Cinque oggetti di cui potremmo fare a meno o di cui potremmo ridurre significativamente l'uso: perché non serve solo differenziare, ma anche ridurre il volume dei rifiuti in cucina.
La plastica nei mari potrebbe superare in peso tutti i pesci presenti entro il 2050: già due anni fa si esprimeva così António Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, all’apertura dell’ultima Conferenza dell’Onu sugli Oceani a Lisbona. L'inquinamento di mari, fiumi, corsi d'acqua dolce ma anche terre incolte e terreni agricoli è già una realtà, mentre continuiamo a produrre tonnellate di rifiuti inutili. Se dalla fine degli anni '90 quasi tutti i Paesi occidentali hanno iniziato a strutturare sistemi di raccolta differenziata e riciclo dei materiali prodotti, nel 2024 c'è ancora moltissimo da fare: si tratta soprattutto di cambiare prospettiva e stile di vita.
Pensiamo di fare molto in merito a raccolta differenziata e riciclo, ma non sempre è davvero così: ci sono tanti materiali e oggetti d'uso comune che sono molto più difficili da smaltire di quanto pensiamo. Non basta raccogliere e differenziare per avere "la coscienza a posto", serve soprattutto interrogarsi sulla vita di quei materiali e su quanto quegli oggetti siano utili effettivamente nelle nostre vite. Se la risposta è "poco utili" sappiamo già di dover rivedere i nostri acquisti. Oggi ti raccontiamo 5 oggetti che usiamo spesso in cucina, difficili da smaltire e di cui potresti ridurre l'uso o anche farne a meno.
La pellicola per alimenti è un materiale difficilmente riciclabile: in molti comuni italiani non può essere messa nella raccolta differenziata della plastica, ma va gettata nell'indifferenziata, a maggior ragione se si tratta di pellicola sporca. La sua leggerezza e il suo spessore ridotto, infatti, la rendono difficile da separare dagli altri materiali durante il processo di riciclaggio. Alterna quindi il suo uso a quello dei contenitori in plastica ermetici, che puoi invece lavare e riutilizzare quante volte vuoi.
Comunemente chiamata carta stagnola, l‘alluminio è stato al centro di grandi dubbi negli ultimi anni, soprattutto quando si parla di un suo uso a contatto con alimenti molto caldi e acidi. Al di là dei dubbi sulla sua salubrità, l'alluminio è difficilmente riciclabile se contaminato da cibo e va conferito nell'indifferenziata. Usa quindi l'alluminio quando sei sicuro di non sporcarlo: potrai così riutilizzarlo e anche differenziarlo. Ricorda che in alcuni comuni i fogli d'alluminio si buttano nella plastica, in altri addirittura nel vetro: la cosa migliore da fare è consultare la tabella del comune di residenza.
Qui passiamo a un oggetto di cui dovremmo dimenticare l'esistenza, a meno di non avere problemi specifici (per esempio in caso di disabilità): le cannucce di plastica, infatti, sono generalmente realizzate in polipropilene, un materiale che impiega centinaia di anni per degradarsi. Le cannucce disperse nell'ambiente possono persistere per molto tempo, accumulandosi e creando molti danni ecologici: se proprio non puoi privartene, magari per un'occasione speciale come un compleanno, usa quelle 100% naturali e compostabili, oppure quelle riutilizzabili, solitamente fatte in vetro, acciaio o silicone.
Le posate monouso devono andare nella raccolta indifferenziata: in base alla Direttiva 2004/12/CE del Parlamento europeo, questi materiali non possono essere considerati “imballaggi”. Perché utilizzarle, se non per pigrizia? Anche nel caso di un pic nic o una gita fuori porta, puoi sempre scegliere quelle compostabili o quelle riutilizzabili, in bambù, legno e altri materiali dalla lunga vita.
Le cialde della macchinetta del caffè non sono biodegradabili: quasi sempre sono composte da materiali misti, come plastica e alluminio, difficili da separare e riciclare. Inoltre, la loro produzione richiede un consumo significativo di risorse naturali, come acqua e petrolio, la cui estrazione aumenta i livelli di inquinamento. Perché non usare delle valide alternative, visto che esistono? Per esempio le capsule compostabili, che sono realizzate con materiali biodegradabili, quelle di carta, che sono completamente riciclabili, oppure passare alla macchinetta con il macinato.