Surgelazione e congelamento sono termini che indicano una stessa tecnica di conservazione? Oppure esistono delle differenze? Ci sono degli alimenti che non si possono congelare? E cosa si intende per abbattere un alimento? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza e sciogliere qualche dubbio in merito, con tanto di consigli utili. Per non sbagliare più una mossa.
Surgelazione, congelamento e abbattimento: potremmo chiamarla la “gang del freddo”. Talvolta confuse tra di loro, queste tecniche di conservazione degli alimenti – che sfruttano l’azione protettrice delle basse temperature – presentano caratteristiche differenti. Per non commettere errori e fare scelte consapevoli e sicure per la nostra salute, scopriamo insieme quali sono.
Con il termine surgelato si definisce il prodotto sottoposto a un processo speciale di congelamento, detto surgelazione; in questo caso l’alimento viene fatto raffreddare in maniera rapida ed efficiente e portato a una temperatura pari o inferiore ai -18 °C.
L’acqua e i liquidi cellulari contenuti nell'alimento, quando questo viene portato al di sotto del punto di congelamento, aumentano di volume. Se questo processo avviene in un tempo limitato, massimo 4 ore, si formano dei cristalli di ghiaccio di piccolissime dimensioni (detti microcristalli), che non danneggiano la struttura biologica del prodotto. Questo perché l’aumento di volume dell’acqua determina in parte una lacerazione dei tessuti: più piccoli saranno i cristalli, minore sarà la loro spinta e di conseguenza le parti lesionate.
Il risultato? Le proprietà organolettiche e nutrizionali (proteine, vitamine, carboidrati…), il gusto e la struttura dell'alimento restano inalterate. La surgelazione, tecnica effettuata a livello industriale, è pertanto il più affidabile sistema di conservazione che abbiamo a nostra disposizione.
Come capire se un surgelato è stato confezionato rispettando rigorosamente la “catena del freddo”? Se la confezione non presenta alterazioni, ghiaccio o brina, e se gli alimenti non rilasciano liquidi, ci troviamo di fronte a un prodotto di qualità.
Il congelamento è un sistema di conservazione, sia domestico sia industriale, in cui l’alimento è prima portato a temperature tra i -7 °C e i -12 °C ed è conservato a temperature tra i -10 °C e i -30 °C. Questo processo avviene in un tempo superiore alle 4 ore e le dimensioni dei cristalli che si formano sono maggiori (macrocristalli).
Quali le conseguenze? Al momento dello scongelamento, è possibile che si perdano acqua e succhi cellulari, dunque il rischio è che si possa verificare una parziale diminuzione dei valori nutritivi e organolettici dell’alimento.
Pur essendo un metodo efficacissimo di conservazione – che ci aiuta ad evitare sprechi e a ottimizzare il tempo a disposizione – va effettuato osservando regole precise e sicure. Vediamo quali sono.
Si possono congelare sia cibi crudi sia cotti, quindi pronti al consumo. Per questa ragione il congelamento si dimostra un validissimo alleato in cucina: in assenza di tempo o di buona volontà, ecco che arrivano in soccorso delle verdure già cotte e conservate in freezer, del pesce surgelato o ancora un manicaretto avanzato in occasione di un pranzo domenicale.
In linea generale, si può congelare qualsiasi prodotto contenente acqua, anche se alcuni di questi, come le insalate, il latte, i formaggi a pasta molle, le uova o i pomodori freschi, mal sopportano questo tipo di conservazione.
Ecco qualche suggerimento per non sbagliare:
L’abbattimento è una tecnica di conservazione, utilizzata principalmente per il pesce, che consente di abbassare la temperatura dell’alimento in tempi brevissimi e di portarlo da 3 °C a -40 °C. Questo procedimento preventivo consente un rapido raffreddamento, impedendo la proliferazione dei batteri e la creazione di ghiaccio all’interno dell’alimento stesso.
L’abbattitore è lo strumento professionale con cui tale tecnica viene effettuata; pensato per il mondo della ristorazione, oggi – grazie a dimensioni più compatte e prezzi maggiormente contenuti (ma sempre alti) – inizia a trovare spazio anche negli ambienti domestici. Un cibo raffreddato o surgelato con l'abbattitore mantiene le caratteristiche organolettiche iniziali, elemento che lo rende ideale non solo per il pesce, ma anche per le verdure e i dolci di ogni tipo.