Per far fronte al trend dei prezzi in aumento il Governo sta valutando l'ipotesi di azzerare l'Iva sui beni di primo consumo. L'annuncio di Brunetta, ma ci sono dubbi del ministero dell'Economia.
Per far fronte ai costanti rincari della spesa, il Governo sta valutando una mossa in grado di favorire gli acquisti di buona parte della popolazione. Quella, perlomeno, in maggiori difficoltà economiche. Di fronte a prezzi sempre più alti e a una conseguente minore capacità di acquisto da parte dei consumatori, si sta pensando all'azzeramento dell'Iva almeno sui beni di prima necessità. È quanto annunciato nel pomeriggio di ieri, mercoledì 13 luglio, dal ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta: togliere l'imposta del 22% su prodotti come alimentari e farmaci, passando anche per i trasporti.
Questa ipotesi, presto al vaglio del ministero dell'Economia e Finanza, è permessa da una modifica della direttiva europea sulle aliquote Iva: ora i Paesi membri dell’UE hanno la facoltà di cambiare, arrivando anche ad azzerarla, l’imposta sul valore aggiunto applicata ad alcuni prodotti.
Intervenuto al nono congresso nazionale del Siulp, il ministro Brunetta ha dichiarato: "… per le famiglie a basso reddito, a causa dell’inflazione, il carrello al supermercato rischia di restringersi".
"Sto lavorando, assieme al ministro dell’Economia, a una serie di interventi per lasciare intatto quel carrello: l’idea è utilizzare l’extragettito Iva legato all’aumento generalizzato dei prezzi per azzerare l’imposta sui prodotti di prima necessità e largo consumo, in modo che le famiglie a basso reddito non debbano subire gli effetti negativi dell’inflazione".
Detto ciò, quali sono i beni di prima necessità che presto potranno beneficiare dell'azzeramento dell'Iva? Si tratta prima di tutto dei prodotti alimentari essenziali, ma anche l’erogazione dell’acqua, i farmaci, gli apparecchi medici, i servizi di trasporto, i libri e i giornali. Va detto come per ora si tratti solamente di un'ipotesi, presto al vaglio del ministero dell'Economia. Se ciò dovesse essere confermato a beneficiare della nuova normativa sarebbe tutta la popolazione, non solamente le fasce a reddito più basso. In passato sia Draghi sia il ministro dell'Economia Franco avevano dichiarato di volere approvare invece aiuti selettivi indirizzati a chi fosse in maggiori difficoltà economiche. Novità su questo fronte sono attese per le prossime settimane.