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10 Settembre 2024 18:00

Stoviglie e piatti compostabili: come riconoscerli e dove buttarli

Tutelare l’ambiente diventa sempre più importante, soprattutto dal consumo di plastica che è uno dei materiali più inquinanti e difficili da smaltire. Ecco perché, nel mondo dell’usa e getta, si usano sempre di più stoviglie e piatti compostabili: ma dove vanno smaltiti e sono la stessa cosa di quelli biodegradabili? Facciamo chiarezza.

A cura di Martina De Angelis
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In un momento storico come questo, in cui le tematiche di tutela ambientale diventano sempre più importanti, la riduzione del consumo di plastica diventa una priorità: le compagnie, ma anche la legislazione, è sempre più orientata a sostituirla con materiali più ecologici che si possano facilmente riciclare.

Proprio per questo ti sarà capitato di trovare in vendita un nuovo tipo di stoviglie e piatti monouso, non più in plastica ma in nuovi materiali biodegradabili. In particolare, sempre di più si stanno diffondendo i monouso compostabili, realizzati in materiali molto più facili da smaltire.

Già, ma dove vanno buttati nello specifico questi oggetti compostabili, valgono le stesse regole degli altri prodotti biodegradabili? Facciamo chiarezza sul tema, in modo da fornirti tutti gli strumenti per aiutare l’ambiente nella tua vita quotidiana.

Cosa sono i prodotti compostabili e come riconoscerli

I prodotti compostabili sono tutti quei prodotti realizzati con materiali organici capaci di trasformarsi in compost mediante un processo di decomposizione biologica in condizioni controllate, chiamato appunto compostaggio. Il compost, risultato del processo di lavorazione, è una sostanza organica biologicamente stabile, inerte, inodore costituita prevalentemente da humus, microorganismi attivi e microelementi che viene riutilizzata in molti ambiti, in particolare nel settore agronomico come fertilizzante. Negli ultimi anni si è particolarmente diffusa anche in versione "casalinga" da realizzare con i comuni scarti alimentari.

Utilizzare stoviglie, piatti e altri oggetti monouso di tipo compostabile, quindi, vuol dire davvero contribuire a inquinare meno il pianeta: a differenza della plastica, chimica e più difficile da smaltire, questi prodotti possono davvero essere riciclati in modo sano e diventare materiale utile.

Riconoscerli è molto facile, devi assicurarti che sulla confezione sia riportata la dicitura della normativa di riferimento UNI EN 13432 e una serie di simboli che certificano senza possibilità di errore il prodotto in questione come compostabile.

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Differenze fra compostabile e biodegradabile

Attenzione alle terminologie usate per distinguere i prodotti riciclabili: c’è ancora tanto da imparare in questo campo e, spesso, capita di confondere parole come compostabile, biodegradabile o terminologie simili quando invece sono prodotti di natura diversa.

  • Il prodotto compostabile, come abbiamo spiegato, è quello composto da sostanze organiche che tornano alla terra quando si va a degradare, tornando alla terra come sostanza nutritiva sotto forma di compost.
  • Il materiale compostabile è sempre biodegradabile, ma non è vero l’opposto: un materiale biodegradabile non è necessariamente compostabile perché, ad esempio, potrebbe non disintegrarsi a sufficienza durante un ciclo di compostaggio.

Inoltre, cambiano anche le tempistiche di smaltimento: il biodegradabile, per diventare sostanza semplice, usa un processo naturale i cui tempi sono correlati alle caratteristiche della materia prima ma non alla sua natura chimica. Nel caso del compostabile, invece, lo smaltimento avviene in condizioni controllate di aerazione forzata e di alte temperature, regolate da una normativa rigida che segue parametri ben standardizzati (UNI EN 13432) ma che comunque risulta più rapida.

Dove buttare i prodotti compostabili

Proprio per la loro differente composizione i prodotti compostabili non vanno smaltiti come un normale rifiuto biodegradabile. Sono infatti realizzati con materiali organici come amido di mais, canna da zucchero, bambù o corteccia di palma e quindi vanno riposti nel secchio dell’umido.

Mescolati ai rifiuti dell’umido potranno essere lavorati fino a iniziare un nuovo ciclo vitale grazie al compost. Questo invece non avviene con i prodotti solo biodegradabili, che seguono un processo di smaltimento diverso rispetti ai rifiuti organici non sostenuto dagli impianti di lavorazione del compost.

Se hai stoviglie, piatti, imballaggi e oggetti dove non c’è nessun logo di certificazione che li indichi come compostabile ricordati che dovrai sempre buttarle con i rifiuti indifferenziati.

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Quello che i piatti non dicono
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