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22 Agosto 2024 15:00

Tacos, Fajitas e Burritos, tre piatti messicani a base di tortillas: tutte le differenze

Una preparazione di base, la tortilla, due ricette diverse (una è con la farina di mais, due con la farina di grano), tre risultati squisiti: tacos, fajitas e burritos sono tre capisaldi della cucina messicana e tex-mex. Spesso però capita di confonderli perché molto simili tra loro. Come distinguerli e cosa li differenzia? Scopriamolo insieme.

A cura di Martina De Angelis
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La cucina Tex-Mex è una delle novità culinarie più amate del secolo: è una particolare fusione tra la cucina messicana e la cultura statunitense, in particolare degli Stati Uniti del Sud, ed è particolarmente diffusa in aree come Texas e New Mexico (anche se, ormai, si trova un po’ ovunque).

Nata dallo scambio culturale tra i due continenti avviato dalla nascita della rete ferroviaria inaugurata nel 1875 con la finalità di unire il Texas al Messico, la cucina Tex-Mex vanta delle preparazioni iconiche. Tra tutte, le più amate e conosciute sono tre: i tacos, le fajitas e i burritos.

Li avrai sicuramente assaggiati ma scommettiamo che hai fatto fatica a distinguerli l’uno dall’altro. Questo perché l’ingrediente base è uno solo, la tortilla, ma viene lavorata in modo diverso a secondo della ricetta e, soprattutto, farcita in modo diverso.

Facciamo chiarezza spiegando tutte le differenze fra tacos, fajitas e burritos, ti insegniamo a riconoscere le caratteristiche di ciascuna ricetta e ti suggeriamo come gustare ciascuna al meglio.

Tutte le differenze tra tacos, fajitas e burritos

A rendere difficile riconoscere una preparazione dall’altra è l’ingrediente di base, la tortilla, che è il punto di partenza di tutte e tre le ricette. La prima differenza, però, riguarda proprio questo elemento: i burritos e la fajitas sono a base di una tortilla di farina di grano simile in forma e aspetto alla nostra piadina, anche se non sono la stessa cosa. I tacos, invece sono realizzati con una tortilla di mais, leggermente più piccola rispetto all’altra e dalla consistenza più dura e croccante, dalla forma di una barchetta; la tortilla di fajitas e burritos, invece, rimane più morbida e con forma rotonda.

Un’altra differenza fondamentale è il condimento: burritos e tacos vengono serviti già farciti e ripieni degli ingredienti più vari, che per il burrito spesso includono chili, fagioli e riso, mentre per i tacos macinato di carne, formaggio e guacamole. La fajita, invece, viene solo arrotolata e non “chiusa” come il burrito, in modo da poter aggiungere altro all'interno oltre al classico ripieno a base di pollo.

1. I tacos

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I tacos, in realtà, non provengono dal mondo Tex-Mex come le altre due preparazioni (anche se ormai ne fanno parte) ma sono una vera e propria specialità messicana. Queste tortillas croccanti, infatti, sono un vero must della cucina messicana e lo street food locale più tipico. La ricetta prevede una base di tortilla di farina di mais, piccola e piegata a mezza luna, che rimane più croccante e rigida a livello di consistenza rispetto a quella usata per burritos e fajitas. I tacos, da mangiare rigorosamente caldo, vengono farciti generalmente con carne, formaggio fuso, guacamole e verdure, ma esistono le combinazioni di ripieno più varie, anche a base di pesce. Immancabile il tocco finale, una spruzzata abbondante di salsa messicana.

2. Le fajitas

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Le fajitas prendono il nome dalla parola spagnola fajita, che deriva da "faja" e significa cintura: un modo per indicare proprio la loro caratteristica principale, ovvero il fatto che la tortilla viene solo arrotolata e non ripiegata. Proprio questo la distingue dai burritos, perché essendo non ripiegata è possibile farcire le fajitas a proprio gusto; spesso vengono servite in tavola addirittura aperte, accompagnare da diversi piatti con varie preparazioni in modo che ognuno scelga la farcitura che preferisce. Il ripieno tipico tradizionale delle fajitas– da mangiare rigorosamente fredde – è a base di pollo, peperoncini, cipolle e salsa messicana, ma si trovano anche a base di manzo o di pesce, in particolare calamari, merluzzo, gamberi o salmone. Le salse per condire, in questo caso, sono sour cream e guacamole.

3. I burritos

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Il nome “burrito” vuol dire “asinello”, un nome che fa riferimento al modo particolare in cui viene chiusa la tortilla che ricorda in qualche modo l’orecchio di un asino. Un’altra leggenda, invece, vuole che il nome si debba ai primi venditori ambulanti di questa specialità, che erano soliti girare con un asino e che, per questo, erano soprannominati “burritos”.  I burritos condividono con le fajitas la stessa base, la tortilla di farina di grano, ma in questo caso vengono serviti caldi, già ripieni e completamente chiusi come un vero e proprio pacchetto. Il ripieno tradizionale prevede un mix di chili, pomodori, formaggio e riso, ma anche in questo caso le varianti sono tantissime, persino vegetariane, anche se in questo caso non si usa mai il pesce.

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