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27 Settembre 2024 10:39

Servizio civile agricolo: cos’è, chi vi può accedere e quanto si guadagna

Lollobrigida e Abodi annunciano il nuovo servizio civile agricolo per 1.000 giovani tra i 18 e i 28 anni. Stipendio da 507,30 euro al mese che per l'opposizione rende questa proposta un mero "caporalato di Stato".

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Mille ragazzi nei campi per "servire la patria": questo l'annuncio dei ministri Lollobrigida e Abodi al G7 giovani di Siracusa. "Per la prima volta i giovani potranno servire la patria con una attività di valore agricolo. Sarà un anno a spese dello Stato, che vuole valorizzare questa attività. — ha detto Lollobrigida — Il servizio civile permette a molti ragazzi di fare esperienza in tanti mondi, in agricoltura mancava questo tipo di propulsione e noi l'abbiamo voluta codificare, creando un asset specifico che permetterà ai giovani di svolgere attività in progetti che verranno disciplinati dal ministero delle Politiche giovanili al quale abbiamo conferito delle risorse".  Il compenso? 507 euro. Vediamo insieme i dettagli dell'iniziativa.

Arriva il servizio civile agricolo

Per il ministro Abodi, "il servizio civile agricolo rappresenta una nuova e affascinante opportunità per i giovani". Il progetto prevede l'inserimento di massimo 1.000 ragazzi dai 18 ai 28 anni.  Per il ministro Francesco Lollobrigida, si tratta di una opportunità unica per avvicinare i giovani a un settore strategico come l'agricoltura.

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L'opposizione non ha accolto la notizia con grande entusiasmo e ritiene questo un "invito nostalgico" nei confronti del ventennio. "Il ministro Lollobrigida non si smentisce mai e continua a portare avanti una visione nostalgica del ventennio per il futuro dei nostri giovani", ha commentato il deputato di Alleanza Verdi-Sinista, Angelo Bonelli a Fanpage che, definisce in conclusione, questo progetto un "caporalato di Stato". "Dietro la retorica molto cara a questo governo del "servire la patria" si cela una realtà ben più amara: giovani dai 18 ai 28 anni, pagati 507,30 euro al mese, verranno reclutati per lavorare nei campi. Questo ‘invito nostalgico' non è altro che una misura di sfruttamento mascherata da opportunità, con un compenso da 3 euro l'ora. È questa la politica del lavoro del governo che ‘fa la storia'? Mandare i giovani a lavorare nei campi ed essere sfruttati? Questo si chiama caporalato e lo vogliono anche legalizzare", è la conclusione del portavoce di Europa Verde.

Si legge sull'Ansa che gli enti "potranno presentare i loro progetti spaziando in vari ambiti dell'agricoltura e delle realtà rurali, prevedendo attività di assistenza e terapeutiche rivolte a persone con disabilità o altri soggetti fragili, offrendo servizi, anche di tipo educativo o ricreativo, per bambini o ragazzi, oppure attuando iniziative di conoscenza, promozione e tutela dei prodotti agricoli e alimentari del made in Italy, fino alla conoscenza e promozione dei corretti stili di vita alimentari, anche per prevenire e contrastare i disturbi legati all'alimentazione o per ridurre lo spreco alimentare e valorizzare l'economia circolare". Sarà anche possibile attuare iniziative di promozione e sviluppo del coworking rurale, di educazione ambientale e alimentare, a tutela della biodiversità animale e del territorio (in particolare quello forestale), valorizzando le risorse agricole e riconoscendo il ruolo multifunzionale svolto dalle imprese agricole, in particolare quelle giovanili.

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