Chiamato anche "tartufo di canna" o "carciofo di Gerusalemme", il topinambur è un tubero gustoso e nutriente: ecco quali sono le ricette migliori per valorizzarlo e qualche consiglio per trattarlo al meglio in cucina.
Il topinambur è un tubero commestibile (Helianthus tuberosus) conosciuto anche come "tartufo di canna" o "carciofo di Gerusalemme": il suo sapore ricorda infatti quello del carciofo, anche se la forma e la consistenza sono simili e quelle della patata. Il suo nome deriva da quello di una tribù brasiliana, anche se la sua origine è incerta: la tesi più probabile è che sia originario delle praterie occidentali del Nord America e del Canada, mentre in Europa si sarebbe invece diffuso nel 1600 circa. Si tratta di un tubero molto versatile in cucina, anche se poco utilizzato: si può consumare crudo, all'interno di insalate, cotto al forno, bollito, fritto, trifolato o ridotto in purea. Inoltre è un alimento adatto a chi soffre di diabete, in quanto riduce l'assorbimento di zuccheri, ma anche ai celiaci, in quanto privo di glutine. Ecco allora come cucinare il topinambur, così da inserirlo nelle nostre preparazione per apprezzarne sapore e benefici.
Le varietà di topinambur sono due: il topinambur bianco precoce, che si trova in commercio da fine agosto, e il topinambur bordeaux, che possiamo acquistare da ottobre e fino alla primavera. Solitamente il topinambur ha l'aspetto di una piccola patata bitozoluta e dalla forma irregolare, che può essere bianca o violacea. L'uso in cucina di questo tubero è stato riscoperto negli ultimi tempi, non solo per il suo sapore gradevole, un mix tra carciofo e patata, ma anche per le sue proprietà benefiche: è ricco di sali minerali, di vitamina A e vitamine del gruppo B, ma anche di vitamina C, E e K. Inoltre è indicato per chi soffre di diabete, in quanto non contiene amido e rallenta l'assorbimento degli zuccheri e aiuta combattere il colesterolo cattivo. Favorisce anche la corretta funzionalità dell'intestino, grazie all'inulina, stimolando anche la digestione. Inoltre non contiene glutine: è quindi un alimento indicato anche a chi soffre di celiachia.
Prima di utilizzare il topinambur per le nostre ricette bisogna pulirlo correttamente: lavalo bene sotto acqua corrente e, se necessario, strofinalo con una spazzola per rimuovere tracce di terra e impurità. Asciugalo, pelalo con un pelapatate, e taglialo a fettine con l'aiuto di una mandolina o di un coltello. Per evitare che il topinambur si scurisca, dopo averlo tagliato, immergi le fettine in acqua e succo di limone o aceto. Chi preferisce può lasciare la buccia, che è sottile e digeribile: in questo caso assicurati di aver comprato un prodotto biologico o comunque non trattato con prodotti chimici.
Consumare il topinambur crudo è il modo migliore per preservarne le proprietà: in questo caso puoi anche non eliminare le buccia sottile, che tra l'altro è anche digeribile. Ti basterà quindi lavarlo e affettarlo in fettine sottilissime, oppure grattugiarlo e aggiungerlo a un'insalata preparata con le verdure che ami di più: pomodori, verza, carote, magari con l'aggiunta di frutta secca che esalta il sapore del topinambur. Condisci poi l'insalata con un filo d'olio extravergine, succo di limone e un pizzico di sale.
Il sapore gradevole del topinambur lo rende un alimento versatile, che può essere cucinato in tanti modi diversi e adatto a molte ricette salate come contorni, da accompagnare a pietanze di carne o di pesce, primi piatti, torte salate, come ingrediente per il minestrone o per zuppe o pietanze a base di legumi. Ecco qualche ricetta con il topinambur semplice e veloce, l'ideale per approcciare bene questo prezioso alimento.