Dato il perdurare dell'emergenza idrica, Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie) ha stilato un elenco di regole per risparmiare acqua in casa. Alcuni di questi consigli riguardano la cucina, scopriamo quali.
L'emergenza siccità sta attanagliando il Paese. In Italia, da Nord a Sud, si stanno facendo i conti con la mancanza di acqua e soprattutto gli agricoltori sono in piena crisi perché non riescono a irrigare adeguatamente i propri campi. Poche settimane fa avevamo parlato della carenza idrica per quanto riguarda le risaie al Nord, con il pericolo speculazione all'orizzonte data la probabile futura poca disponibilità di riso sugli scaffali della grande distribuzione.
Nelle ultime ore, intanto, le province di Roma e Viterbo sono state "insignite" del non onorevole riconoscimento di Capitali italiane della sete, a causa dell'anormale deficit di pioggia sul Lazio.
In tutto ciò Enea (l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) ha stilato una lista di consigli su come poter risparmiare, a livello domestico, preziose risorse idriche, per cercare di far fronte e contrastare una crisi che riguarda anche il consumo casalingo dell'acqua. Stando alle stime Enea, nel nostro Paese il consumo di acqua a uso civile (residenziale e terziario) vale il 20% circa del totale, percentuale da dover ridurre in una situazione di siccità come quella attuale. Come poter limare questi numeri in casa? Quali accorgimenti possiamo adottare?
L'elenco stilato dall'Enea si pone l'obiettivo di riuscire a responsabilizzare i cittadini per quanto riguarda l'utilizzo di risorse idriche in casa. Specialmente in cucina come poter risparmiare l'acqua? Quali errori possiamo evitare per non sprecare questo bene?
"Per le operazioni di preparazione degli alimenti o il lavaggio della verdura" scrive Enea nella sua nota "usare le bacinelle anziché l'acqua corrente. Si calcola che per bere e cucinare vengano consumati circa 6 litri di acqua al giorno pro capite e per lavare i piatti a mano almeno 40 litri".
Non sprecare l'acqua di cottura o quella del lavaggio delle verdure. Può infatti essere riutilizzata per sciacquare i piatti prima di metterli nella lavastoviglie, ma anche per annaffiare le piante (purché non sia stata salata).
3. Occhio al carico della lavastoviglie
Non sprecare acqua per avviare una lavastoviglie carica a metà e preferire inoltre programmi di lavaggio a temperature non elevate (40-60 °C).
Un discorso che vale sia in cucina sia, per esempio, in bagno. Monitorare quanto possibile l'efficenza del proprio sistema idrico, controllare l'eventuale presenza di perdite date da un rubinetto chiuso male. "Si calcola – fa sapere Enea – che con un rubinetto che gocciola si perdano fino a 5 litri al giorno".
Non abbiamo la lavastoviglie e dobbiamo pulire manualmente piatti e posate con dell'acqua calda? Quando apriamo il rubinetto, in attesa che inizi a scorrere acqua calda, cerchiamo di raccogliere quella fredda (magari in una bacinella o in bottiglie) per poterla utilizzare in un'altra circostanza. Un'idea può essere quella di lavarci le verdure (e torniamo al punto 1) o metterla a bollire per cuocere la pasta in un secondo momento.