Super Pane: il forno di Ercolano che regala il pane a chi non ne ha

Un panificio di Ercolano che lascia il pane invenduto (ma anche pizze, zeppole e focacce) all'interno di una cesta collocata appena fuori dal negozio: chi ne ha bisogno può prenderlo. Loro sono Gino e Lisa, due panettieri dal cuore immenso, che hanno saputo trasformare un prodotto tanto prezioso in amore puro. Perché la solidarietà verso chi ha bisogno arricchisce in primis chi la fa.

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A cura di Francesca Fiore

Regalare il pane a chi non ne ha: il forno di ercolano che lascia l'invenduto ai poveri

"Ci hanno insegnato che il pane è vita e non va sprecato": sono le parole di Gino Varriale, proprietario di Super Pane, un forno di Ercolano, in provincia di Napoli. Lui e la moglie Lisa Galò hanno deciso di seguire alla lettera l'insegnamento cristiano – ma diremmo più umano – di regalare il pane a chi non ce l'ha. Ed è per questo che ogni sera mettono un po' tutto l'invenduto in una cesta, fatta realizzare apposta, collocata fuori dal negozio.

Il pane è vita: regalalo a chi non ce l'ha

Non è il primo, ma è sicuramente uno dei più lodevoli: l'iniziativa è spontanea e assolutamente auto organizzata. E per loro è il compito più importante di tutta la giornata. "Il pane è vita e non va sprecato né buttato. Non vogliamo diventare famosi, vogliamo solo fare quello che ci sentiamo di fare". Così, con umiltà e con un pizzico di gioia malcelata per questa bellissima iniziativa, Gino e Lisa ogni sera mettono nel sacco filoni, pagnotte, focacce, panini, ma anche zeppoline, pizze, casatielli e tòrtani: insomma, tutto quello che rimane invenduto, stimolando le persone che ne hanno bisogno a portarlo via. Nel video realizzato da Fanpage si sente Lisa che dice: "Voi passate tutte le sere e lo prendete". La signora si giustifica, "ho i figli piccoli", ma non serve alcuna giustificazione per questo e Lisa lo sa bene.

Un cuore grande contagia tutti

E così anche gli avventori del panificio sono stimolati a fare altrettanto. Ogni tanto qualcuno entra e compra il doppio del pane che serve: poi lo lascia nella cesta, per aumentare quello che Gino lascerà a fine serata. "Ho fatto quello che mi sentivo, la mia buona azione" spiega una cliente, lasciando il cosiddetto "pane sospeso": ed è proprio così, perché fare un gesto del genere ci fa sentire tutti meglio. E non c'è nessuna vergogna nel dirlo: la solidarietà è qualcosa di unico e speciale e non deve essere nascosta per nessun motivo. Al contrario, deve essere sempre pubblicizzata il più possibile, soprattutto in periodo buio come questo: perché sia da stimolo a tanti altri, perché tutti possano seguire l'esempio.