Tante le città italiane oltre Napoli nella top ten, ma un neo al 100esimo posto: Trieste. Per la classifica delle cucine migliori, invece, la cucina greca ci "ruba" il primo posto, ormai da anni saldamente in mano agli italiani.
La cucina migliore del mondo è quella greca, Napoli invece la città in cui mangia meglio: è questa la visione 2024 di TasteAtlas, la guida gastronomica digitale che cataloga piatti, ricette, prodotti enogastronomici provenienti da tutto il globo in base al voto della sua community.
Per il 2024 la community di TasteAtlas ha decretato la cucina greca come la migliore al mondo, cosa che "spinge" fuori dal gradino più alto la cucina italiana, prima nel 2022 e nel 2023 (in questo ultimo caso però a pari merito con la cucina giapponese). La cucina greca ha ottenuto un rating di 4.60, mentre la cucina italiana, al secondo posto quest'anno, un rating di 4.59; terza la cucina messicana, quarta la spagnola, quinta la portoghese. Al sesto posto troviamo la cucina turca, al settimo l'indonesiana, solo ottava la francese e non la giapponese, l'anno scorso a pari merito con la nostra per il primo posto. In fondo alla classifica, alla decima posizione, la cucina cinese. Oltre la topten, la classifica di TasteAtlas prosegue però fino alla numero 100: la cucina meno votata dalla community risulta la nicaraguense.
Non solo cucine in valore assoluto: gli utenti della community sono chiamati a votare anche "The best food city". Non sorprende nessuno che quest'anno il primato se lo sia aggiudicato Napoli, al centro di un risveglio gastronomico e culturale ormai da molti anni. Ma sono tante le città italiane nella top 10: al secondo posto Milano, terza Bologna, quarta Firenze. Segue al quinto Mumbay e poi si ritorna in Italia, con il sesto posto che va a Roma. Al settimo posto Parigi, all'ottavo Vienna, al nono Torino e al decimo Osaka. L'ultima in classifica? Trieste, con nostra grande indignazione: probabilmente perché è una meta turistica poco nota. Ma ti assicuriamo che la cucina triestina non ha nulla da invidiare alle altre cucine regionali italiane.