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20 Dicembre 2023 15:00

Sei un vero appassionato di cinema? Ecco il menu di Natale ideale per te

Dall'antipasto al dolce vediamo 6 ricette indimenticabili dei film di Natale italiani e non: daii fidelini di Parenti Serpenti al salmone di Una poltrona per due.

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Il Natale è strettamente legato al mondo del cibo e al mondo del cinema. Basti pensare che il filone natalizio nel nostro Paese è chiamato "cinepanettone" ed è diventato un genere a sé stante, andando oltre il concetto di "film di Natale". Questo genere, tra l'altro, è tipicamente e smaccatamente americano: negli States l’elenco delle pellicole ambientate nella magica atmosfera delle feste di Natale è piuttosto lungo. Ovviamente in tutti questi film il cibo la fa da padrone, è inevitabile. C'è talmente tanto cibo a disposizione che potremmo fare un vero e proprio menu natalizio per cinefili. Vediamo le ricette più carine da replicare in queste feste.

Dall'antipasto al dolce, i film di Natale sono ricchi di spunti

La caratteristica che accomuna quasi tutti i film di Natale è la risoluzione finale più o meno positiva e legata alla morale. Ad accomunarli ci sono anche tantissime scene in cui i protagonisti si fiondano a tavola o su qualche ricco buffet. Alcune di queste sequenze sono entrate nella storia del cinema e le ricordiamo tutte benissimo perché ci accompagnano fin da quando siamo piccolissimi.

Come possiamo dimenticare lo speciale menu che Kevin si regala in "Mamma ho perso l'aereo" e nel suo sequel "Mamma ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York!": il bambino compra una pizza ma non una pizza qualsiasi, quella al formaggio, la preferita del piccolo Kevin. Nel '92, quando Kevin perde l'aereo sbagliato e si ritrova tutto solo con la carta di credito del padre, gira in limousine per la Grande Mela accompagnato proprio dalla stessa pizza. Ora, qui tutti amiamo la pizza ma non ci sembra il piatto adatto all'occasione. Che altro troviamo in menu?

1. I crostini toscani di Benvenuti in casa Gori

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Foto di Valdelsa.net

Per molti è solo il film d'esordio di Massimo Ceccherini ma "Benvenuti in casa Gori", pellicola di Alessandro Benvenuti del 1990, è una piccola perla della commedia natalizia italiana. Tutto è legato alla Toscana e infatti la maggior parte del successo c'è nella regione di appartenenza. Vediamo tantissimi piatti tipici: sughi toscani, tortellini, panettoni, spumante e vini più regionali. Tutto però parte dai crostini toscani come antipasto, una preparazione a metà tra un ragù e un paté a base di fegatini di pollo, acciughe e capperi.

Il film vede il Natale al centro della scena, un rito in cui tutti si ritrovano per stare insieme alla famiglia. Come accade spesso in queste occasioni però emergono sopiti rancori, scaramucce e questioni irrisolte. Ci si accusa l'un l'altro e si prende tutto sul personale. Il pranzo di Natale diventa un gioco al massacro. Nonostante tutto parliamo di una commedia, anche molto spiritosa: è il classico "riso amaro" di cui parla Pirandello e di cui siamo maestri in Italia.

2. Le fettuccine di Natale de L'amore non va in vacanza

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Foto di honestdarling.com

Il film è un classico della commedia romantica americana ed è amato da tutti gli appassionati del genere. Il titolo originale è "The Holidays" e vede un cast stratosferico: Cameron Diaz, Kate Winslet, Jude Law, Jack Black, Eli Wallach con tanti cameo prestigiosi. Il film gioca proprio sull'amore, sulle difficoltà delle coppie, sulle distanze fisiche e mentali che si vengono a creare. La particolarità di questo film è che troviamo una ricetta "nuova", non classica, inventata proprio per l'occasione. Le "Fettuccine di Natale" che Kate Winslet descrive a Jack Black dopo un'accesa discussione. La preparano per riportare un po' di serenità nel duo, non ancora coppia: "Figurati… mi piace la tua compagnia. Che ne pensi di mangiare qualcosa? Che ne dici di… fettuccine di Natale?". La Winslet (Iris nel film) sfrutta l'occasione per confessare il proprio dolore e parla di un ex a Londra con cui lavorava"per lo stesso giornale, e poi ho scoperto che vedeva anche un’altra donna, Sara, del reparto distribuzione, al diciannovesimo piano. E così ho scoperto che non era innamorato di me, come credevo. Sto cercando di dire che capisco come è sentirsi piccoli e insignificanti per quant’è umanamente possibile; e come può far male in punti che neanche sapevi di avere dentro di te. E non importa quante volte cambi taglio di capelli, o in quante palestre ti iscrivi, o quanti bicchieri di Chardonnay bevi con le amiche; vai lo stesso a dormire ogni sera riesaminando ogni dettaglio, e chiedendoti dove hai sbagliato. Come hai fatto a non capire, e come diavolo hai potuto pensare di essere tanto felice in quel momento. Ti capita anche di convincerti che lui capirà cosa ha perso e busserà alla tua porta. E dopo tutto questo, per quanto a lungo la storia possa durare, vai in un posto lontano, conosci persone che ti fanno sentire di nuovo viva. E finalmente i pezzettini della tua anima si rimettono insieme. Tutta quella confusione, tutti gli anni della tua vita che hai sprecato… alla fine come per incanto svaniscono".

Queste fettuccine sono diventate tipiche in America anche se per molti blog sono un secondo piatto. Si fanno con burro, aglio, panna e formaggio grattugiato. Possiamo definirle una versione anglosassone della cacio e pepe fatta senza mantecatura con l'acqua di cottura e con formaggi meno piccanti. Possiamo anche vederla come una versione rivisitata delle fettuccine Alfredo. Non è il piatto del secolo ma fa il suo sporco lavoro.

3. I fidelini al tonno di Parenti Serpenti

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Per molti critici questo sarebbe un "film minore" di Mario Monicelli eppure è un diamante. Questo la dice lunga sul grande lavoro del regista romano. È il ritratto di una famiglia media borghese riunitasi per il cenone di Natale. C'è il tripudio di ricette abruzzesi perché il film è ambientato a Sulmona e il primo indizio c'è nell'iconica locandina del film, replicata da centinaia di agenzie di marketing super moderne: una forchetta con degli spaghetti arrotolati che man mano si trasformano in serpentelli.

Questi spaghetti vengono ripresi anche nella pellicola: la nonna della famiglia (la prima ad alzarsi per preparare la colazione per tutti) prepara i fidelini col tonno, una ricetta tipica abruzzese. Tutti attorno al tavolo lodano questa preparazione, è un elogio alla cucina italiana. In realtà il quadro idilliaco è molto fugace. "Parenti Serpenti" è il vero film di Natale in Italia perché ricalca alla perfezione tutte le nostre stranezze. I personaggi sono sopra le righe, sono tutti surreali eppure credibili. Basta vederlo una volta per immedesimarsi. Anche se non centrata perfettamente sono sicuro che ritroverai la tua famiglia in questo film, seppur in pochi frammenti. Iconica la scena con il capitone che scappa per casa con il nonno che tranquillamente lo prende e lo butta fuori dalla finestra, dicendo seccato alla moglie che le porte vanno chiuse bene "perché poi possono entrà l'animali".

4. L'aragosta di Vacanze di Natale '90

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No, non potevamo esimerci. Il cinepanettone ci deve essere e abbiamo scelto un piatto e una scena che più cinepanettone di così si muore. I protagonisti sono una giovanissima Maria Grazia Cucinotta e Ezio Greggio. La messinese è arrabbiata a telefono e dice di "andare a cena col primo che capita". Subito si presenta Greggio che le fa notare perfino di essere fortunata perché nel locale ci sono personaggi molto più brutti di lui. La scena è surreale, lo diciamo subito: Greggio a tavola mangia un'aragosta con tutto il carapace, ci mette addirittura del limone. Parla poi di quanto sono buoni i cani: la Cucinotta descrive il carattere, Greggio descrive il sapore. Purtroppo ci limitiamo a scrivere "l'aragosta" perché non abbiamo idea di come sia fatta. C'è solo questo animale mostruosamente grande sul piatto. Supponiamo sia bollita, un metodo effettivamente semplice ed efficace per cucinare questo crostaceo, ideale per i pranzi di Natale. È una mera supposizione perché, per l'appunto, Greggio la mangia con tutto il carapace. Potrebbe essere anche viva per quanto ne sappiamo.

5. Il salmone affumicato di Una poltrona per due

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Non è Natale senza "Una poltrona per due". Ogni anno il film cult con Eddie Murphy, Dan Aykroyd e Jamie Lee Curtis va in onda il 24 dicembre su Italia 1. È ormai una tradizione, un rituale, un momento tipico delle festività natalizie. Il film racconta la storia del broker Louis e del mendicante Billie Ray e delle loro vite stravolte a causa di una scommessa di due ricchi annoiati: il broker che si ritrova a fare la vita del mendicante e il mendicante che si ritrova a dirigere la Duke e Duke. Le vittime prendono l'uno il posto dell'altro. Notato qualcosa di insolito? Già, non c'entra un bel niente il Natale. Il film è parzialmente legato alle festività, le tocca in maniera marginale. La connessione è un'usanza è tutta italiana. All'estero il film non viene proiettato durante le festività e gli stessi attori si sono detti sorpresi di questa unione tra la vigilia e la pellicola quando gli è stato fatto notare. In questo ribaltamento di situazioni c'è anche il cibo ed è iconica la scena in cui Dan Akroyd arraffa un salmone affumicato dal buffet così sfacciatamente anni '80.

6. La torta al cioccolato di Family Man

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Per il dolce potremmo stare qui ore a elencare ogni ben di Dio. Gli onnipresenti omini di pan di zenzero, le casette di pan di zenzero, dessert di ogni tipo e provenienti da tutte le nazionalità. Noi vogliamo godere durante queste feste e per farlo a dovere ci dobbiamo concedere la torta dei sogni: super cioccolatosa, alta, soffice, goduriosa al massimo. Parliamo della Mississippi Mud Cake, la torta al cioccolato tipica degli Stati Uniti e protagonista di una scena indimenticabile di "The Family Man", il film con Nicolas Cage e Tea Leoni. Il tema del film è la sliding doors, la possibilità di rimediare ai propri sbagli e crearsi un futuro non necessariamente migliore del proprio presente. Questo dolce è centrale nella storia: Cage torna a casa, cerca nel frigo la torta al cioccolato dopo averci pensato tutto il giorno… e non c'è più, un po' come la sua famiglia.

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Quello che i piatti non dicono
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