Aria di campeggio o domenica in aperta campagna: il barbecue è un gesto d’amore verso la propria famiglia o gli amici. Per questo, insieme allo chef Pasquale Trotta, fondatore di Cucinanuova, vi sveliamo tutti i segreti per farlo in modo impeccabile partendo dagli utensili finendo al controllo delle temperature.
Il barbecue non è solo un semplice metodo di cottura alla griglia, ma è un vero e proprio gesto simbolico, che richiama subito alla mente la convivialità, lo stare insieme, l'allegria. Usato soprattutto nella cucina made in USA, ma popolare anche da noi, il barbecue è per definizione uno strumento da usare insieme ad amici e parenti, magari con la nostra dolce metà, all'aperto, in una piacevole giornata assolata. Potremmo mai rovinare una visione così bella con della carne cotta male? Assolutamente no. Per questo abbiamo chiesto a Pasquale Trotta, fondatore insieme a Francesco Sodano di Cucinanuova, di fornirci tutti i dettagli su come avere una cottura perfetta al barbecue.
“La prima cosa da fare per un buon barbecue è una griglia neutra. Non è vero che va lasciata com’è, altrimenti rischiamo di sovrapporre i sapori”: esordisce così lo chef Pasquale Trotta quando chiediamo quali sono le basi per avere un risultato perfetto su griglia. Ricordiamo che Trotta si è formato alla corte di Alain Senderens, Oliver Glowig, Heinz Beck, Heston Blumenthal, Albert Adrià spaziando fra Los Angeles, Londra, Parigi, Barcellona e Copenaghen. Oggi gestisce la storica azienda di famiglia “In Tavola”, prestigioso servizio catering per eventi.
Quindi, primo: griglia pulita accuratamente. La seconda regola, invece, riguarda il fuoco: "Conoscere il fuoco è importantissimo: il fuoco, infatti, è il risultato di una reazione chimica a catena che coinvolge calore, combustibile e ossigeno. Più precisamente la combustione del legno può essere divisa in sei fasi: accensione, fumo, fiamma, brace, cenere calda e residua”.
Sembrerà scontato ma non lo è: l’utensileria è una cosa importante per cuocere la carne al barbecue. In base alla carne trattata dobbiamo avere lo strumento giusto.
Anche la legna gioca un ruolo importante: “Ogni tipologia di legna ha una caratteristica diversa. Alcune sono ideali come conduttrici di calore, altre migliori per l’affumicatura e cosi via” precisa Trotta, aggiungendo l’importanza della conoscenza delle temperature. “Ad oggi tutti gli appassionati di barbecue, o quasi, conoscono le temperature che carne o pesce devono raggiungere per essere cotte à point. Sappiamo che, ad esempio, un manzo reagisce in maniera diversa a seconda delle temperature”. Ecco cosa succede alla carne man mano che sale il termometro in fase di cottura:
Per avere un perfetto risultato a cottura ultimata bisogna calcolare bene le temperature interne della carne, aseconda del taglio specifico scelto. Per fare questo esistono in commercio sonde apposite da inserire nella carne durante la cottura. Ecco allora le temperature ideali da raggiungere al cuore degli alimenti per i tagli “teneri”:
Manzo
Agnello
Vitello
Cervo
Maiale
Coniglio
Pollo
I tagli “duri” come le costine, la pancia, le guance e cosi via, reagiscono diversamente: hanno una diversa consistenza rispetto a ogni temperatura raggiunta al cuore. Queste carni sono piene di collagene che gelificherà in maniera diversa a diverse temperature e a seconda di quante ore riposa a quella temperatura. In questo caso, si possono avere diversi tipi di consistenze: ferma, tenera ma compatta, tenera che si sfilaccia, sfilacciosa. Le varie consistenze si ottengono cuocendo la carne dai 52 °C al cuore agli 85 °C e ogni taglio reagisce in maniera differente. Forniamo alcuni esempi:
Manzo
Maiale
Aumentando o diminuendo la temperatura si può cambiare la consistenza. Con una temperatura più bassa si avrà carne tendenzialmente più dura, mentre con una temperatura più alta si avrà una carne più tenera e sfilacciosa.
Esistono 3 tipi di marinatura: marinatura in acqua o salamoia, marinatura a secco, shio-koji. Sono dei metodi per applicare sale e altri condimenti alla carne.