Si chiama Monster fruit e va prestata molta attenzione a mangiarlo nel momento giusto. Quando ancora acerbo è tossico, bisogna aspettare la caduta delle squame esterne prima di poterlo consumare.
Delizioso, aromatico, tropicale, curioso quanto potenzialmente pericoloso e tossico. In poche parole può essere descritto così il Monster fruit, il frutto della pianta chiamata Monstera deliciosa. Mostruosa e deliziosa, oppure mostruosamente deliziosa, dipende dai punti di vista e da come la si vuole intendere. Sta di fatto come il termine non si riferisca tanto all'estetica di questa pianta (per quanto le foglie siano davvero grosse), bensì proprio al tasso di pericolosità dei frutti se consumati quando ancora non adeguatamente maturi.
Si chiama così, per l'appunto, il caratteristico e peculiare frutto della Monstera deliciosa. Si tratta di una pianta tropicale usata anche a scopo ornamentale nelle case, originaria dei Paesi centro meridionali dell'America ma presente anche in Europa (dove, per lo più, a causa delle differenti condizioni climatiche non produce frutti).
La si ritrova specialmente in Messico, Panama e nei Paesi limitrofi. Grandi foglie verdi, di maggiori dimensioni rispetto a un frutto che si sviluppa tra i rami di questa pianta. Un frutto per dimensioni (può arrivare fino a 30 centimetri) e forma (allungata) molto simile a una pannocchia, dal quale però bisogna stare molto attenti. Se consumato quando non ancora maturo può rivelarsi tossico, provocando forti e fastidiose irritazioni a gola e pelle. Come sapere quando è il momento giusto per assaporarlo?
Finché non è possibile mangiarlo il frutto rimane coperto da squame verdi esagonali che si staccano autonomamente quando il Monster fruit giunge a maturazione. Mostrando una polpa bianca e carnosa.
Di fatto quando ancora acerbo, e quindi con le squame ancora ben salde alla polpa, il Monster fruit è caratterizzato da un alto tasso di acido ossalico. Se è pericoloso per la salute, si chiederà qualcuno? Basti sapere che con questo elemento ci si sbianca il legno e si toglie la ruggine dall'acciaio. Capire come sia meglio non ingerirlo, insomma, è cosa semplice. Dopotutto, si tratta di una forma di difesa della pianta stessa verso i predatori esterni.
La storia cambia completamente quando invece il frutto giunge a maturazione: al morso un mix di sapori tra ananas, cocco e banana, forti sentori tropicali quindi, estivi, che fanno del frutto un ingrediente molto consumato nei Paesi di cui è originario, soprattutto da solo o all'interno di ricche macedonie. Se ne preparano, inoltre, anche delle marmellate e cremosi dessert.
Come detto, bisogna attendere la caduta delle squame esagonali per consumare in sicurezza il frutto. Per favorire il processo di maturazione lo si può mettere in un barattolo di vetro, coperto poi con un panno, per qualche giorno. Quando le verdi squame si staccheranno in modo naturale il frutto si presenterà simile a una spiga di grano la cui polpa è pronta per essere consumata.