobiltà, eleganza e longevità. Una bevanda tra le più antiche ne vede protagonisti i boccioli essiccati immersi in acqua calda: il risultato è lo huang ju, un infuso biologico giallo dorato, dal sapore delicato, con leggere note floreali, che solitamente non richiede l’aggiunta di zuccheri. I fiori vengono selezionati con cura, tradizionalmente lasciati seccare al sole e serviti in tazze e teiere trasparenti, per ammirare la loro bellezza mentre si reidratano. Si dice che abbia effetti depurativi, antiossidanti, calmanti e digestivi.

Butterfly Pea Flower Tea: il tè dal colore blu

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Abbiamo visto il rosso del Bissap e l’oro del crisantemo, ma in termini di nuance, nessuno può battere il Butterfly Pea Flower Tea, perché le sue sfumature blu catturano subito lo sguardo: in più, l’aggiunta di un tocco di limone le fa diventare viola brillante. Non sorprende, quindi, che per un certo periodo sia stato virale sui social. Da dove viene? La tisana è originaria del Sud Est asiatico, soprattutto da Vietnam e Thailandia: qui, da secoli, per preparare tè e altre bevande, si utilizzano i bellissimi fiori essiccati del pisello blu, la Clitoria ternatea, una pianta rampicante e ornamentale tipica delle aree tropicali e subtropicali. Per via della presenza di antociani (responsabili del colore) è ricca di antiossidanti, favorisce la salute dei capelli e della pelle. Simile al tè verde, si arricchisce però con zenzero, menta, miele e anche frutta fresca. 

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