Simili ma non uguali, spesso confusi perché entrambi derivanti dal grasso del maiale: sugna e strutto, vediamo perché sono diversi, come riconoscerli e usarli in cucina.
Spesso confusi, sicuramente simili ma non uguali: sugna e strutto sono prodotti di origine animale, provenienti dal grasso del maiale. Molto utilizzati nella cucina povera contadina ma anche come rimedio per scottature e perfino lubrificante dei mezzi agricoli, sugna e strutto sono alimenti dall'alto apporto calorico ed energetico, da consumare con moderazione. Come vengono prodotti e in cosa si differenziano? A cosa è dovuta l'erronea convinzione che siano la stessa cosa? Siamo qui per fare chiarezza, un "grasso" per tutte.
Lo strutto è un grasso di origine animale ottenuto dalla fusione del grasso sottocutaneo prelevato dalla zona dorsale del maiale. Da secoli utilizzato nella cucina contadina come sostituto povero dell'olio o del burro, lo strutto veniva impiegato per friggere, per conservare salumi e insaccati in impasti e lievitati.
Per produrre lo strutto, il grasso viene prelevato dalla cotenna, tagliato in piccoli pezzi e sciolto lentamente: con il calore, la componente liquida evapora mentre la parte liquida viene filtrata e lasciata raffreddare in barattoli di vetro, dove solidificandosi assumerà una consistenza morbida, di colore bianco candido. I pezzetti di grasso che non si sciolgono con il calore, vengono seccati e utilizzati, conosciuti con il nome di ciccioli. Lo strutto si caratterizza per un'elevata resistenza al calore (anche detto "punto di fumo") ma anche per una buona tendenza all'irrancidimento: per questi motivi è idoneo alle cotture ad alte temperature come la frittura, ma poco resistente a luce, ossigeno e temperature miti. Parliamo di un condimento dall'elevato apporto calorico e ricco di grassi saturi, caratteristiche per cui lo strutto va consumato con molta attenzione ed evitato in caso di ipercolesterolemia.
La sugna è, come lo strutto, un grasso di origine animale, anch'esso derivato dal maiale: in questo caso, il grasso è quello viscerale della zona surrenale, Rispetto allo strutto, la sugna ha un sapore leggermente più delicato ed è quasi del tutto priva di impurità. Nella tradizione contadina, veniva ampiamente utilizzato come unguento contro le scottature o, sottoposta a fusione, usata in ricette salate, come i famosi taralli napoletani. Se lo strutto è il prodotto finale di un processo, non così la sugna che, per definizione, è "l'insieme delle parti grasse e molli del maiale, in particolare quelle che avvolgono i visceri". Da ogni maiale, è possibile ricavare dai due ai tre chili di sugna. Anche in questo caso, trattandosi di un condimento derivato dalla parte grassa dell'animale, parliamo di un prodotto ipocalorico e ricco di grassi saturi.