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9 Agosto 2024
13:00

Rustici, pucce e pettole: dove mangio il miglior street food del Salento? Gli indirizzi da provare

Dalle pucce ai rustici, passando per pettole, panzerotti (o calzoni) e frise, fino ai panini con i pezzetti di cavallo o con il pesce. Senza dimenticare, naturalmente, i pasticciotti. Ecco gli indirizzi migliori per gustare lo street food se ti trovi in Salento.

A cura di Francesca Fiore
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Lo street food salentino è una vera e propria istituzione, un viaggio nei sapori autentici e nella tradizione culinaria di questa splendida regione: a maggior ragione d'estate, quando i borghi di questa bellissima zona d'Italia si popolano di turisti e viaggiatori. Rintracciarne le origini è quasi impossibile, perché si perdono nel tempo: si tratta di specialità nate come sempre  dalla necessità di preparare pasti veloci e sostanziosi per i contadini e i pescatori. Nel corso dei secoli, le ricette si sono tramandate di generazione in generazione, arricchendosi di nuovi sapori e aromi, e diventando una delle attrattive del Salento, insieme alla sua meravigliosa natura. Che si tratti di dolce o salato, se non sai dove andare a mangiare il miglior street food salentino niente paura: ecco i migliori indirizzi per godere di pucce, pettole, rustici, pasticciotti, calzoni e molto altro ancora.

Lo street food salentino: cosa assaggiare

Rustici leccesi, pasticciotti, pucce farcite, frise e taralli: queste sono solo alcune delle specialità che puoi assaggiare per le strade del Salento, una meta che ogni anno richiama tantissimi viaggiatori e non solo per le sue spiagge dorate. Si tratta di prodotti realizzati con ingredienti poveri, facilmente reperibili: pane, olio extravergine d'oliva, pomodoro, formaggi locali, pesce azzurro. Solo assaporando lo street food salentino, potrai immergerti nella cultura e nella tradizione di questa terra.

1. Rustico leccese

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Il rustico di Si.Se Schipa – Lecce

Un involucro di pasta sfoglia ripieno di besciamella, mozzarella e pomodoro: qui è d'obbligo pasteggiare con un rustico leccese, per chi visita il Salento. Un dischetto di pasta sfoglia che non deve essere troppo grande, circa 10-12 cm, che non deve essere "moscio", in modo da creare un bel contrasto con il ripieno filante. Ecco dove mangiare i migliori rustici leccesi in Salento.

Caffè Alvino – Lecce

Rustici gonfi e grondanti besciamella vengono sfornati a ogni ora al Caffè Alvino, uno storico indirizzo di Lecce affacciato su piazza Sant'Oronzo, che richiama leccesi e turisti sia per i rustici sia per i pasticciotti, anche perché la famiglia Catamo è un nome noto della pasticceria salentina. Oltre a rustici e pasticciotti, qui troverai tantissime specialità salate, alcune anche in versione senza lattosio.

Indirizzo: piazza Sant'Oronzo, 30

Si.Se Schipa – Lecce

Un locale sempre affollato per il pane, ma anche per la rosticceria: ottimi i rustici, sfornati a ogni ora, ma anche le pucce e i pizzi, ovvero dei panini arricchiti con pomodori e cipolle, chiamati anche "pucce alla pizzaiola". I rustici hanno un colore intenso grazie alla finitura, sono colmi di prosciutto e formaggio, non eccessivi nelle dimensioni.

Indirizzo: via Taranto, 27

Rosticceria Moscara – Galatina

Nel cuore di Galatina, a pochi passi dalla Chiesa di SS.Pietro e Paolo, la storica rosticceria di Luigi Moscara, conosciuto da queste parti come  “pico pasi”, si distingue per i suoi rustici grandi e colmi di farcitura, ma anche per i calzoni ricchi e asciutti. Non a caso qui Moscara viene chiamato “il re del rustico”, come si legge nella targa appesa appena sopra il forno all’interno della sua rosticceria.

Indirizzo: via Roma, 87

2. Puccia

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Le pucce di Antica pucceria Giannone dal 1941 – foto dal profilo Instagram

Il panino salentino per antonomasia, con una crosta sottile e dorata e la mollica soffice e umida, da farcire con tanti ingredienti golosi: una volta era il pasto povero dei contadini, oggi è una vera icona dello street food. Una variante particolare è la puccia "cu lle ulie" (con l'olio), preparata con l'aggiunta di patate e condita con olio extravergine d'oliva, sale e origano. Ecco dove gustare le migliori pucce salentine.

Antica pucceria Giannone dal 1941 – Lecce

A pochi passi dal Duomo di Lecce, un locale storico, come recita il nome, che prepara le pucce ancora in maniera tradizionale da 80 anni, pur prevedendo delle farciture contemporanee. Il locale è piccolo e rustico, ma ci sono dei posti a sedere e la possibilità di asporto, così da assaporare la puccia per le vie della città. Le pucce sono ben farcite, ma molto leggere e apprezzate per questo dai clienti fissi.

Indirizzi: via Giuseppe Libertini, 46

La Corte dei Sapori – Cellino San Marco

Più o meno a metà strada fra Brindisi e Lecce c'è Cellino San Marco, piccolo borgo di 6 mila abitanti dell'entroterra salentino. Qui potrai assaggiare "la puccia te lu piaghetta",  ovvero Massimo Pecoraro: praticamente gigante, farcita in modo fantasioso e abbondante. Consigliamo in estate la prenotazione sia per il tavolo – se serve – sia per le pucce, altrimenti si rischia di non trovare più impasto disponibile. Se ancora in carta, prova "La Taranta" con ricotta forte, ventricina, peperoncino, rucola.

Indirizzo: via Roma, 28

Postofisso pucceria agricola – Otranto

Una piccola pucceria nel centro di Otranto, dove mangiare e o prendere una puccia d'asporto. Tanti i gusti, fra cui l'apprezzata puccia marinara e "l'arrogante", con Capocollo di Martina Franca burrata e cime di rapa: oltre alle pucce di mare e di terra ampia anche la proposta per pucce vegetariane e vegan, cosa non scontata in questa zona.

Indirizzo: via Costantino I, 15

Un Pizzico Di SALEnto – Torre Vado

Un food truck sul lungomare di Torre Vado, frazione di 83 abitanti di Morciano di Leuca, che fa delle pucce davvero particolari. Oltre alle classiche, infatti, qui potrai assaggiare la puccia con i pezzetti di cavallo e quella con le bombette, quando disponibili. Ottime anche le crocchette e li gnummareddi, il tutto da accompagnare con una birra.

Indirizzo: corso Venezia

3. Pettole

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Il "fritto al volo" del Salento sono le pettole, o pittule in dialetto salentino, palline di pasta lievitata, fatta con farina, acqua, lievito e un pizzico di sale, fritte in abbondante olio caldo, solitamente salate ma anche dolci. È un antipasto che troverai in tutte le pizzerie, ma anche un ottimo street food da sbocconcellare per le vie dei borghi salentini.

Pittule Freetfood – Lecce

Un locale incentrato sulla frittura, che qui è asciutta e fragrante, e in particolare sulle pettole, che troverai in versione classica o alla pizzaiola, ma soprattutto nella variante gluten free, una vera rarità. Ma qui potrai assaggiare anche ottime crocchette, soprattutto quelle alle melenzane, e gli scottiecini, una sorta di "sofficino" farcito.

Indirizzo: via Idomeneo, 76A

Friggitoria Torre Matta – Otranto

Un richiamo impossibile, quello dei fritti di Torre Matta ad Otranto, soprattutto per le pettole: vicinissimo al Duomo, qui si pasteggia con i "cuoppi" stracolmi di pettole, crocchette, frittura di pesce, fiori di zucca in pastella e così via. Nasce come locale d'asporto ma ha una decina di tavoli dove accomodarsi.

Indirizzi: via Immacolata, 43

Lu furnu te la Masseria Giammatteo – Frigole

Un posto quasi sconosciuto ai turisti, a pochi chilometri dal mare: siamo a Frigole, località balneare a 9 km da Lecce. Qui c'è un piccolo forno che ogni mattina propone pittule grandi e fumanti, anche di domenica, oltre a taralli, pizzi, pucce e focacce ripiene. Ti suggeriamo di provare le pettule al pomodoro, semplicemente eccezionali.

Indirizzo: via delle Poiane

5. Calzoni e/o panzerotti

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I panzerotti di Fusci moi, foto dal profilo Instagram del locale

Calzone o panzerotto? Dipende da dove ti trovi: solitamente in Salento si chiamano calzoni, ma in alzune zone "di confine" vengono chiamati panzerotti, così come si chiamano a Bari. In realtà le due preparazioni non sono identiche: il calzone è un po' più piccolo e viene sia fritto sia cotto al forno, nel barese se dici panzerotto sarà sicuramente fritto, mentre calzone è quello cotto al forno. Ah, stavamo quasi per dimenticare: se ti trovi a Brindisi non si chiamano né calzoni né panzerotti, ma "la fritta". Comunque tu li chiami, la cosa importante è che siano asciutti e ben farciti.

Fusci Mói – Lecce

Il nome del locale vuol dire "corri ora" ed è un invito a recarsi velocemente al locale prima che questi squisiti panzerotti – qui si chiamano così – siano terminati: grandi come da tradizione barese, ben farciti, leggeri e con l'esterno croccante. Fra le proposte del menu interessanti i panzerotti gourmet, quelli vegetariani e anche i "panza – rotti", ovvero fritti da vuoti e poi farciti.

Indirizzo: via Marco Basseo, 34

MasCalzone – Lecce

Si vira più sullo stile spiccatamanete salentino da MasCalzone, come suggerisce il nome. Il locale è vicino Porta Napoli e propone calzoni asciutti e non eccessivamente grandi, farciti in modo classico e creativo e anche personalizzabili: interessanti anche i calzoni aperti. Tante le proposte per i più curiosi, come per esempio il calzone con l'impasto alla curcuma, al pomodoro o al carbone vegetale.

Panzò – Panzerotto da passeggio – Mesagne

Impasto leggero e ripieno abbondante per i panzerotti di Mesagne, comune dell'Alto Salento. Lo stile è più incline alla tradizione barese, con panzerotti grandi e ariosi, e farciture originali: per chi ama i sapori piccanti è famoso il panzerotto "usca usca", con ‘nduja e spianata. Disponibili anche i panzerotti in versione dolce, con gusti come crema e amarena e nutella.

Indirizzo: piazza Antonio Criscuolo, 21

6. Panini con il pesce

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Immagine dal profilo Instagram di Scafùd

Anche se sembra strano, lo street food di pesce non è così diffuso in Puglia, o meglio non lo era fino a una ventina di anni fa, dato il vasto entroterra della regione e tutti i prodotti legati all'allevamento e all'agricoltura. Il Salento si distingue in questo, perché annovera piatti a base ittica che sono poi diventati parte integrante del cibo di strada, come la scapece gallipolina – pesciolini fritti, marinati in aceto, zafferano e pane raffermo sbriciolato – il polpo arrosto e la frittura di pesce. Puoi trovarli all'interno di golosi panini, o delle pucce, e gustarli passeggiando fra le vie dei borghi salentini.

Scafùd Mare – Gallipoli

Nel cuore di Gallipoli vecchia, raggiungibile solo a piedi, Scafùd Mare è uno dei tre format di Scafùd – insieme a Scafùd e Scafùd terra, sempre a Gallipoli – che suggeriamo per i panini con il pesce e in particolare per quelli con il polpo alla brace, amatissimi dai locali. Naturalmente qui potrai trovare anche pettole, fritti vari, scapece, ma anche piatti più elaborati e fantasiosi, che deviano dal binario del piatto tipico a ogni costo.

Indirizzo: via C. Muzio, 23

SoFish Pani&Pesci – Otranto

Situato tra le mura della città antica, SoFish è un "quality fast food", ovvero uno di quei posti che eleva il concetto di fast food ridefinendolo. I piatti e i panini classici sono rivisitati con fantasia e cura, a partire dal panino col polpo che viene associato alla stracciatella, come da tradizione, ma in questo caso aromatizzata al limone, ai pomodori secchi e a una salsina ai peperoni. Qui potrai assaggiare anche diversi tipi di fritture, frise di mare e crudi di qualità.

Indirizzo: corso Garibaldi, 39

7. Taralli e frise

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Il forno della nonna Maria – Mesagne

I taralli intrecciati dalle abili mani della singora Maria attiravano gli avventori in questo piccolo forno del centro storico di Mesagne: siamo di nuovo in Alto Salento, a meno di 20 km da Brindisi. Ora che lei non c'è più – è scomparsa nel 2022 – gli eredi portano avanti con grande cura la tradizione del pane, ma anche delle focacce, delle frise e delle pucce, tutto cotto nel grande forno a pietra. Qui troverai frise e taralli di ogni dimensione e gusto, un vero paradiso "nascosto" per chi ama questi prodotti.

Indirizzo: via Maia Materdona 42

Forno Causio – Cannole

Ancora in provincia di Lecce, ma a soli 9 km da Otranto, c'è Cannole, piccolo borgo dell'entroterra salentino. Qui c'è Forno Causio, un punto di riferimento per pane, pinse e focacce, ma soprattutto per il vasto assortimento di taralli e frise di qualità. Decine e decine di gusti, anche dolci nel caso dei taralli, che sapranno soddisfare ogni tua voglia: da non perdere quelli alle cime di rapa.

Indirizzo: piazza S. Vincenzo, 42

7. Pezzetti di cavallo e affini

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Il panino di Mezzo quinto cibo di strada a Lecce – foto dal profilo Instagram

L'usanza di consumare carne di cavallo in Salento ha origini remote, risalenti probabilmente all'epoca in cui i contadini allevavano questi animali per il lavoro nei campi. I pezzetti di cavallo sono un piatto simbolo di questa tradizione, con un sapore inconfondibile: la carne, tagliata a pezzi, viene rosolata in un tegame di terracotta con olio extravergine d'oliva, cipolla, carota e sedano, alloro, pepe e, a piacere, peperoncino, sfumata con con vino rosso, arricchita dal pomodoro fresco o dalla passata e infine cotta per diverse ore a fuoco lento. Ma cosa c'entra con lo street food? Come ogni pietanza arrivata fino a noi anche questa si è saputa adattare alle esigenze attuali e spesso ti capiterà di trovarla inserita in un panino o in una puccia, così come avviene anche per le bombette, gli involtini tipici, e per le polpette.

Mezzo quinto cibo di strada – Lecce

Un locale piccolissimo a pochi passi da piazza Sant’Oronzo, dove si mangia in piedi o appoggiati su sgabelli e mensole di legno, che propone panini e piatti davvero gustosi e ricchi. La cucina è decisamente tradizionale e genuina, con proposte al piatto o panini da portar via. Ottimi i panini con i pezzetti di cavallo, una fra le richieste più frequenti degli avventori, ma anche quello con le polpette al sugo o quello con la parmigiana.

Indirizzo: via Degli Ammirati 16

8. Pasticciotto

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Il pasticciotto di Arte Bianca – foto dal profilo Instagram

Il celebre dolce a base di pasta frolla ripiena di crema pasticciera non ha certo bisogno di presentazioni: è una delle preparazioni più tipiche del Salento, vera icona della pasticceria locale. Oltre alla guida dedicata, ti suggeriamo anche qui dove mangiare i migliori pasticciotti, con una selezione nella selezione: in sostanza, i nostri posti preferiti in assoluto.

Ascalone — Galatina

Un indirizzo storico e punto di riferimento per tutta la zona e non solo: pare che il pasticciotto sia nato proprio da Ascalone, almeno secondo la vulgata comune. Gli arredi sono quelli di un tempo, ma il pasticciotto non è rimasto fisso nel passato, anzi, si è rinnovato: oltre al classico alla crema, infatti, qui potrai trovare vari gusti, come per esempio i pasticciotti farciti con mandorle e confetture di amarena, glassati al cioccolato, o il pasticciotto – torta, cioè la versione maxi.

Indirizzo: via Vittorio Emanuele II, 17

Arte Bianca — Parabita

Quello di Antonio Campeggio è un nome noto della pasticceria pugliese, fra i migliori maestri dell'arte bianca, come da nome del locale. Si tratta di un posto che ha trasportato la tradizione del pasticciotto nell'epoca contemporanea, rendendolo se possibile ancora più famoso, soprattutto oltre i confini regionali. Impossibile, dunque, non assaggiare questi pasticciotti se ti trovi a Parabita, a poco più di 10 km da Gallipoli. Ottimi anche i pasticciotti salati, una vera chicca della pasticceria, ideali per pasteggiare all'ora dell'aperitivo.

Indirizzo: via Don Luigi Sturzo, 18

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A cura di
Francesca Fiore
Giornalista gastronomica appassionata da sempre di tradizioni locali, prodotti tipici e itinerari culinari, approdo a Ciaopeople nel 2019, dopo aver collaborato per anni con le principali riviste di settore, diretto un programma radiofonico e un magazine cartaceo incentrato sui viaggi gastronomici. Cresciuta in un ambiente naturale come quello dei Nebrodi che fa della gastronomia uno dei suoi punti di forza, sono una grande amante di tutti quei contesti sincretici dal punto di vista gastronomico e mi appassiono molto alle storie personali. Oltre al grande peso che il cibo ha nella mia vita - non solo in termini di lavoro quotidiano, ma anche di studio e ricerca - mi interesso di storia italiana e internazionale, che seguo durante il tempo libero, amo smodatamente gli animali e la mia terra d’origine.
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