Pesce azzurro dall'ottimo profilo nutritivo, le sarde sono soprattutto delle alleate in cucina: grazie alle carni tenere e a un gusto deciso. Da sperimentare in ricette tipiche della tradizione o più sfiziose e originali.
Saporite, economiche e ricche di benefici: parliamo di sarde, o sardine, specie ittica appartenente alla grande famiglia del pesce cosiddetto azzurro. Diffuse in tutto il Mediterraneo e protagoniste di numerose ricette tipiche della tradizione italiana, sono disponibili sui banchi dei mercati tra marzo e settembre, anche se le migliori si pescano durante la stagione primaverile.
Si caratterizzano per le ottime proprietà nutritive, grazie all'eccezionale contenuto di acidi grassi, in particolare omega-3, proteine dall'alto valore biologico e sali minerali. Ma sono soprattutto apprezzate per le carni tenere e un gusto sapido e deciso, caratteristiche che le rendono anche particolarmente versatili in cucina.
Da non confondere con le acciughe e le alici, da cui si differenziano sia nell'aspetto sia nel sapore, hanno un corpo più gonfio e slanciato e una quantità di grasso maggiore rispetto a queste, motivo per cui vanno consumate freschissime e più velocemente. Esiste, invece, una differenza con le sardine? Tecnicamente no: semplicemente in alcune regioni si usa il termine sarda per indicare il pesce fresco, mentre sardina per le preparazioni sott'olio.
Una volta accuratamente pulite ed eviscerate, operazione che puoi fare in casa seguendo i nostri consigli o avvalendoti dell'aiuto del tuo pescivendolo di fiducia, possono dare vita a innumerevoli ricette regionali, più tradizionali oppure, in alternativa, più creative e sfiziose.
Con le sarde puoi preparare antipasti tipici e molto appetitosi come le sarde in saor veneziane, preparazione antica che prevede la frittura del pesce e una marinatura a base di cipolle, aceto, pinoli e uvetta, nata con lo scopo di prolungarne la durata. Solitamente gustate come cicchetto nei bacari della laguna, si contraddistinguono per il gusto agrodolce e leggermente pungente e sono ideali da servire in apertura di una cena di pesce con gli amici.
Caratteristiche della cucina meridionale, e in particolare di quella calabrese e siciliana, le sarde fritte sono un altro antipasto sfizioso e irresistibile: queste vengono private della testa e della lisca centrale, passate nella semola di grano duro e infine tuffate nell'olio di semi ben caldo. Calde e fragranti, puoi portarle in tavola come finger food da sbocconcellare in punta di dita o secondo da accompagnare a un contorno di stagione.
Rimaniamo in Sicilia per dare il giusto tributo a uno dei piatti più iconici della sua gastronomia: le sarde a beccafico. Nella nostra ricetta, tipica catanese, si farciscono a due a due con un composto a base di pangrattato, aglio, prezzemolo, pecorino e caciocavallo; si passano nelle uova e poi nel pangrattato, quindi si friggono in olio di semi ben caldo, per un risultato croccante all'esterno e filante al cuore: una specialità a cui sarà impossibile resistere.
Ci spostiamo di pochissimo e, da Catania, passiamo a Palermo con la sua pasta con le sarde: qui il nostro amato pesce azzurro viene esaltato dall'aroma inebriante del finocchietto selvatico e dalla dolcezza dell'uvetta, e si trasforma nel condimento succulento di un buon piatto di pasta (bucatini o spaghetti, se si vuole rispettare la consuetudine); in alcune versioni si aggiunge anche del pangrattato tostato – muddica atturrata, in dialetto –, insaporito con salsa di pomodoro, ma la resa finale resta sempre e comunque azzeccatissima.
Se sei invece alla ricerca di un secondo adatto a tutta alla famiglia, prova le polpette di sarde: in questo caso la polpa del pesce viene tritata e mescolata a uova, pecorino, pangrattato, pinoli, uvetta e un trito di menta, prezzemolo e aglio; si formano delle piccole polpette, si friggono e infine si portano a cottura nel sugo di pomodoro. Puoi seguire la versione originale sicula oppure, per una pietanza più leggera, puoi evitare di friggerle e cuocerle in forno. Ma non dimenticarti di accompagnare il tutto con qualche fettina di pane casereccio per l'irrinunciabile scarpetta.