Spesa: sempre più italiani vanno al discount. E l’inflazione aumenta il numero di poveri

Un numero sempre maggiore di italiani, per far fronte a rincari e inflazione, sceglie di fare la spesa al discount, puntando a risparmiare il più possibile sui generi alimentari. Il discount è un settore che sta crescendo in maniera costante; la spesa low-cost sembra ormai diventata la principale soluzione per combattere i rincari, riferiti a cibo e bollette, e un numero progressivamente maggiore di consumatori si affida alle catene di distribuzione a basso prezzo per i propri rifornimenti. Il caro vita, insomma, si combatte anche così.

A confermalo è un'analisi di Coldiretti su dati Istat riferita al commercio al dettaglio nei primi quattro mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022. In questo lasso temporale è stato registrato un incremento degli acquisti di cibo low-cost, e sempre più consumatori condividono l'abitudine di fare la spesa nei discount alimentari. Protagonisti di un balzo del +9,1% nelle vendite rispetto agli stessi mesi dell'anno precedente. Una crescita costante e continua, considerando come lo scorso anno da gennaio ad agosto i market low-cost registrarono uno sviluppo dei volumi di vendita di quasi tre punti rispetto allo stesso periodo del 2021. Gli acquirenti, quindi, hanno deciso di tirare la cinghia, cercando di risparmiare sulla spesa alimentare per provare a contrastare il rincaro generale sia del cibo sia dell'energia. E il maltempo di maggio, con piogge torrenziali e alluvioni, non ha di certo contribuito a ridurre i prezzi di frutta e verdura.

In Italia sempre più poveri chiedono aiuto per il cibo

A causa dell'inflazione sempre più italiani chiedono aiuto per il cibo. È in estrema sintesi quanto emerge da una recente analisi di Coldiretti: "Con l’inflazione alimentare più alta da quasi 40 anni salgono a oltre 3,1 milioni i poveri che hanno chiesto aiuto per mangiare facendo ricorso alle mense per i poveri o ai pacchi alimentari per un totale di 92 mila tonnellate di cibo distribuite negli ultimi dodici mesi". Vittime di questa situazione sono soprattutto i bambini.

Dallo studio si evidenzia come gli under 15 in difficoltà, bisognosi di assistenza per mangiare, siano 630 mila; praticamente un quinto del totale degli assistiti. Un numero al quale vanno aggiunti 356 mila anziani sopra i 65 anni "… oltre a una platea della fame e del disagio che coinvolge più di 2,1 milioni di persone fra i 16 e i 64 anni". Numeri in controtendenza con quelli riferiti agli sprechi alimentari degli italiani.