Quando si cucina al barbecue non è importante solo cuocere gli alimenti alla giusta temperatura interna, ma anche sapere quale sia quella ottimale delle braci a seconda del cibo che si è scelto.
La primavera è la stagione ideale delle grigliate all’aperto, grazie al clima mite che permette di passare giornate en plein air con gli amici o in famiglia. Organizzare un barbecue conviviale, infatti, è un’attività che sta appassionando sempre più persone, pronte a indossare il grembiule e i guanti del griller provetto. Nonostante il barbecue ormai possa essere anche vegano, a imporsi è quello che vede protagonista la carne o il pesce. È risaputo che cuocere alla corretta temperatura gli alimenti sia fondamentale per valorizzarli: la grigliata non fa eccezione. Da questo punto di vista, infatti, portare il combustibile prescelto al giusto grado di calore è determinante per ottenere delle buone cotture e non restare delusi. Ecco qualche indicazione che può esserti utile.
Quando si cuoce alla griglia o sul barbecue la cottura dei cibi si divide fondamentalmente in due modalità, una che potremmo definire tradizionale e una, invece, che si è fatta strada in Italia negli ultimi anni e che arriva dagli Stati Uniti.
Tipo di cottura | Prodotto | Temperature |
---|---|---|
cottura diretta | braciole, bistecche, hamburger, spiedini pesci interi dalle piccole dimensioni verdure e ortaggi a fette | dai 180 °C ai 240 °C |
cottura indiretta | ariste, costolette, salamelle, salsicce, polli interi, fiorentine, stinco, alette e cosce trancio di salmone, pesci interi verdure e tuberi interi (di piccole dimensioni) | dai 120 °C ai 170 °C |
Una volta stabilito che cibi diversi richiedono temperature e modalità di cottura diverse per valorizzarli, bisogna anche sapere che i barbecue non sono tutti uguali, ma ne esistono di tre tipologie: a gas, elettrico o a carbone. L’ultimo è il più conosciuto, permette sia la cottura diretta sia quella indiretta e di conferire agli alimenti il classico gusto “affumicato”. Si compone di un braciere, una griglia, una vaschetta che raccoglie i grassi e un coperchio. I combustibili più gettonati per farlo funzionare sono due:
Da ricordare: il barbecue a carbone necessita di circa 45 minuti per portarlo alla giusta temperatura e di un’attenta misurazione di quest’ultima (con il termometro in dotazione), così da poterla stabilizzare durante l’intera fase della grigliata.
Abbiamo visto che calcolare la giusta temperatura del barbecue è importante per gestire al meglio le differenti tipologie di cibo, ma non basta. C’è anche un'altra temperatura da tenere in considerazione, ed è quella dell’alimento stesso, che indica quando è pronto per essere consumato. Qui facciamo un breve focus sulla carne, visto che è la regina della griglia. Il consiglio? Munisciti di un termometro a sonda, è l’unico strumento che può darti il valore corretto al cuore.
Ci sono diverse preparazioni che si possono eseguire con la carne di manzo, dall’hamburger alla bistecca. In linea generale per le bistecche ci si attiene alla suddivisione più comune in: al sangue (tra i 50 °C e i 55 °C), media cottura (tra i 55 °C e i 65 °C), ben cotta (tra i 65 °C e i 70 °C) e oltre cottura, che supera i 71 °C. Per il vitello, la temperatura minima è di 65 °C.
Alimento/prodotto | Temperatura | Tempo di cottura |
---|---|---|
Bistecca blue | tra 45 e 49 °C | 1 minuto per lato |
Bistecca al sangue | tra 50 e 55 °C | 2 minuti per lato |
Bistecca a media cottura | tra 58 e 65 °C | 3-4 minuti per lato |
Bistecca ben cotta | tra 65 °C e 70 °C | 5-6 minuti per lato |
Costine | tra 90 e 93 °C | 6-8 ore |
Hamburger | tra 70 e 72 °C | 10 minuti |
Punta di petto
| tra 90 e 93 °C | 12-16 ore |
Vitello | tra 65 e 70 °C | 3-5 minuti per lato |
Per la carne di suino non si possono applicare gli stessi standard di quella di manzo, in quanto è più alto il rischio batteriologico: nella pratica significa che è consigliato consumarla ben cotta, tra i 70 °C e i 72 °C. Ci sono poi tagli come il filetto che, per essere più succoso, si può portare in tavola a 65 °C, oppure il pulled pork, che con cottura lenta a bassa temperatura raggiunge e supera i 90 °C.
Alimento/prodotto | Temperatura |
---|---|
Pulled Pork | tra 95 e 97 °C |
Costine | tra 85 e 88 °C |
Lonza e filetto | tra 60 e 65 °C |
Salsicce | tra 78 e 80 °C |
Il pericolo di contaminazione è particolarmente alto per questa tipologia di animali (pollo, tacchino, piccione), tanto che le loro carni non vanno mai servite crude o poco cotte. La temperatura minima deve essere di 75 °C e quella massima di 85 °C, al fine di non farle diventare stoppose.
Alimento/prodotto | Temperatura |
---|---|
Alette | tra 80 e 83 °C |
Cosce e sovra cosce | tra 80 e 83 °C |
Pollo intero | 74 ° C al petto, 80 °C alla coscia circa |
La carne di agnello ha una temperature base di partenza, che è 65 °C. Può variare a seconda dei tagli: per esempio le costolette possono avere un interno a media cottura di 55 °C, arrivando fino a 80 °C per l’arrosto, con cosciotto e spalla.
Alimento/prodotto | Temperatura |
---|---|
Costolette | tra 60 e 63 °C |
Cosciotto di agnello intero | tra 63 e 65 °C |
Brevissima postilla per il pesce. Di solito si comprende lo stato della cottura non misurandone la temperatura, ma tastando con le dita o infilando una forchetta, così da stabilire il livello di sfaldatura delle carni: più sono cedevoli, più il pesce è cotto. In ogni caso puoi regolarti con i tempi indicativi che trovi di seguito.
Alimento/prodotto | Temperatura |
---|---|
Crostacei (gamberi, astice, granchio aragosta, mazzancolle) | tra 60 e 63 °C |
Pesci interi | tra 63 e 65 °C |
Trancio di salmone | tra 63 e 65 °C |