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28 Ottobre 2022 11:00

‘O murticiell: storia del torrone dei morti napoletano

Un esterno di cioccolato che ricorda una bara, un ripieno morbido con dentro la frutta secca. Ecco come nasce la tradizione napoletana del torrone dei morti.

A cura di Monica Face
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Bancarelle, pasticcerie, chioschi. Se in questi giorni vi capita di passeggiare per il centro di Napoli, oltre a pizze a portafoglio, babà e sfogliatelle, quello che potete trovare sono dei dolci che attireranno sicuramente la vostra attenzione: una sorta di lingotti di cioccolato al cui interno c’è un morbido ripieno in cui è facile vedere le nocciole o altri tipi di frutta secca. Si vende intero o a peso, suddiviso in fette: è il torrone dei morti, un dolce con cui si chiude il pranzo del giorno dei Santi e non solo. È infatti tradizione comprarlo per regalarlo, offrirlo in dono o semplicemente per portarlo a casa. Insomma, che siate o meno invitati a pranzo la domenica o per Ognissanti, vedendolo cederete anche voi alla tentazione di prenderne almeno un pezzo. Scopriamo che cos’è e quali sono le origini del torrone dei morti.

La storia

Le tradizioni culinarie relative al giorno in cui vengono commemorati i defunti sono tante e si differenziano tra Nord e Sud, ma hanno in comune un'antica credenza e cioè che, in alcune occasioni, i morti potessero tornare per fare visita ai loro cari familiari.

La credenza popolare, infatti, riteneva che tra il 1° e il 2 novembre molti defunti tornassero dall’aldilà affrontando un lungo viaggio: per questo motivo non era raro, nei secoli scorsi, trovare piatti e pietanze posizionate nei cimiteri o, in altri casi, allestire una tavola nella stanza più bella della casa, in cui venivano lasciate due fette di pane con un po’ di sale, succo di limone e un po’ d’acqua per rifocillare dal lungo viaggio il caro estinto, ma anche per ringraziarlo dei doni che portava. In molte regioni infatti sono proprio i morti, più che Babbo Natale, a portare i regali ai bambini.

La tradizione napoletana 

Detto anche ‘o murticciell, la caratteristica del dolce è di avere la forma di un lingotto di cioccolato, molto simile a quello di una bara, mentre la frutta secca all'interno ricorda le ossa; a volte la parte superiore viene arrotondata, come fosse una cupola. Un’immagine che può sembrare un po’ macabra, ma che in fondo è solo un modo per esorcizzare il timore della morte, un po’ come si fa per Halloween quando i bambini girano per le case facendo Dolcetto o scherzetto. E del resto, una volta addentato, il gusto del torrone ti farà passare qualsiasi "paura".

Completamente diverso da quello al miele, la cui caratteristica è di essere bianco e duro, il torrone dei morti napoletano nel tempo ha subito molte trasformazioni. Così non è raro trovare, oltre alla versione al cioccolato, anche quella bianca al caffè o al pistacchio e addirittura quella con i canditi e la frutta fresca. Un’ampia gamma di sapori e di colori che è diventata un’occasione per rendere meno nostalgica una giornata come il 2 novembre, in cui il ricordo per chi non c’è più alimenta spesso sentimenti di malinconia. In fin dei conti, quando si è un po’ tristi, chi non ricorre a un pezzetto di cioccolata per tirarsi su di morale? E ancora oggi, a prescindere dalle credenze popolari o dai sentimenti che si possono provare per la dipartita di un amico o di un famigliare, un pranzo del giorno di festa non si può chiudere se non con un pezzetto di torrone dei morti.

Come è fatto il torrone dei morti

Lungo come un parallelepido tra i 50 e i 70 centimetri ha una scocca di spesso cioccolato fondente, ma la differenza fondamentale rispetto a quello tradizionale bianco, è la totale assenza del miele, sostituito dal cacao. La parte cremosa è costituita da crema alba, un preparato fatto con grassi vegetali, zucchero, latte e aromi che serve per far ammorbidire il cioccolato. Spesso per praticità, soprattutto se il torrone viene fatto in casa, è sostituita con crema spalmabile e cioccolato bianco, reso poi ancora più goloso dalla presenza di frutta secca in granella e in pezzi interi.

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Quanto costa il torrone dei morti?

In base al gusto e agli ingredienti impiegati per realizzarlo, il prezzo del torrone dei morti può oscillare tra i 20 e i 30 euro al Kg, ma non è raro trovare anche alcune tipologie che superino i 35 e più. Se facendolo in casa i costi si abbattono notevolmente, c’è da dire che acquistandolo si ha la possibilità di assaggiare diversi tipi e lanciando un gara tra i commensali su quali sia il gusto più buono.

Conservazione

La preparazione non prevede cottura, ma solo un bagnomaria per fondere i diversi tipi di cioccolato. Dopo l’assemblaggio, solitamente all'interno di uno stampo da plum-cake, segue un adeguato riposo in frigorifero. Per l’assenza di ingredienti freschi o facilmente deperibili, il torrone dei morti si conserva a lungo e la sua durata può arrivare anche a superare gli 8 mesi, messo in una scatola di latta con chiusura ermetica e sistemato in un luogo fresco a temperatura costante. Ma questa è solo una remota ipotesi perché, una volta assaggiato, ti sfidiamo a farlo arrivare fino a Natale!

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