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4 Dicembre 2021 11:00

Sconcigli: cosa sono, come pulirli e come cucinarli

Mai sentito parlare di sconcigli? Forse il nome non vi dice nulla ma sicuramente avrete visto e forse anche gustato questi molluschi dalla storia antica e affascinante. Vediamo di cosa si tratta.

A cura di Rossella Croce
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Gli sconcigli sono molluschi gasteropodi appartenenti alla famiglia dei Muricidae, conosciuti anche come murice comune, ragusa, murice spinoso e bollo. Facilmente reperibili sui banchi delle pescherie nostrane, gli sconcigli sono molto diffusi nelle acque mediterranee e facilmente riconoscibili per la loro particolare conchiglia rugosa e rigonfia.

Delle carni particolarmente callose e un sapore deciso caratterizzano questo mollusco, protagonista di numerosi piatti tradizionali, da fresche insalate di mare a secondi piatti in umido; parliamo di un mollusco conosciuto e utilizzato fin dall'antichità e non solo per fini alimentari: gli Egizi e i Fenici infatti ricavavano dagli sconcigli la porpora reale, secreta da una minuscola ghiandola del mollusco e da questa ottenevano il colore porpora per le stoffe. Ecco tutto quello che c'è da sapere sugli sconcigli: cosa sono, come pulirli e come impiegarli in ricette gustosi e invitanti.

Cosa sono

Gli sconcigli sono dei molluschi comuni appartenenti alla famiglia dei Muricidae, nome scientifico Bolinus brandaris. Conosciuti anche come murici comune o bollo, gli sconcigli presentano una conchiglia lunga tra i sei e i nove centimetri, con una forma rigonfia che tende ad assottigliarsi e allungarsi all'estremità, la superficie rugosa con spirali e prolungamenti che assomigliano a delle piccole spine. Gli sconcigli prediligono i fondali sabbiosi e fangosi che non superano i 100 metri di profondità: sono particolarmente diffusi in tutte le zone del Mediterraneo, in particolare nel Mar Adriatico.

Il profilo nutrizionale degli sconcigli risulta particolarmente interessante: parliamo di molluschi incredibilmente ipocalorici (100 grammi di murici apportano poco meno di 140 kcal) ma ricchi di sali minerali tra cui spiccano ferro, fosforo, calcio, iodio e sodio. Negli sconcigli è interessante la componente proteica e senza dubbio da sottolineare la presenza di vitamine, nello specifico vitamina A e vitamina B. Praticamente assenti invece grassi e carboidrati.

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Come pulire gli sconcigli

Come sempre quando parliamo di molluschi, il momento della pulizia è particolarmente importante per non trovare brutte sorprese nel piatto. Nel caso degli sconcigli, per la pulirli dovrete procedere in questo modo:

  • Lavateli accuratamente con acqua fredda corrente, ripetendo più volte l'operazione;
  • lasciate gli sconcigli in una bacinella con acqua fredda per due ore, in questo modo i molluschi avranno il tempo di spurgare ed eliminare l'eventuale sabbia depositata al loro interno; spesso questa operazione viene effettuata direttamente dalla pescheria;
  • scolate gli sconcigli e trasferiteli in una pentola dai bordi alti, riempitela di acqua fredda e portate il tutto sul fuoco;
  • fate bollire gli sconcigli per circa due ore, così che le carni si inteneriscano;
  • una volta cotti, scolateli e lasciateli raffreddare;
  • con l'aiuto di uno stuzzicadenti estraete la polpa dalla conchiglia ed eliminate con un coltello la parte più scura; a questo punto gli sconcigli sono pronti per essere impiegati nelle vostre ricette.
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Come usare gli sconcigli in cucina

Come gustare al meglio gli sconcigli in cucina? Il sapore di questi molluschi è forte e deciso e la sua polpa è carnosa, quasi callosa: nonostante questo o forse proprio grazie a queste caratteristiche, gli sconcigli si prestano bene a diversi tipi di lavorazione e ricetta. Una volta puliti, possono essere utilizzati insieme a vongole e cozze, per una ricca insalata di mare, conditi semplicemente con succo di limone e prezzemolo fresco tritato finemente.

Nella cucina napoletana gli sconcigli trovano posto specialmente con la pasta, preferibilmente lunga, con un condimento semplicissimo a base di pomodorini, aglio e olio extravergine di oliva. In Sicilia li chiamano "muccuna" e amano cucinarli con gli spaghetti, mentre in Sardegna finiscono in brodo e poi su fette di pane croccante: avete solo l'imbarazzo della scelta.

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Quello che i piatti non dicono
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