Oltre un italiano su 2 quest’anno al rientro ha scelto di acquistare prodotti alimentari tipici come souvenir, prima di rientrare dalle vacanze: in cima alla lista i formaggi, seguiti da salumi, dolci, vino e olio.
Qual è il miglior souvenir di un luogo visitato durante le vacanze? Bando a statuine, ventagli, vestiti o calamite da attaccare al frigo, per gli italiani in vacanza il miglior souvenir da portare a casa dopo i viaggio è proprio il cibo. Ad affermarlo è un indagine Coldiretti/Ixè nel week end del grande rientro di agosto che segna la fine delle ferie estive.
Oltre un italiano su 2 (51%) in vacanza quest’anno al rientro ha scelto di acquistare prodotti alimentari tipici come souvenir. L'indagine di Coldiretti/Ixè spiega come "malgrado le preoccupazioni sulla ripresa dell’inflazione, appena il 19% dei 37,5 milioni di italiani in vacanza durante questa estate torna a mani vuote dalle ferie, anche se la crisi spinge verso spese utili, con i prodotti tipici che vincono dunque su tutte le altre scelte. Al secondo posto tra i souvenir – si legge nell'analisi – si classificano gadget, portachiavi, magliette cartoline e prodotti artigianali".
Ma quali sono i prodotti alimentari più quotati come souvenir? In cima alla lista i formaggi, seguiti dai salumi, dai dolci, dal vino e dall'olio extravergine d'oliva. Si tratta di una tendenza recente favorita – sottolinea la Coldiretti – dal "moltiplicarsi delle occasioni di valorizzazione dei prodotti locali che si è verifica nei principali luoghi di villeggiatura, per acquistare prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori, ottimizzare il rapporto prezzo/qualità e portarsi a casa un pezzo di storia della tradizione italiana a tavola".
Coldiretti fa soprattutto riferimento a "un'Italia cosiddetta ‘minore' dai parchi alla campagna, dalla montagna fino ai piccoli borghi che ben il 72% degli italiani in vacanza dichiara di visitare magari anche solo con una gita in giornata". Molto gettonati, secondo le rilevazioni di Terranostra e Campagna Amica, i 25 mila agriturismi presenti in Italia: gli italiani sono sostanzialmente "spinti dalla ricerca di un turismo più sostenibile che ha portato le strutture a incrementare anche l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, oltre ad attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness. Nei piccoli borghi con meno di cinquemila abitanti nasce il 92% delle produzioni tipiche nazionali, una ricchezza conservata nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture storiche".
La ricerca dei prodotti tipici – ha spiegato Coldiretti – è diventato un ingrediente irrinunciabile delle vacanze in un Paese come l’Italia che è leader mondiale del turismo enogastronomico potendo contare sull’agricoltura più green d’Europa con 320 specialità ad indicazione geografica riconosciute a livello comunitario, 415 vini tra Doc e Docg, 5450 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel bio con oltre 80mila operatori biologici".