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26 Marzo 2025 15:37

Sciopero della spesa: gli svedesi boicottano i supermercati per protestare contro gli aumenti

In Svezia un'iniziativa che invita i consumatori a non fare acquisti presso i supermercati della Grande distribuzione organizzata per una settimana.

A cura di Francesca Fiore
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Bojkotta vecka 12, ovvero "Boicotta la settimana 12": è il nome della protesta indetta dai consumatori svedesi contro il rapido aumento dei prezzi dei generi alimentari. Si tratta di uno sciopero a tutti gli effetti: per una settimana i consumatori sono invitati ad astenersi dalle compere nei supermercati e nelle catene della GDO come Ica, Coop, Lidl, Willys ed Hemköp. Lo sciopero è stato indetto per la dodicesima settimana dell'anno, come recita lo slogan, ovvero a partire da lunedì 24 marzo 2025  e si protrarrà per 7 giorni consecutivi.

Il boicottaggio dei supermercati: le motivazioni

I consumatori svedesi ritengono che l'aumento dei prezzi non sia dovuto solo a fattori esterni come la guerra in Ucraina o la crisi climatica, ma anche a pratiche di oligopolio da parte delle grandi catene di supermercati. Secondo quanto riportato dal Guardian, la spesa di una famiglia svedese, da gennaio 2022, è aumentata di circa 30 mila corone (pari a 2.763 euro), mentre prodotti come il caffè rischiano di superare la soglia psicologica delle 100 corone a confezione (pari a 9,21 euro).

Gli organizzatori dell'iniziativa Bojkotta vecka 12 ha invitato i consumatori a non fare acquisti nelle principali catene di supermercati: si prevede inoltre che la protesta continui con un boicottaggio prolungato nei confronti di Ica, il principale operatore del settore in Svezia, e del produttore lattiero-caseario Arla. Un'iniziativa che si è diffusa rapidamente attraverso i social media e il passaparola, coinvolgendo consumatori in diverse città svedesi, tra cui Stoccolma e Malmö.

Lo sciopero della spesa in Svezia rappresenta una forte reazione dei consumatori contro l'aumento dei prezzi dei generi alimentari, con l'obiettivo di esercitare pressione sulle grandi catene di supermercati e sul governo. I  grandi marchi della distribuzione alimentare, dal canto loro, hanno replicato alle accuse, affermando che l'aumento dei prezzi è dovuto principalmente all'aumento dei costi delle materie prime, influenzato a sua volta da fattori geopolitici e cambiamenti climatici. "Non abbiamo nulla da perdere, ma tutto da guadagnare – si legge sui social media dell'iniziativa – I prezzi del cibo sono saliti alle stelle mentre i giganti del cibo e i grandi produttori stanno facendo miliardi di profitti a nostre spese".

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Il ministro degli affari rurali svedese, Peter Kullgren, ha dichiarato che l'aumento dei prezzi è stato causato in gran parte da fattori internazionali, come l'aumento dei costi delle materie prime dovuto ai cattivi raccolti, ma ha anche affermato che è necessario migliorare la concorrenza negli scambi commerciali. "I prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati nel tempo e hanno colpito più duramente le famiglie economicamente più deboli: famiglie con bambini, studenti e anziani con pensioni basse. Bisogna affrontare il problema".

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