L'Italia è senz'acqua. Una situazione critica che anticipa un inevitabile razionamento dell'acqua nei prossimi mesi, soprattutto al Nord. Stato d'emergenza per la siccità fino al 31 dicembre.
Ci siamo: Mario Draghi ha diramato lo stato d'emergenza fino al 31 dicembre a causa della siccità. Per il momento sono coinvolte Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Friuli Venezia Giulia ma l'impressione è che queste siano solo le prime cinque regioni, prime di una lunga serie. Il Consiglio dei ministri si è riunito ieri sera per un convegno durato pochissimo, circa 10 minuti, tra i più brevi della storia repubblicana italiana: "stato di emergenza in relazione alla situazione di deficit idrico in atto nei territori delle Regioni e delle Province Autonome ricadenti nei bacini distrettuali del Po e delle Alpi orientali, nonché per le peculiari condizioni ed esigenze rilevate nel territorio delle regioni Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto", questo è quanto emerso dalla breve riunione.
Il primo effetto dello stato di emergenza è una pioggia di soldi. Sono stati stanziati 36,5 milioni di euro così dipartiti: 10,9 milioni per Emilia Romagna, 4,2 milioni per il Friuli Venezia Giulia, 9 milioni per la Lombardia, 7,6 milioni per il Piemonte e 4,8 milioni Veneto.
La dichiarazione dello stato di emergenza è valida fino al 31 dicembre 2022 ed è "volta a fronteggiare con mezzi e poteri straordinari la situazione in atto, con interventi di soccorso e assistenza alla popolazione interessata, e al ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche". Anche Lazio e Umbria avevano chiesto di attivare lo stato di emergenza, ma si è intanto deciso di proclamarlo nelle regioni del Nord, le più colpite dalla siccità.
Per capire cos'è che cambia in questi territori ci affidiamo al sito della Protezione civile che in questi casi acquisisce "poteri straordinari": "la gestione delle emergenze consiste nell'insieme delle misure e degli interventi finalizzati ad assicurare soccorso e assistenza alle persone e agli animali colpiti da eventi calamitosi, la riduzione dell’impatto dell'evento e le attività di informazione alla popolazione". Misure e interventi possono essere di diversa natura a seconda dell'emergenza. Ancora non siamo arrivati al razionamento dell'acqua o a interventi sui sistemi idrici ma è previsto un nuovo incontro per emanare un decreto ad hoc contro la siccità, con la scelta di un Commissario straordinario che dovrà coordinare tutti gli interventi.
Sarà importante monitorare la situazione per evitare un'ecatombe alimentare. Stando ai dati forniti da Coldiretti, infatti, sono circa 270 mila le aziende agricole che si trovano nelle regioni interessate dallo stato di emergenza, un numero altissimo che potrebbe mettere in ginocchio tutta la nazione per un'emergenza che si ripercuote nei supermercati, oltre che nei rubinetti delle nostre case.