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16 Maggio 2024 11:00

Riso rosso fermentato: cos’è, benefici, controindicazioni e usi

Venduto sotto forma di integratore alimentare, può rivelarsi utile per abbassare i livelli di colesterolo cattivo nel sangue. Vediamo chi può assumerlo, in che dosi e gli eventuali effetti collaterali.

A cura di Federica Palladini
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Cibo e salute sono strettamente legati: gli alimenti che consumiamo contengono sostanze utili per salvaguardare il benessere del nostro corpo, con la consapevolezza che non sono fonti miracolose, ma preziosi alleati in determinate circostanze se associati a quello che viene comunemente definito uno stile di vita sano, fatto di una dieta varia ed equilibrata e attività fisica. Il riso rosso fermentato, per esempio, se assunto con le dovute indicazioni mediche, può rivelarsi utile per ridurre il colesterolo LDL (quello “cattivo”) nel sangue in quei soggetti che ne manifestano un livello leggermente elevato, come specifica la Fondazione Veronesi, con un rischio cardiovascolare basso o moderato.

Che cos’è il riso rosso fermentato, dove si trova e a cosa serve

Da non confondere con il riso rosso che si acquista per essere cucinato, il riso rosso fermentato si trova in commercio sotto forma di integratore alimentare naturale (generalmente in capsule) e viene venduto in farmacia, in erboristeria e nell’area dedicata nei supermercati. Non ha bisogno di prescrizione medica, ma il consiglio è sempre quello di rivolgersi al proprio dottore nel momento in cui si vuole farne uso. Il riso rosso fermentato si ottiene dalla fermentazione del riso con dei lieviti di colore rosso, in particolare il Monascus purpureus, che produce monacoline: la più abbondante è la monacolina K, una sostanza che in Cina viene adoperata tradizionalmente come colorante alimentare (in Europa, invece, non è un additivo autorizzato), come aiuto alla digestione e, appunto, per favorire la circolazione sanguigna.

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Il motivo per cui è efficace contro il colesterolo sta nel fatto che la monacolina K ha una struttura simile a quella della lovastatina, una molecola che fa parte delle statine, ovvero i farmaci utilizzati per abbassare i livelli di grassi nel sangue, tra colesterolo LDL e trigliceridi. Assumere statine può ridurre del 50-60% il colesterolo “cattivo”, mentre gli integratori a base di riso rosso fermentato hanno un’azione minore, pari al 20-25%. Da specificare, inoltre, che il colesterolo viene per la maggior parte prodotto dall’organismo, e solo il 20% arriva attraverso il cibo: le statine agiscono sull’enzima che lo genera, mentre il riso rosso fermentato e altri integratori solo su quello proveniente dagli alimenti. Per questo, il farmaco è la soluzione migliore per intervenire in casi di ipercolesterolemia media ed elevata e quando questa ha origini familiari, quindi causata da un’alterazione genetica.

Riso rosso fermentato: effetti collaterali e dosi consigliate

Le controindicazioni che gli esperti l’Efsa (l’Autorità per la Sicurezza Alimentare Europea) hanno riscontrato nell’assunzione di riso rosso fermentato sono le stesse delle statine: nonostante il dosaggio sia minore, il principio, infatti è analogo. Si hanno effetti negativi soprattutto sul fegato e sui muscoli: l’Istituto Superiore di Sanità ne sconsiglia l’impiego a chi ha malattie epatiche, fa uso eccessivo di alcool, ha chi ha già riportato problematiche muscolari impiegando altri prodotti per ridurre il colesterolo e avuto casi di miopatia e rabdomiolisi in famiglia (rispettivamente patologie dei muscoli volontari e del tessuto muscolare scheletrico). Secondo le linee guida del Regolamento Europeo 2022/860 dedicato alle monacoline da riso rosso fermentato, la quantità giornaliera deve essere minore di 3 mg: in più, si vieta l’utilizzo alle donne in gravidanza o in allattamento, ai minori di 18 anni e i maggiori di 70 anni, in quanto ancora le conseguenze sulla salute sono in fase di studio, e se si stanno prendendo medicinali per la cura del colesterolo o altri integratori a base di questo riso.

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