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31 Gennaio 2024 13:00

Riso: a ciascun piatto la varietà più giusta

Timballi, sformati, risotti, insalate: a ciascuna preparazione la tipologia di riso più adatta. Ecco una piccola guida per non commettere più errori e ottenere risultati a prova di chef.

A cura di Emanuela Bianconi
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Qual è la varietà migliore per realizzare un risotto a regola d'arte? E per un'insalata di riso profumata e dai chicchi ben sgranati? Ciascuna preparazione richiede la tipologia più giusta: per non incorrere in errori grossolani, che ne compromettano il risultato finale, ecco un piccolo vademecum da tenere sempre a portata di mano.

Alimento base della nostra dieta, versatile come pochi e molto nutriente, il riso viene suddiviso nel nostro Paese in 4 categorie merceologiche: tondo, semifino, fino e superfino. La classificazione avviene secondo la lunghezza del chicco, non ha valore qualitativo, ma è di fondamentale importanza nella scelta più corretta della varietà a seconda del piatto che si vuole preparare.

Il tondo, per esempio, ha un chicco piccolo e ricco di amido, e per questa ragione è ottimo per zuppe, timballi e dessert. Il superfino, dal chicco grosso e affusolato, si mantiene invece perfettamente al dente ed ecco perché è il più indicato per risotti cotti a puntino, ma anche insalate di riso, pietanze fredde in generale e cotture pilaf. Vediamo tutto nel dettaglio.

1. Risotto

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Preparazione solo apparentemente semplice, ma che invece cela alcune difficoltà, il risotto è anche uno dei simboli della grande tradizione italiana. Per confezionarlo a dovere, è fondamentale eseguire i passaggi chiave – come tostatura, cottura a fuoco dolce con un liquido caldo aggiunto a poco a poco e mantecatura finale -, ma, prima di questo, va selezionata la tipologia di riso più adatta. Questa deve cedere lentamente l'amido e i chicchi, pur mantenendosi al dente, devono creare la giusta cremosità, più o meno densa anche a seconda dei gusti personali. I risi che rispondono a tali esigenze sono i fini e i superfini.

Tra le varietà più indicate troviamo: il Carnaroli, conosciuto anche come "il re dei risi". Particolarmente ricco di amido, tiene bene la cottura, grazie alla maggiore quantità di amilosio, e conserva una consistenza soda e al dente. Per queste caratteristiche, è la tipologia di riso più utilizzata, soprattutto se si desiderano ottenere risultati ben mantecati e all'onda; l'Arborio, originario del Piemonte, ha chicchi grossi e lunghi, un elevato contenuto di amido e una discreta resistenza alla cottura. Rispetto al primo, ha una tenuta inferiore e il passaggio da crudo a troppo cotto avviene con grande rapidità: per questo è bene lasciarlo sempre leggermente al dente.

Anche con le varietà Baldo e Roma si ottengono ottimi risultati: la prima ha chicchi lunghi e cristallini che, se ben tostati, si mantengono sgranati; ha un'ottima capacità di assorbire i condimenti e i risotti risultano avvolgenti e super amalgamati; la seconda si caratterizza per i chicchi grossi, bianchi e tondeggianti, con un'alta percentuale di amido. I risotti realizzati con questa tipologia sono morbidi e super cremosi, una vera leccornia.

2. Minestre, zuppe, sformati e timballi

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Preparazioni brodose o che richiedono un secondo passaggio in forno, dopo essere state messe "in forma", prediligono tipologie con chicchi piccoli, tondeggianti e poco resistenti alla cottura. Tondo e semifino sono le varietà migliori: la prima, detta anche comune, ha un chicco corto e chiaro; ricca di amido, è ideale per zuppe, minestre e timballi (tra queste Balilla, Cripto, Rubino, Auro e Selenio).

La seconda si caratterizza per il chicco tondeggiante e di media grandezza; molto versatile in cucina, tiene abbastanza bene la cottura e per tale ragione viene impiegata per sartù, timballi, minestre, ma anche arancini, supplì e, talvolta, risotti. Una delle tipologie più note è il Vialone nano: fregiato del marchio Igp, è tipico della Bassa veronese; i chicchi hanno forma tonda e semilunga, con dente pronunciato, testa tozza e sezione tondeggiante. La presenza di una "perla" centrale estesa e l'elevato contenuto di amilosio gli consentono di assorbire perfettamente i condimenti e avere un'ottima tenuta di cottura.

Sempre per sformati e timballi funziona molto bene anche il riso Roma che si presta anche alle cotture più rapide.

3. Insalate di riso

Insalata di riso marinara

Grande classico della stagione estiva, l'insalata di riso è una preparazione facile, veloce e molto pratica, soluzione ottimale per picnic, pranzi in ufficio, cene informali e buffet in piedi; a patto di scegliere le varietà di cereale più giuste. Il riso parboiled è sicuramente la scelta vincente: non si tratta di una tipologia di riso, in realtà, ma di un metodo di lavorazione che prevede la parziale bollitura – partially boiled – del riso grezzo, a cui farà seguito il classico processo di essiccazione.

Questo passaggio, che garantisce un'ottima tenuta di cottura, fa sì che i chicchi siano ben separati e non scuociano; oltre a ottenere un cereale più digeribile e ricco di nutrienti, assorbe anche meno grassi e si presta a dare vita a insalate fredde leggere e sfiziose.

Anche il riso Ribe, o Euribe, è una varietà adatta a questa tipologia di preparazione. Tipica della Pianura Padana, ma coltivata soprattutto nelle zone di Vercelli e Novara, si caratterizza per i chicchi lunghi, affusolati, compatti e che tengono bene la cottura. Per un piatto completo anche sotto il profilo nutritivo, con una buona percentuale di proteine, fibre e micronutrienti, è possibile optare per il Carnaroli integrale. I chicchi sono grossi, allungati e color nocciola, piacevolmente croccanti e dal gusto pieno, ottimi per insalate di riso vegetariane e di pesce.

Per chi ama i sapori etnici, si può sperimentare anche con il riso Apollo: coltivato nelle zone del Vercellese, rappresenta l'alternativa nostrana agli esotici Basmati e Jasmine; dal chicco allungato, è molto aromatico e ha un sapore assai peculiare. Ideale per realizzare cotture pilaf e al vapore, può essere saltato in padella con verdure, carne o pesce.

4. Cottura pilaf e accompagnamento a pietanze etniche

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Per realizzare pietanze appartenenti alla tradizione orientale e contorni con cui accompagnare piatti etnici a base di carne e pesce, è importante usare varietà a grano lungo, dal chicco sottile e ben sgranato, molto profumate e saporite. Tra queste ricordiamo il Basmati: originario dell'India e del Pakistan, è il "re dei risi"; dal profumo inconfondibile – in hindi, guarda un po', il suo nome significa "ricco di aroma innato" – e dal sapore lievemente dolciastro e delicato, viene cotto soprattutto con la tecnica pilaf: tipica della cucina turca, prevede una cottura del cereale per assorbimento. Il Basmati è perfetto per realizzare insalate fredde e calde, oppure completare curry di verdure, legumi o stufati.

Non dimentichiamo, poi, il riso nero: di antica origine orientale, si tratta di una tipologia molto pregiata, dai chicchi di colore scuro e leggermente arrotondati, profumata e gustosa, anche se consumata in purezza. Dall'ottimo contenuto di fibre, vitamine e sali minerali, è un riso integrale, che necessita di tempi di cottura piuttosto lunghi (circa 30-40 minuti a seconda della varietà). Per queste sue qualità è preferibile lessarlo in acqua – sempre meglio per assorbimento e con il doppio del suo volume di acqua – e impiegarlo caldo o freddo per accompagnare crostacei, filetti di pesce bianco, verdure, curry di legumi e pollo.

Lo stesso dicasi per il riso rosso, varietà orientale un tempo coltivata esclusivamente in Thailandia e in Indonesia, ma oggi anche in Italia e precisamente in Pianura Padana (oltre ad altre zone del mondo); è una varietà integrale assai ricercata che, in cottura, sprigiona una fragranza speziata e un gusto intenso e piacevolmente dolce. Anche questo, come il suo compagno in "black", cuoce in tempi lunghi (circa 40-45 minuti), non assorbe molta acqua e i chicchi si mantengono sempre al dente e ben separati; una volta lessato, è ottimo da servire insieme a pollo al curry o salmone cotto nel latte di cocco.

5. Arancini, crocchette e ripieni

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Queste preparazioni necessitano di un riso che, in cottura, perda una buona quantità di amido e sia in grado di conferire una consistenza cremosa e legante. Perfetto è il riso Ribe, varietà Japonica di origine cinese, che con i suoi chicchi fini e tondeggianti, e la sua grande versatilità è ideale per arancini, supplì, crocchette e ripieni di vario tipo.

6. Dolci al cucchiaio e torte

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Tendenzialmente deve essere una tipologia che regge poco la cottura e tende a sfaldarsi, ma dipende anche dal tipo di dolce che si andrà a realizzare e i gusti personali. Uno dei migliori è sicuramente il riso Originario: dai chicchi corti, tondi e dall’aspetto perlaceo, ha un'elevata capacità di assorbimento e si presta molto bene alla creazione di budini e dessert al cucchiaio. Si caratterizza per un basso contenuto di amilosio e una buona collosità: per questa ragione nel corso della cottura rilascia amido e risulta particolarmente morbido al palato, dunque ottimo anche per minestre, zuppe e timballi.

Dai chicchi medi, semitondi e perlati, il riso Padano ha una texture cremosa e un gusto dolciastro e delicato, peculiarità che lo rendono altrettanto valido nella preparazione di torte e dolci da credenza. Sempre per il budino puoi avvalerti dell'Arborio e c'è anche chi usa il Vialone nano, ottimo per creare originali dessert.

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