video suggerito
video suggerito
16 Febbraio 2025 9:00

Storia della Pavlova: la leggenda della torta ispirata al tutù

Realizzato con un base di armoniosa meringa, questo dessert ricorda l'abito indossato sul palco dalla celebre ballerina.

A cura di Monica Face
33
Immagine

La pavlova, dolce simbolo di eleganza e leggerezza, è composta da una base di meringa croccante fuori e soffice dentro, guarnita con panna montata e frutta fresca. Oltre alla sua irresistibile bontà, questo dessert porta con sé una storia affascinante: quella del legame con Anna Pavlova, leggendaria ballerina russa. Creato in suo onore, il dolce richiama la delicatezza del suo tutù e la grazia dei suoi movimenti. Ecco quali sono le origini della pavlova e il tributo alla stella della danza che l’ha ispirata.

Un omaggio a una leggenda della danza

Anna Pavlova è considerata una delle figure più iconiche nella storia del balletto, un simbolo di grazia e talento nel panorama artistico del Novecento. Nata a San Pietroburgo nel 1881, frequentò l’Accademia Imperiale di Balletto, dove iniziò un percorso che la condusse alla fama mondiale grazie a La morte del cigno, una coreografia ideata appositamente per lei da Michel Fokine e ispirata alla musica di Saint-Saëns. La sua espressività unica e il suo stile etereo non solo cambiarono il modo di interpretare il balletto classico, ma permisero a questa forma d’arte di raggiungere e incantare un pubblico internazionale.

Contrariamente alle ballerine del suo tempo, che puntavano su una tecnica rigorosa e potente, Anna Pavlova si distingueva per la sua leggiadria e delicatezza inconfondibili. Il suo fisico slanciato, unito alla capacità di dar vita a personaggi eterei e delicati, la consacrò come un’icona assoluta del balletto romantico. Le sue tournée portarono il suo nome ben oltre i confini della Russia, facendola amare da platee in Europa, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda.

L’origine contesa della torta pavlova

Durante i suoi viaggi, Anna Pavlova lasciò un segno indelebile nei cuori del pubblico che la ammirava. Si narra che la torta sia nata negli anni ’20 del Novecento, durante una tournée della ballerina in Australia e Nuova Zelanda. Entrambi i Paesi ne rivendicano la paternità: secondo alcune fonti, sarebbe stata creata da un pasticcere di Wellington, in Nuova Zelanda, mentre altre attribuiscono la ricetta a un hotel di Perth, in Australia. Ciò che è certo è che questa torta voleva rendere omaggio all'artista con la sua delicatazza ed eleganza, proprio come lei incantava il pubblico con la sua danza. La pavlova divenne così un simbolo della sua grazia senza tempo.

Pavlova

La meringa perfetta per una ballerina

La torta, la cui forma soffice e vaporosa richiama il tutù, è composta da una base di meringa croccante all’esterno e morbida all’interno, con una consistenza simile a un marshmallow. Questo risultato si ottiene grazie a un’aggiunta particolare: amido di mais e aceto, che rendono l’interno soffice e stabile. La meringa è poi guarnita con panna montata e frutta fresca, come fragole, kiwi, frutti di bosco o il frutto della passione, che aggiungono colore e freschezza al dolce.

Diffusasi in tutto il mondo, oggi la pavlova è reinterpretata in numerose varianti. Alcune versioni includono cacao nella meringa per un tocco al cioccolato, mentre altre sperimentano con creme e frutta esotica. Nonostante queste rivisitazioni, la pavlova conserva intatta la sua essenza: un omaggio alla bellezza e alla grazia della danza, che richiama la leggerezza e il fascino di Anna Pavlova.

Immagine

Le differenze tra le versioni australiana e neozelandese

Da quando la pavlova è nata – o meglio, da quando la sua origine è diventata motivo di disputa – sia l’Australia che la Nuova Zelanda l’hanno fatta propria, adattandola ai gusti locali. Sebbene la base rimanga la stessa, esistono alcune differenze nelle preferenze di ogni Paese.

In Australia, si tende a guarnirla con fragole, kiwi e frutti di bosco, mentre in Nuova Zelanda il frutto della passione è particolarmente apprezzato, spesso usato per dare una nota di freschezza in più. Anche la forma può variare leggermente: la pavlova australiana è spesso più bassa e larga, mentre quella neozelandese punta a un aspetto più alto e soffice all’interno.

Gli australiani amano sperimentare con varianti al cacao o al caffè, mentre in Nuova Zelanda si resta più fedeli alla versione classica. Tuttavia, al di là di queste differenze, la pavlova è considerata un simbolo nazionale da entrambi i Paesi ed è immancabile nelle occasioni speciali, soprattutto durante il periodo natalizio e le festività estive.

Tre curiosità su Anna Pavlova e il dolce che porta il suo nome

Anna Pavlova non è stata solo una ballerina straordinaria, ma anche un’icona che ha lasciato un segno indelebile nel mondo della danza. Il dolce che porta il suo nome conserva il ricordo della sua grazia e della sua leggerezza. Ecco alcune curiosità su di lei e sulla pavlova.

  • La passione per i cigni: Pavlova trascorse la maggior parte della sua vita in tournée. Si dice che nella sua casa di Londra, Ivy House, amasse osservare i cigni nel laghetto del giardino, animali a cui era profondamente legata e che richiamavano il ruolo che la rese celebre.
  • Il segreto della sua danza: per compensare la debolezza delle sue caviglie, Pavlova fece modificare le punte delle sue scarpette, aggiungendo un rinforzo che le permetteva di stare sulle punte più a lungo. Questo piccolo trucco tecnico influenzò il design delle scarpe da balletto moderne.
  • Un dolce da record: la pavlova più grande mai realizzata pesava oltre 100 kg ed è stata preparata in Nuova Zelanda nel 2005.
Immagine
Quello che i piatti non dicono
Segui i canali social di Cookist
api url views