L'abbonamento mensile fisso per mangiare quanto si vuole al ristorante. L'idea lanciata in Veneto e Romagna da due ristoranti che la testeranno per sei mesi. "Ci aspettiamo parecchio lavoro nei prossimi mesi. Uno sforzo che contiamo essere ripagato" dicono i proprietari del primo ristorante che ha ideato il Flat Food.
Un abbonamento mensile fisso per mangiare al ristorante. L’idea arriva dal Veneto (ed è stata ripresa a Ravenna) grazie a Luca Pellizzari, Alessandro Trentin e Girolamo Rossi, titolari del Weedoo. La formula prevede una quota fissa di 149 euro al mese e permette di pranzare a pranzo o a cena ordinando tutto ciò che si desidera. L’esperimento in provincia di Padova sarà attivo per 6 mesi. L’abbonamento è rinnovabile a scelta del cliente e non è cedibile, come spiegano i tre proprietari sulle colonne de Il Sole 24 Ore: “Ci ha intrigato l'idea di testare nella ristorazione ciò che da anni sta accadendo in settori della vita quotidiana dei consumatori”. I proprietari, infatti, osservando le piattaforme di successo come Netflix o la telefonia mobile, hanno scelto di puntare sulla reiterazione delle visite tramite una tariffa “flat food”, il nome derivante dai vassoi del McDonald’s.
Il ristorante è aperto sette giorni su sette per 360 giorni all’anno: “Ci aspettiamo parecchio lavoro nei prossimi mesi", spiegano, "uno sforzo che contiamo sia ripagato dalla partecipazione di persone che sposino il nostro spirito innovativo, tanto nell'offerta food quanto nell'esperienza ristorativa, e che desiderino partecipare con noi a quella che può diventare una piccola rivoluzione del settore” concludono i tre di Weedoo. A Ravenna il ristorante si chiama Gabarè, ovvero “vassoio” in romagnolo. Da qualche giorno Ciro Adamo, lo chef del ristorante, ha detto a Il Sole 24 Ore che si punterà su una cucina tradizionale e si potrà ordinare anche tramite applicazione con un occhio all’ecosostenibilità del locale. L’abbonamento in Romagna è diverso rispetto al Veneto: 220-240 euro per quello totale, oppure 120 euro per la sola pausa pranzo. Sono inoltre previste delle agevolazioni per gli studenti e le famiglie con un pacchetto dal costo di 400 euro per due adulti e due bambini.
Tra mille dubbi nel mondo dei ristoranti per queste tariffe, il trend proposto dai due locali è totalmente in controtendenza rispetto agli studi proposti da TheFork ad inizio anno. Secondo l’ultimo studio della Fipe, gli italiani mangiano sempre di più fuori casa con un incremento pari a circa 5 miliardi di euro negli ultimi 10 anni nonostante la crisi. Nel solo 2019 l’aumento è stato dello 0,7% per un giro d’affari aumentato di 86 milioni di euro. I consumatori si orientano sempre di più verso la territorialità, la sostenibilità e la convenienza e proprio questo punto potrebbe essere focale e portare le tariffe flat ad una piccola rivoluzione.
Mangiare tutti i giorni da Weedoo costa meno di 5 euro al giorno, un’offerta vantaggiosissima per chi tende a mangiare spesso fuori casa come i lavoratori d’ufficio. Sale leggermente il prezzo da Gabarè, circa 7 euro, ma resta molto competitivo sul mercato. C’è chi si domanda quanto possa essere sostenibile per i ristoranti ma in ogni manuale di economia aziendale il consiglio è di riuscire a stabilire un’entrata fissa e prevedibile per avere margini di manovra. Solo il tempo e la risposta dei clienti dirà agli imprenditori se sarà stata una buona idea o un azzardo.