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16 Aprile 2025 11:22

Si spende di più al ristorante ma i ristoranti chiudono: che sta succedendo in Italia?

Il bilancio è drammatico: -19.019 attività nel 2024, il peggior risultato degli ultimi 10 anni. Eppure la spesa al ristorante aumenta, segno forse di una sorta di (tragica) selezione naturale effettuata dai clienti.

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Un anno di forti contrasti per la ristorazione italiana quello che ci siamo lasciati alle spalle: da una parte si è registrato un record nei consumi con oltre 96 miliardi di euro spesi in bar, ristoranti, pizzerie e locali in genere; dall'altra, però, è stato anche l’anno peggiore dell’ultimo decennio in termini di chiusure: ben 19.019 attività ristorative hanno abbassato la saracinesca per sempre, secondo quanto rilevato dall’Osservatorio Ristorazione di RistoratoreTop, che ha elaborato i dati ufficiali di Movimprese, FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) e informazioni interne sullo scenario economico del settore. Non è quindi una questione che riguarda solo i ristoranti stellati, anzi.

Il paradosso è lampante: si spende di più, ma i ristoranti chiudono. Come è possibile?

La risposta sta tutta nei costi. I ristoratori, per fronteggiare l’aumento del prezzo delle materie prime, delle bollette, del personale e dell’affitto, hanno dovuto alzare i prezzi dei menu. Rispetto al 2023, il rincaro medio è stato del 6%, ma se guardi al 2020, l’incremento arriva al 19%. Eppure, questi aumenti non sono bastati a salvare migliaia di imprese, spesso schiacciate da margini sempre più risicati. Il dato più allarmante riguarda proprio il saldo tra nuove aperture e cessazioni: nel 2024 ci sono state 10.719 nuove iscrizioni, ma le chiusure sono arrivate a 29.738. Il bilancio è drammatico: -19.019 attività. Peggio ancora del già negativo 2023, quando le chiusure erano state 17.693. Questo significa che ogni giorno, in media, hanno chiuso più di 50 ristoranti in tutta Italia.

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Tra le città più colpite spicca Roma, che ha perso ben 495 attività, seguita da Bologna, che registra il calo più alto in percentuale: -3% rispetto all’anno precedente. C’è però una nota positiva: alcune città del Sud, come Palermo e Napoli, mostrano un leggero segno più. Anche Firenze sembra reggere, segno che la ripresa (o almeno la stabilità) non è del tutto impossibile.

Nel complesso, il numero totale di imprese registrate alle Camere di Commercio è sceso a 382.680 unità, con una flessione dell’1,26% rispetto al 2023. Ancora più netto il calo delle attività effettivamente attive, che si attestano a 327.850, con una perdita di oltre 4.000 unità.

Secondo Lorenzo Ferrari, presidente dell’Osservatorio Ristorazione, si tratta di una vera e propria crisi strutturale, alimentata da una crescente sfiducia da parte degli imprenditori del settore. In un'intervista rilasciata a vari organi di stampa, Ferrari ha dichiarato che mangiare al ristorante sta diventando un lusso per molti italiani e che, se le tendenze attuali continueranno, anche i consumatori con maggiore capacità di spesa cambieranno abitudini.

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